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www.ildialogo.org CONTRO IL FASCISMO CHE TORNA. IL NOSTRO 25 APRILE,di Peppe Sini

CONTRO IL FASCISMO CHE TORNA. IL NOSTRO 25 APRILE

di Peppe Sini

Il nostro 25 aprile non è il loro.

Non è quello degli ipocriti complici della guerra e del razzismo.

Non è quello dei prominenti del regime della corruzione, dell'eversione dall'alto, del populismo sciovinista.

Non è quello delle menzognere liturgie, delle routine arrugginite, dei discorsi recitati con parole insincere e stantie, del frettoloso fingere una passione spenta.

Non è quello delle parate chiassose, delle visite cieche ai monumenti corrosi, delle voraci scampagnate.

Non è quello della società dello spettacolo, della barbarie consumista, della retorica degli imbonitori.

No, il nostro 25 aprile non è il loro.

*

Il nostro 25 aprile è la fedeltà alla Resistenza.

Il nostro 25 aprile è la fedeltà alla Liberazione.

Il nostro 25 aprile è la fedeltà alla Costituzione della Repubblica Italiana.

Il nostro 25 aprile è la fedeltà alla Dichiarazione universale dei diritti umani.

Fedeltà alla Resistenza, che fu luminosa e dolorosa la lotta delle persone migliori, e la sollevazione dei popoli oppressi per far cessare tutti i fascismi, per far cessare tutte le guerre, per restituire l'umanità all'umanità intera. La Resistenza che ancora ci chiama alla lotta solidale ovunque una persona è umiliata e offesa.

Fedeltà alla Liberazione, che fu la sconfitta della barbarie, la cessazione della dittatura e delle stragi, la fine del regno della violenza; la Liberazione che fu il ritorno della dignità umana, la riconquista della convivenza, della solidarietà, della civiltà. La Liberazione che ancora ci chiama alla lotta finché l'intera umanità sia libera, finché ad ogni persona siano egualmente riconosciuti tutti i diritti nel rispetto della diversità di ciascuno; per una società di liberi ed eguali - ed eguali in quanto tutti irriducibilmente diversi - in cui ad ogni essere umano sia dato a seconda dei suoi bisogni e da ogni essere umano sia dato a seconda delle sue capacità; per quella che con antiche parole ancora chiamiamo l'internazionale futura umanità - futura, e già compresente ogni volta che tu fai l'azione buona, l'azione responsabile, l'azione giusta.

Fedeltà alla Costituzione della Repubblica Italiana ed alla Dichiarazione universale dei diritti umani, i patti in cui si è giurato il senso e il fine della Resistenza e della Liberazione. La Costituzione della Repubblica Italiana e la Dichiarazione universale dei diritti umani che ancora ci chiamano alla lotta finché quegli impegni solennemente sanciti siano inverati ovunque.

Questo è il nostro 25 aprile.

*

Ci convoca il nostro 25 aprile.

Ci convoca a denunciare e contrastare il tradimento di quella liberazione: il tradimento attuato dalle classi dominanti che hanno operato per ripristinare il regime della violenza, della menzogna, dell'ingiustizia, della sopraffazione, della distruzione.

Ci convoca al dovere di continuare la lotta contro il fascismo che torna: e quindi ci convoca alla lotta contro la guerra, gli eserciti e le armi; ci convoca alla lotta contro il razzismo ed ogni pregiudizio e persecuzione; ci convoca alla lotta contro i poteri criminali, i poteri occulti, il regime dello sfruttamento e della corruzione; ci convoca alla lotta contro il sistema di potere maschilista e patriarcale che non solo criminalmente nega piena dignità a metà dell'umanità, ma precipita anche l'altra metà in una condizione disumanata; ci convoca alla lotta in difesa della biosfera che è la casa comune dell'umanità intera, ed altresì il sistema vivente complesso ed olistico a un tempo di cui anche l'umanità è parte.

Ci convoca il nostro 25 aprile.

Convoca ogni persona di retto sentire e di volontà buona ad uscire dalla rassegnazione, ad uscire dalla subalternità, ad uscire dalla contemplazione atterrita dell'orrore; a contrastare ogni ignavia e rompere ogni complicità; ad assumere personalmente la responsabilità della lotta per la vita, la dignità e i diritti di tutti gli esseri umani e in difesa del mondo vivente.

Convoca all'agire comune per il bene comune: convoca alla democrazia progressiva, alla responsabilità e alla condivisione, alla socializzazione delle risorse fondamentali e dei fondamentali mezzi di produzione, all'accudimento in comune dei beni comuni, al dovere di ognuno che fonda i diritti di tutti.

Ci convoca, infine e soprattutto, all'unica scelta intellettuale, morale e politica concretamente adeguata e coerente con la Resistenza, con la Liberazione, con la Costituzione repubblicana e con la Dichiarazione universale dei diritti umani unite in un sinolo: questa scelta è la nonviolenza.

Nella scelta, nella lotta nonviolenta oggi rivive la Resistenza; nella scelta, nella lotta nonviolenta è la fedeltà alla Liberazione; nella scelta, nella lotta nonviolenta è l'inveramento del patto giurato nella Costituzione repubblicana e nella Dichiarazione universale dei diritti umani.

E questo è il nostro 25 aprile.

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 24 aprile 2013

Mittente: "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: nbawac@tin.it e centropacevt@gmail.com , web: lists.peacelink.it




Mercoledì 24 Aprile,2013 Ore: 14:57
 
 
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