La Corte Suprema turca ha ordinato la scarcerazione di Aytac Unsal, l'avvocato in sciopero della fame da 214 giorni. Una settimana dopo la morte della sua collega, Ebru Timtik, anche lei è stata in  sciopero della fame dal Febbraio scorso, la Corte suprema ha rovesciato il precedente responso ed ha preso in considerazione la nuova situazione: “Le condizioni di salute di Unsal non sono compatibili con la detenzione”, ha sentenziato la Corte di Ankara. Adesso bisogna vedere quale atteggiamento prenderà il ministero della Giustizia.
La campagna internazionale di solidarietà con gli avvocati turchi accusati ingiustamente di terrorismo e condannati a dure pene detentive senza prove, ha dato i suoi frutti, malgrado la figuraccia della Corte Europea per i diritti dell'uomo (Cedu) che ieri ha responto il ricorso per la scarcerazione di Aytac. Il suo presidente, l'islandese Roberto Spanò, è presente oggi alla cerimonia di consegna della Laurea Honoris Causa dall'Università di Istanbul. Nel suo discorso ha esortato il governo a rispettare le decisioni della giustizia turca.
Fino ad ora non ci sono dichiarazioni del governo Erdogan, ma le speranza nell'immediata esecuzione dell'ordinanza della Corte suprema sono alte.
Gioia immensa tra i membri del Comitato degli avvocati che segue e coordina la campagna per la revisione del processo dei 18 avvocati. Hanno informato che Aytac sospenderà lo sciopero, ma sarà ricoverato in un'altra struttura ospedaliera per le cure, necessarie per il suo fisico debilitato.

Sabato 05 Settembre,2020 Ore: 08:44