- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (311) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org A Madrid la XXV conferenza sui cambiamenti climatici,di Michele Zarrella *

Otto domande, otto risposte l'otto ogni mese
A Madrid la XXV conferenza sui cambiamenti climatici

L’Homo sapiens-sapiens vuole impegnarsi per salvare il pianeta


di Michele Zarrella *

https://www.ildialogo.org/foto2/MicheleZarrella250.jpg Alla Conferenza sul clima di Madrid si vuole salvare il pianeta?

A Madrid non si deve salvare il pianeta. Per il pianeta non ha nessuna importanza quello che decideranno a Madrid. La Terra continuerà a girare su se stessa e intorno al Sole per altri 5 miliardi circa, e sottolineo miliardi, di anni. Quindi sia chiaro, a Madrid è in gioco il futuro di molte specie viventi. È in gioco l’attuale biodiversità. È in gioco il futuro della nostra specie non quello del pianeta.

Salvare il pianeta è solo una semplificazione di stampa.

Basta con le false parole e soprattutto con le sole parole o, al massimo, con qualche iniziativa di facciata. Questa è irresponsabilità che sfiora la delinquenza. I capi di stato non possono andare a Madrid a dire che abbiamo poco tempo, che dobbiamo lasciare un mondo vivibile alle future generazioni e poi fare la corsa a tutti i giacimenti petroliferi compresi addirittura quelli dell’incontaminato Artico.

Ma ci sono degli scienziati che negano i cambiamenti climatici.

Gli scienziati parlano sulle riviste scientifiche e lì oltre il 99% parlano tutti che il cambiamento climatico è accelerato, anomalo e dipende dall’uomo e dalla combustione dei carburanti fossili.

Quanto petrolio consumiamo in un anno?

La produzione mondiale di petrolio si aggira sui 98 milioni di barili al giorno (Mb/g) e la capacità produttiva supera i 102 Mb/g [fonte L’Espresso del 3 dicembre 2015 p.44]. Ma la scienza dice che per evitare cambiamenti climatici pericolosi per tante specie viventi, compresa la nostra, è indispensabile lasciare le fonti fossili nelle viscere della Terra dove sapientemente il nostro pianeta le ha nascoste. È il caso di sottolineare sa-pien-te-men-te in contrapposizione al comportamento dell’Uomo che si è autodefinito sapiens-sapiens.

Saremo in grado di trattenerci dall’estrarli?

Lo dobbiamo fare. Li dobbiamo lasciare dove sono. Da subito. Perché siamo dentro una caffettiera che sta per bollire. E se arriveremo al punto di non ritorno, allora, sarà inutile spegnere il fuoco perché il caffè continuerà ad uscire. Ridurre il riscaldamento globale significa evitare costi immensi. Secondo il prof. Luciano Floridi, docente all’Università di Oxford, è di 55mila miliardi di dollari per un aumento di 1,5°, di 70.000 miliardi di $ per un aumento di 2° e fino a 550.000 miliardi di $ se arriveremo a 3,7° (fonte la Repubblica D del 26 ottobre 2019 pag.78). Nel 2018 il Pil italiano è stato di 2048 miliardi di euro. Se volessimo prendere in considerazione questi costi provocati dall’aumento delle temperature, la logica ci orienterebbe immediatamente verso le fonti energetiche che non emettono anidride carbonica (CO2). Invece oggi addirittura vengono ancora sovvenzionate le ricerche petrolifere. Ridurre il riscaldamento globale significa aborrire lo spreco, che è da ritenere un atto dannoso alla vita e quindi immorale. Significa sperare in una nuova umanità, in un altro mondo possibile. Speranza che può nascere solo dalla conoscenza e dalla sapienza.

Come possiamo fare?

Per evitare l’aumento della temperatura l’accordo di Parigi del 2015 indicava che entro il 2030 dovremmo ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 45% rispetto ai livelli del 2010 e entro il 2050 azzerarle del tutto. Invece, nonostante che l’accordo fu sottoscritto dai governanti di 195 Paesi, le emissioni stanno aumentando. Greta ha ragione: “certi politici, soprattutto Trump e Bolsonaro, sono irresponsabili.” Pensateci, al 2030 mancano solo undici anni! Resta poco tempo per farlo. Stiamo lasciando alle future generazioni un debito immenso … con sofferenze umane e conflitti giganteschi. (fonte la Repubblica D del 26 ottobre 2019 pag.78)

Sono anni che alle parole non seguono i fatti. In questo modo faremo pochi passi avanti sulla strada della riduzione decisiva dei gas serra.

In effetti l’attuale conferenza si chiama COP 25 (Conference Of the Parties) e quel 25 sta a indicare che è il venticinquesimo anno che i governanti dei Paesi del mondo si riuniscono con tante buone intenzioni per fissare dei limiti alle riduzione delle immissioni di gas serra nell’atmosfera ma non hanno fatto niente, ha detto Greta Thumberg nel suo intervento.  

Il limite, comunemente accettato, dell’aumento di 2 gradi rispetto alla temperatura dell’inizio dell’era industriale ci potrà tenere al sicuro?

Un aumento della temperatura che supera 1,5 °C, comporterà la sommersione di molte isole e atolli e l’inondazione di molte zone costiere. Rischiamo la sesta estinzione di massa. Lo scienziato James Hansen, nel suo libro TEMPESTE, propone di riportare la concentrazione di CO2 entro le 350 parti per milione (ppm).

Oggi abbiamo superato le 414 ppm. Nel 1960 eravamo al di sotto delle 320 ppm. In sessanta anni la concentrazione di CO2 è aumentata di 94 ppm. È la prima volta che succede da quando è comparsa la nostra specie sul pianeta.

Siamo di fronte a una sfida epocale a cui l’Homo sapiens deve rispondere con immediatezza e sa-pien-za. Non possiamo continuare a ignorare le deforestazioni, gli attuali sistemi agricoli industriali e la produzione di carni. Non possiamo ignorare che il 2018 è l’anno il più caldo della storia, che i venti anni più caldi si sono verificati dal 1999, che i ghiacciai e le calotte polari si sciolgono, che il livello del mare si innalza con conseguenze drammatiche per centinaia di milioni di persone, che i fenomeni atmosferici diventano sempre più frequenti e violenti. A Madrid non c’è da salvare il pianeta questo sia chiaro.

Gesualdo, 8 dicembre 2019

*Ingegnere e astrofilo

Per contatti

zarmic@gmail.com

sito web: digilander.libero.it

Segnala questo articolo a un tuo amico.

Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario dei redattori e si sostiene con i contributi dei lettori. Sostienici!

 

Torna alla sezione Ambiente

Vai alla sezione Astronomia



Domenica 08 Dicembre,2019 Ore: 08:27
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Ambiente

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info