Da oggi, 21 maggio 2019, parte il Nuovo Sistema Internazionale di Misure (NSI) varato dalle Conferenza Generale dei Pesi e delle Misure che fu approvato il 16 novembre scorso. Il NSI sostituisce il vecchio Sistema Internazionale (SI) del 1961. Le sette unità fondamentali di misura: metro, chilogrammo, secondo, ampere, kelvin, mole e candela sono tutte definite rispetto alle costanti fisiche universali come la velocità della luce che definisce il metro. Inizialmente il SI si chiamava MKS perché considerava solo il metro, il chilogrammo e il secondo. Nel 1946 fu aggiunto l'ampere per misurare la corrente e divenne MKSA. Nel 1961 divenne SI e da allora gradualmente furono abbandonati quasi tutti i riferimenti fisici, ad eccezione, fino ad oggi, del chilogrammo. Nel 1967 l’unità di misura del tempo, il secondo, fu ufficialmente ridefinito come: “la durata di 9.192.631.770 periodi della radiazione corrispondente alla transazione tra due livelli iperfini dello stato fondamentale dell’atomo di cesio-133”. Fu poi chiarito che gli atomi di cesio dovevano essere a riposo a 0°k. Gli orologi atomici devono anche essere corretti al valore medio del livello del mare a causa della dilatazione gravitazionale del tempo. Essendo il secondo e la velocità della luce entrambi definiti con costanti universali essi si possono combinare per definire il metro. E infatti nel 1983 il metro ha abbandonato la vecchia barra di platino-iridio e in seguito la lunghezza d’onda del krypton per essere definito sulla base della velocità della luce: un metro è la distanza percorsa da un fascio di luce in 1/299.792.458 di secondo.

Nel 1979 fu la volta della candela, definita in base al coefficiente di visibilità. Mancavano all’appello chilogrammo, ampere, kelvin e mole, che da oggi sono definiti rispettivamente con la costante di Planck, la carica dell’elettrone, la costante di Boltzmann e il numero di Avogadro.

Gesualdo, 21 maggio 2019

* Presidente di ASTRONOMIA MODERNA

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