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www.ildialogo.org NATURA NON FACIT SALTUS,di Mario Pavan

Riflessione
NATURA NON FACIT SALTUS

di Mario Pavan

- Essa è la Madre Amica nonostante i continui nostri errori- Un mondo senza paesaggio?-

Ci lamentiamo ancora di una tarda primavera perduta e forse( ma speriamo di no) lo faremo ancora.E’ tutto imputabile al caldo della stagione giusta, che sembra non arrivare mai, definitivamente.Già! Si dice che non ci siano più le quattro stagioni. Forse, però , pure gli allarmi, le segnalazioni, gli accordi internazionali (?) di Kyoto, di Rio de Janeiro… le giornate nazionali e locali “ecologiche di moda” , le leggi e le leggine ( anche di casa nostra) quasi sempre non rispettati non sono più sufficienti. Serve invece dapprima uno studio serio e poi un vissuto sul nostro modo di essere e sulla Natura , come fonte di maternità e di sostentamento per tutti (impariamo dalle popolazioni che noi diciamo primitive e dai Nativi delle Americhe!).

Tanto per cominciare occorre battersi davvero con scelte alternative contro l’esclusivo crescere, l’eccessivo svilupparsi , un falso favorire la produzione, magari pagato a caro prezzo sconvolgendo l’ ambiente o facilitando il proprio tornaconto. In questo siamo tutti un po’ maestri.

E poi piangiamo le inondazioni, i disastri ambientali (che già ci sono) visto che sono quasi del tutto annullate le naturali barriere climatiche, con il disastro immane di uno sconvolgimento naturale da far rabbrividire.

Occorre invece riscoprire le immense naturali ricchezze, in tutti i sensi, farle circolare , nella diversità, per il bene davvero di una comunità. Anche come europei , invece, ci stiamo muovendo sempre e solo sul metro della monetizzazione prima che sull’integrazione dei popoli e delle idee che diciamo di voler realizzare.

E da noi , anche qui nella nostra Vicenza ,da dove invio questo contributo, per restare nel piccolo , si continua a cementificare, a costruire garages sotterranei in luoghi impossibili, si persevera nel soffocare rogge e fossati e a non saper più cosa fare di tante fabbriche, di case coloniche, di capannoni dismessi.

Si vuole, ad esempio, far navigare navi da crociera a Venezia , in prossimità di tanti suoi fragili luoghi proibiti e delle sue uniche bellezze, senza tenere mai in debito conto le effettive e reali possibilità.

Si vuole magari la TAV , in nome dell’economia avanzata ( ma non siamo in recessione? Ed è questa, poi, la vera e unica soluzione?) senza tener conto di un territorio, il nostro, che non è quello esteso e immenso della Francia e che rappresenta, invece, una storia ed un fascino irripetibili .

Si costruisce una caserma, una grande caserma , a Vicenza (fatto questo e realizzato in questi giorni ) .Un probrema grave che è stato al centro dell’attenzione non solo nazionale , conosciuto oramai in lungo e in largo e che, in un breve passato, ha mobilitato personaggi come Don Andrea Gallo, Dario Fo e Franca Rame, padre Zanotelli, personalità del mondo della politica , del sociale e della stampa della cultura.Ultimamente, dopo le prese di distanza anche dell’amministrazione comunale, con gesti significativi, è uscita anche una bella lettera del vescovo mons. Beniamino Pizziol per una Pace , invece messa in pericolo. E pure perché svilita, diciamo noi, anche da una costruzione, voluta in prossimità di un luogo sacro per la ricchezza dell’acqua che non solo è dei vicentini . Nonostante un referendum indetto dal sindaco , solo pochissimi anni fa.

Sappiamo poi il resto della storia con ansie e pericoli idrogeologici che si sono ingigantiti anche per tante altre scelte affrettate e che ci terranno ancora con il fiato sospeso. Anche se le prospettive e vari lavori urgenti, si dice, siano all’orizzonte. E anche qui, intanto, anche le reali e terribili immagini di una Vicenza fragile nel suo territorio cittadino e provinciale per le piene dei suoi fiumi hanno fatto purtroppo notizia.

Ma teniamo a mente :” NATURA non facit saltus”. La natura non fa salti, segue un suo ritmo. Si badi bene. Lo sapevano a memoria gli antichi Romani che ci sapevano fare davvero con le loro meravigliose opere pubbliche, lasciateci in modo razionale e vero.E anche la Repubblica Veneta di San Marco aveva imparato bene la lezione.

La Natura è infatti Madre, il Creatore l’ha ben- voluta, a vantaggio dell’umanità.Quindi di tutti i popoli.

Sì perché oggi la Natura , tutta la sua bellezza infinita può e deve più che mai essere una risorsa. Lo può diventare in termini di rispetto, di Bellezza, di un turismo sostenibile, di un’ecologia ambientale e… di agricoltura. O meglio, di agri-cultura, come scriveva il grande filosofo, giurista, economista e politico Carlo Cattaneo, nome ancora oggi troppo ingiustamente dimenticato o male interpretato.

L’agricoltura, infatti , rimane forse l’unico settore in cui l’occupazione può ancora tenere. Certamente, ma soltanto se salveremo l’ambiente e noi stessi e se ritorneremo a guardare il cielo, a sfruttare al meglio le immense risorse della nostra Terra con giudiziose e serie scelte politiche.

E’ in atto un grande, provvidenziale dibattito su tutto questo. Il messaggio lanciato ancora più di sette secoli fa dal santo più amato e celebrato, Francesco d’Assisi e raccolto anche da molti giovani pure delle nostre parti, è ancora validissimo. Direi essenziale!

Del resto, varie associazioni, gruppi di volontariato, missionari, ONG , personaggi e uomini di cultura come Ermanno Olmi , Mauro Corona e Adriano Celentano lo gridano da un pezzo. E non solo da oggi! Salveremo il paesaggio o non vedremo più il paesaggio?

Mario Pavan




Venerdì 12 Luglio,2013 Ore: 17:58
 
 
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