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www.ildialogo.org Francesca Moneta,di Enrico Sciarini

Francesca Moneta

di Enrico Sciarini

Nella Giornata della Memoria delle Vittime del Terrorismo, 9 maggio 2019, una studentessa del Liceo Scientifico “Virgilio” di Milano ha parlato alla Camera dei Deputati durante una riunione congiunta e alla presenza del Presidente della Repubblica. Anche se non erano presenti tutti i 945 parlamentari, gli scranni dell’aula di Montecitorio erano quasi completamente occupati. Non è stato un discorso lungo, meno di tre minuti, ma questi tre minuti sono bastati a far balzare in piedi un buon numero di presenti per applaudirla. Ha letto su un foglietto dove aveva scritto: “Stiamo vivendo un momento particolarmente difficile della nostra storia repubblicana. I valori fondanti la nostra convivenza civile paiono messi in discussione persino da chi riveste alte responsabilità di governo. Ci sono parole e gesti violenti amplificati a dismisura dai social media, che diffondono un clima di diffidenza e odio nella società civile, che mirano a screditare le istituzioni democratiche nazionali ed europee, che sono nostre, e che dovremmo imparare a difendere strenuamente per il bene di tutti.” Poi, dopo aver ricordato la frase di Cicerone “Historia magistra vitae”, l’ha commentata concludendo: “Difendiamo la memoria del passato, studiamola, custodiamola come qualcosa di prezioso che dà senso e valore al presente e apre a noi giovani la speranza di un futuro da costruire con intelligenza e rinnovato impegno civile. Lo stesso giorno il quotidiano “La Repubblica” ha dedicato a Francesca una fotografia in prima pagina mentre riceve l’applauso del Presidente Mattarella, poi un lungo articolo a pagina 15 con l’elogio per la ragazza e per la sua Scuola. Tutta diversa l’opinione di Paolo Bracalini che sul quotidiano “Il Giornale” del 10 maggio scrive un articolo dal titolo: “Un nuovo oracolo della sinistra: la ragazzina che critica Salvini” Conferma questa sua opinione iniziando con: “E’ una delle ultime tendenze in fatto di politica: la giovane che dice banalità ma siccome è giovane allora diventano pensieri profondi che fan riflettere.” Continua scrivendo che le banalità fanno maggior effetto se sono pronunciate da giovani donne e ne cita anche alcune: la svedese Greta Thunberg (che conduce una campagna contro l’inquinamento) ma che per Paolo Bracalini ha “scoperto l’acqua calda” al punto che spuntano già le anti-Greta”. Ne cita con ironia anche altri, compreso Ramy Shehata, (il tredicenne egiziano che ha salvato gli scolari sullo scuola-bus in fiamme a San Donato Milanese) per Bracalini “è diventato un guru in tema di jus soli.” Ora se Bracalini ritiene “banalità” dire che i social media amplificano gesti violenti; che i giovani dovrebbero imparare a difendere le istituzioni democratiche; che dovrebbero difendere la memoria storica perché serve loro per costruire un futuro migliore del presente; allora dovrebbe anche dire quali altre cose non banali dovrebbero imparare i giovani. Ma nel suo articolo non vi sono indicazioni di sorta, c’è solo acredine e strafottenza nei confronti di quei giovani (purtroppo una minoranza) che ancora credono nei valori della Scuola, della Cultura, della Civiltà e del Buon Senso.
Enrico Sciarini



Lunedì 13 Maggio,2019 Ore: 20:45
 
 
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