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www.ildialogo.org AMANTI NELLA NUOVA OPERA DI FRANCO CASATI,di Sebastiano Saglimbeni

AMANTI NELLA NUOVA OPERA DI FRANCO CASATI

di Sebastiano Saglimbeni

Mi sono occupato altre volte del percorso narrativo di Franco Casati, percorso risalente all’inizio degli anni Settanta, quando egli, studente universitario, collaborava, come altri autori di spicco, con scritti di varia cultura, al periodico letterario Mondo Nuovissimo.
La sua nuova opera, dal titolo Ritratto sentimentale, che si aggiunge alle altre prosastiche, Tema Astrologico del 1980, Pomeriggio del 1983, Fragili colori della vita del 1910, Breve orizzonte del 2016, è stata di recente editata dalla veronese “Officina grafica edizioni”. Si compone di due narrazioni, molto leggibili, L’altra famiglia, di un centinaio di pagine, e Stelio, di altrettante pagine. Espresse, come in altre proposte, con una lindezza linguistica e che, per la loro struttura, si prestano ad un godibile sceneggiato.
I temi de L’altra famiglia registrano fatti della nostra piccola borghesia odierna. Nessuna sorpresa di tragicità e di eroticità fine a se stesse. Un lavoro che invero estrae da vicende quali oggi si consumano, a non finire, nel panorama sociale, come i fallimenti matrimoniali ricostruiti, non senza le conseguenti angosce di lui e di lei e, se c ‘ è, della prole.
Così si fa conoscenza dalle pagine di Casati delle donne Norma e Daniela, con i rispettivi pali o uomini, Carlo e Dante e con il puro, dall’epoca d’oro, adolescente Emanuele. Storie di occasioni umane e sociali, che si ornano della maestosità di tratti paesaggistici che l’autore esprime con tinte coloristiche rigeneratrici dell’anima. Non dell’autobiografismo, si può scrivere, proprio, ma una narrazione, si sa, è un’invenzione, contemplante aspetti autobiografici. Sia pure velati o camuffati. L’autore Casati si immerge nei personaggi maschili, pare abbia inteso il loro medesimo malessere. E questo vuol dire scrivere buona, sentita o ispirata narrativa, che non può non generare nel lettore delle riflessioni. La figura di Norma, casa e lavoro, ispira fiducia di certa purezza e semplicità, nonostante avverta lo stimolo di aprirsi ad un nuovo uomo, Dante, che vive alla buona. Diversa Daniela. Che è una ribelle, una spigolosa, una pittrice che vuole tutto per sé, sino a farsi ingranare dall’uomo che svolge la professione di giornalista e che si è separato da Norma.
Una storia la seconda narrazione, rispetto alla sopraddetta, più meditata e ispirata e con tratti di inquietudini marcati. Stelio, nome pescato da una scrittura del vate D’Annunzio, prediletto da Casati, è il protagonista di una vicenda quali quelle degli uomini liberi, disamorati, dalla professione fotografo. E’ costantemente aggredito dalla solitudine, quella dei maschi che si sono proposti decisamente di rifiutare l’onere della vita familiare. Pertanto un suo malessere greve che si attenua per un po’ con la conoscenza dell’avvenente femmina Clelia, sposa ad un funzionario di banca. Così agiata, con un figlioletto, seppure spesso copulata dal marito, ”un torello”, si ritiene vacua, inutile, nonostante sorretta dalla calda amicizia dei coniugi Andrea e Niki. Stelio, con il pretesto di dedicarle un ritratto speciale riesce a conquistarla, ma è lei che pure lo conquista. Quindi gli intensi delle copule. Che non durano a lungo. Il marito Cola, che ha capito l’infedeltà della moglie, con saggezza e bonarietà riesce a farla confessare. La donna si svuota ed acquista momenti di riscatto nonostante si ritenga invaghita di Stelio, ma evita altri rapporti sessuali. Pure si affida ad un sacerdote confessore che l’assolve dei sui peccati di lussuria. La sua vita con il marito continua, con la salvezza della famiglia. Clelia crede di fare un voto alla Madonna e di aiutare l’amica Niki, che attende un figlio down.
In conclusione, questa altra seconda proposta narrativa di Casati si chiude con un epilogo dal sapore decadentistico per quel contrasto spirito e materia che insidia la bella signora Clelia.



Venerdì 27 Luglio,2018 Ore: 22:50
 
 
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