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www.ildialogo.org DECRESCITA FELICE,di <b>Mario Pavan</b>

DECRESCITA FELICE

di Mario Pavan

-Oltre la crisi necessario cambiare stili di vita – Custodia del Creato, vera Giustizia e riconversione in economia –

In questo momento attuale di crisi economica , provocata anche da forme di malgoverno e ingiustizia palese , che si ripercuote sempre su chi compie il proprio dovere ( ma fino a quando?) e lascia impunito chi dovrebbe essere bandito come reo, è urgente, crediamo, una riflessione seria sulla decrescita felice.

E’ questa una grande e provvidenziale intuizione che deriva, in parte, anche dal messaggio cristiano della Teologia della Liberazione così attiva nell’America Latina e non solo e dalla profetica proposta dei Gesuiti di anni fa , in cui si parlava di un undicesimo comandamento, riferito al rispetto dell’ambiente a 360° gradi: per la salvaguadia della stessa vita, a ogni livello e per ogni creatura.

Adesso, tale concetto, con dolcezza decisa, è stato riproposto da un altro gesuita, diventato papa, l’amato Francesco, argentino ma con sangue italiano nelle vene. Egli ha parlato, non a caso nel giorno della solennità liturgica di San Giuseppe, di custodia del Creato , affidata a ogni uomo, a seconda delle sue competenze e responsabilità.

“Custodia” equivale a protezione, salvaguardia, difesa ma anche ad azione concreta nel trovare strategie efficaci e mezzi per proporre un’ alternativa positiva, in questo caso, di indicare strade nuove di fronte alla difficile realtà , complessa e improvvisa che ci è capitata addosso e solo da noi in Italia.

Occorre, in altre parole, pensare all’ecologia secondo il termine originario greco di casa comune, ambiente da conoscere, amare e rendere utile e accessibile a tutti, indistintamente e non solo a vantaggio di pochi “unti dal Signore”( leggi : banche, multinazionali, pool privati di controllo sui mezzi di comunicazione o peggio, di prima necessità, come acqua ed energia…anche solare o dell’atomo! ).

Significa altresì, in un periodo come il nostro, abbandonare le mentalità utilitaristiche che finora hanno distrutto l’ambiente con l’inquinamento, l’eccessiva edificazione di case e stabili e oggi già in stato di abbandono. Occorre esere severi nel far ripsettare le leggi che esistono già in fatto di tutela ambientale senza ricorrere a sotterfugi, a comodi compomessi o peggio a false forme di regolarizzazione che, sempre, facilitano esclusivamente chi ha di più.

Non a caso la mafia sposta e non da oggi i suoi interessi sull’ appalto dei rifiuti, sull’edilizia, sulla sanità oltre che sulla droga , la prostituzione e l’usura e l’industria degli armamenti. E non solo nei paesi e città del Sud ( per restare in Italia, a casa nostra) come dimostrano le cronache e i processi (infiniti!) di cui siamo solo im minima parte informati.

E’ necessario un cambio di rotta. Di “decrescita felice” come la definisce da tempo anche il teologo brasiliano benedettino Marcelo Barros , discepolo del grande mons.Dom Helder Camara e con lui tanti scienziati e uomini di Chiesa europei e latino- americani .Che significa ripartire dall’ambiente , salvaguardare cultura e storia, investire in opere educative e divulgative, in agricoltura, in sano turismo , abbattere l’eccessivo consumismo, credere in forme di mercati equo-solidali e in forme serie di cooperative, rafforzando l’istruzione ( e non come è successo e succede allegramente da noi) mettendo la dignità del lavoro per tutti e non il solo e mero profitto al primo posto della scala dei valori.

L’Illuminismo, corrente culturale da riscoprire, poneva le basi della Giustizia e dell’Istruzione come valori fondanti e prioritari .

Certo, in un momento privo di leader e di movimenti di pensiero forti e dove con la scusa del “necessario sconvolgimento delle ideologie” (ma sono andate in pensione, purtroppo, anche le idee!) non si può pretendere tutto e subito.

Ma qualcosa sì, si può, si deve fare. Immanuel Kant affermava che:” tu devi, qundi puoi “: non è poco, crediamo. Allora, rispettare e far rispettare le leggi, tenere pulito l’ambiente , privilegiare l’essere e NON l’avere (cfr. Erich Froom ) , castigare chi trasgredisce, anche nelle piccole cose, privilegiare forme di economia davvero utili a tutti , riconvertire l’industria stessa , investire in ricerca e in programmazione con lungimiranza : tutto questo, ma da oggi! E con il metro della Giustizia. Senza la quale NON ci sarà mai la Pace, individuale comune.

Mario Pavan




Sabato 11 Maggio,2013 Ore: 08:01
 
 
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