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www.ildialogo.org Taranto - Fiaccolata per le vittime dell'inquinamento,di Virginia Mariani

Taranto - Fiaccolata per le vittime dell'inquinamento

di Virginia Mariani

Chissà se la risonanza che ora sta avendo a livello nazionale, tra telegiornali e speciali comprese chiare prese di posizione di personaggi famosi, la situazione della città di Taranto e provincia porterà a qualcosa di concreto: è cambiato il proprietario, è cambiato il nome, è cambiata la modalità del cambiamento per il quale ci si era espressi platealmente anche durante le ultime elezioni, ma non è cambiata dunque la quantità di diossina che asfissia cieli e terra. Anzi si è centuplicata: +916% come nel 2009 quando la masseria Carmine si vide abbattere più di mille capi di bestiame.
Tante le bambine e i bambini morti per tumore e per loro il 25 febbraio in quasi cinquemila abbiamo sfilato silenziosamente ma in lacrime per le vie principali di Taranto: cartelloni, striscioni, foto, croci, sì impressionanti croci di legno portate da chi sente di essere la vittima sacrificale del progresso e del profitto economico e sostenute da chi ha rotto il doloroso silenzio ma per contestare il Presidente della Regione Emiliano presente alla testa della fiaccolata.
Il 2 marzo il Sindaco Melucci ha chiuso le scuole nel rione Tamburi, quello in cui in questi giorni sono state pure scoperte e sequestrate le collinette “ecologiche” nate negli anni ‘70 utilizzando rifiuti pericolosissimi, negando il diritto all’istruzione, già negato dall’invenzione dei “wind day”, oltre che quello alla salute; il 4 i residenti hanno bloccato con una grossa catena i cancelli degli uffici dell’Arcelor Mittal al grido “Taranto libera”.
Taranto, la città dei due mari, esclusiva anche per il suo ponte girevole e il suo castello aragonese, antica e ultima città spartana della Magna Grecia dalla quale non passa giorno quasi che non riaffiori qualcosa del suo passato glorioso: piacerebbe sentirne parlare soltanto per le sue meraviglie perché grazie a quelle si potrebbe vivere anziché morire lavorando nel presente senza un futuro per chi resta. “Stiamo tutti nella stesa barca”, “Tutto l’acciaio del mondo non vale una sola vita”, “Non siamo riusciti a proteggervi” sono alcuni degli slogan che accompagnavano la fiaccolata in memoria delle vittime dell’inquinamento, ma sono anche alcune delle frasi che ci ricordano la nostra natura debole e corrotta che senza il perdono e la grazia di Dio non può trovare Pace e Riconciliazione. Per questo continuiamo a lottare per la Giustizia e la Salvaguardia del Creato.
Virginia Mariani



Mercoledì 06 Marzo,2019 Ore: 21:37
 
 
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