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www.ildialogo.org Emergenza maltempo,di Michele Zarrella  *

Otto domande, otto risposte l’otto ogni mese
Emergenza maltempo

di Michele Zarrella  *

Dal Friuli alla Sicilia è emergenza maltempo.

Tempeste, alluvioni, frane, migliaia di alberi crollati come birilli. Si contano i morti, i feriti e i danni. Sono situazioni davvero disastrose.

“In Veneto situazione apocalittica” ha dichiarato il capo della Protezione Civile.

Analizzare attentamente la situazione e capire le cause potranno permettere di mettere in atto le azioni per evitare i disastri di questi ultimi tempi.

Quali le cause?

Sono tante e vanno dal gesto quotidiano di ognuno di noi al rinnegare l’Accordo di Parigi; dall’uso delle fonti fossili al riscaldamento globale, dallo spreco al consumo smisurato.

Come evitarle?

Di fronte a situazioni estreme e violente c’è poco da fare. Ma un vecchio adagio dice Meglio prevenire che curare. Quindi la prima cosa da fare è la manutenzione. E manutenzione significa tutte quelle operazioni necessarie per conservare la adeguata funzionalità ed efficienza del bene. 

Per esempio?

In molte città tanti alberi sono caduti sulle auto e sui passanti per cattiva manutenzione. Quegli alberi venivano regolarmente potati? Le radici avevano lo spazio sufficiente per estendersi e reggere il grande fusto? O il cemento e le infrastrutture glielo avevano ridotto? Eppure gli alberi ci proteggono dal dissesto idrogeologico e ci restituiscono aria pulita.

Allora non è colpa degli eventi eccezionali?

Eh, no. Quegli alberi non sono caduti per gli eventi eccezionali. Il brutto tempo non fa altro che acuire un malessere ormai endemico: l’incuria dell’uomo. I danni non sono colpa del maltempo che tanto eccezionale non è. Forse dovremmo riflettere un po’ su questo e recitare il mea culpa.

In che senso? È anche colpa mia?

Nel senso che i cambiamenti climatici sono colpa di tutti noi. Ognuno di noi utilizza le fonti fossili per le proprie esigenze energetiche. Ma le fonti fossili immettono miliardi di tonnellate di anidride carbonica (CO2) che provoca il riscaldamento globale.

Siamo noi, allora, i responsabili del clima?

Secondo l’IPCCC è estremamente probabile (al 95, 100%) che la colpa del riscaldamento globale è colpa delle attività dell’uomo. Nel 2005 Tim Flannery pubblicò un libro dal titolo eloquente I SIGNORI DEL CLIMA di cui già abbiamo parlato nell’articolo di alcuni anni fa: https://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/ambiente/riflessioni_1465367370.htm.

Flannery afferma che il termostato della Terra è un meccanismo complesso e sensibile, alla base del quale sta la CO2. La CO2 è, fra i gas serra, quella che svolge un ruolo cruciale nel mantenimento necessario a ogni forma di vita. Ma è anche un prodotto di scarto delle fonti fossili. E questo è il problema. Flannery dimostra che siamo noi a determinare i cambiamenti climatici con l’uso improprio e sproporzionato dei combustibili fossili che immettono ingenti quantità di CO2 nell’atmosfera.

Gesualdo, 8 novembre 2018

*Ingegnere e astrofilo

Per contatti

zarmic@gmail.com

 

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