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www.ildialogo.org IL NAPOLI VINCE LA COPPA ITALIA, COPPA COCA COLA!,di Giovanni Sarubbi

Curva Sud di Monteforte Irpino – Coppa Italia – Napoli - Juventus 4-2
IL NAPOLI VINCE LA COPPA ITALIA, COPPA COCA COLA!

di Giovanni Sarubbi

Il Napoli ha vinto meritatamente la Coppa Italia, che ora non è più solo “Coppa Italia” ma bensì “Coppa Italia Coca Cola”. Non è solo calcio c’è anche tanta, ma tanta pubblicità e tanti affari.
Cinque le occasioni nette da goal del Napoli che ha beccato anche due pali, uno ad opera di Insigne su splendida punizione dal limite con il suo classico tiro a giro, l’altro ad opera di Maksimovich su colpo di testa. E poi un tiro di Insigne deviato per un pelo in angolo da Buffon, e un’occasione d’oro sprecata da Milik. Venti i pali totalizzati finora in questo campionato dal Napoli e su questo siamo i primi.
La Juve semplicemente non è esistita e i suoi pochissimi tiri in porta sono stati tutti bloccati da un Meret in splendida forma che si è distinto in un paio di parate su Ronaldo, salvando per due volte la sua porta.
Il fallo commesso dal capitano della Juventus Bonucci al 50esimo su Fabian Ruiz credo rimarrà l’immagine di quello che è stata la Juventus durante tutta la partita. Era un fallo da espulsione perché Bonucci ha compiuto il gesto di affogare Fabian Ruiz mettendogli le mani attorno al collo. Una cosa indegna di qualsiasi sport. La Juve voleva la “Coppa coca cola” a tutti i costi, ma sono rimasti con l’amaro in bocca che nessuna bevanda iperzuccherata potrà mai addolcire.
I rigori alla fine hanno sancito un risultato che si era palesato possibile durante tutto il corso della partita, con una Juve a caricare a testa bassa ma con tutta la squadra del Napoli a difendersi e a rilanciare.
Le vittorie hanno cento padri e cento madri, le sconfitte nessuna. Così sarà anche per la sconfitta della Juventus. La rabbia, nascosta da un sorriso di cortesia, si leggeva chiaramente sul volto del presidente della Juve mentre dava le medaglie ai giocatori del Napoli. Qualcuno probabilmente salterà. Sarà forse Ronaldo. Sarà forse quel Sarri che un anno fa aveva fatto il salto facendosi ingaggiare da quella Juventus che per i suoi tre anni al Napoli lo aveva riempito di contumelie. E lui a giurare amore eterno al Napoli e alla città quando l’aveva lasciata, propositi e giuramenti seppelliti dopo appena un anno. I soldi e l’arroganza di una squadra abituata a vincere e ad avere sul campo un atteggiamento militaresco non garantiscono alcun successo.
E il popolo napoletano ha festeggiato. Il distanziamento sociale ieri sera e stanotte a Napoli è stato bandito. Ci si è abbracciato, ci si è baciati senza ritegno e si è brindato. E c’è chi, anche a Monteforte Irpino, ieri sera ha sparato i fuochi artificiali per aver vinto una coppa finanziata dalla più famosa e antica multinazionale Statunitense che è il simbolo di quel “sogno americano” che consiste nella ricchezza per pochissimi e nella fame e sfruttamento per la grande maggioranza del mondo. Agli italiani un po’ di sogni a buon mercato, ai giocatori e alla squadra vittoriosa una coppa e un po’ di milioni, e i lauti profitti a loro, i proprietari della Coca Cola, solo a loro che li utilizzeranno come meglio vogliono per continuare a sfruttare e a sprecare acqua per la produzione di una bevanda zuccherina buona a togliere la ruggine dal ferro arrugginito e che è ottima per curare il mal di pancia dei cavalli. Una droga a base di zucchero peraltro venduta a caro prezzo.
Le grandi multinazionali fanno così. Sfruttano i sogni e le speranze, soprattutto dei popoli oppressi, per orientarli a proprio favore, seguendo l’antico comportamento degli imperatori di Roma che davano al popolo “panem et circenses”, nella convinzione che «il popolo due sole cose ansiosamente desidera: pane e giochi circensi», come scriveva il poeta latino Giovenale.
A noi tifosi del Napoli piace divertirci ed essere gioiosi e accoglienti, ma siamo anche un popolo che non è disposto a farsi prendere in giro perché “Ccà nisciuno è fesso” e a “coca cola” non ci piace.
E ancora una volta Forza Napoli Sempre, Napoli accogliente, Napoli madre di cultura, arte, ironia, musica e canzoni, Napoli patrimonio immateriale dell’umanità.
Giovanni Sarubbi



Giovedì 18 Giugno,2020 Ore: 15:05
 
 
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