Il Mattinale del direttore
Giovanni Sarubbi

FRÉGOLA
La parola frégola significa “voglia smaniosa, frenesia”. Indica anche l’eccitazione sessuale degli animali o della specie umana. Ma con la stessa parola si indica anche un tipo di pasta di semola prodotto in Sardegna traducendo il sardo frègula.
Da quando hanno inventato i social network la frégola, intesa come smania incontenibile, ha preso la grande maggioranza degli italiani e del mondo con grande felicità dei padroni di tali strumenti informatici. Per come essi sono concepiti, una volta che uno accede vi rimane incollato per lo meno un ora. E si clicca compulsivamente sui “like” più disparati e li si commenta anche perché così si diventa “popolari” e le proprie “storie” o “note” o “stati”, come si chiamano in gergo Facebook, vengono diffuse ad altri utenti e ai propri “amici”, che sono per lo più dei perfetti sconosciuti, come possono essere sconosciuti quelli che si incontrano in un treno la mattina andando al lavoro. Con la importante differenza che la persona che si incontra per caso non diventa frutto di guadagno per una multinazionale che ha messo su una immensa banca dati che contiene tutte le nostre fregole quotidiane, che fanno gola ai pubblicitari e alle aziende che li utilizzano per vendere i propri prodotti.
Quando poi l’oggetto delle nostre fregole sono le notizie false (fake news) spacciate per giornalismo ecco bello e pronto il brodo di coltura dell’odio nazisteggiante che si è diffuso sui social network.
Se proprio volete farvi prendere dalla fregola, mangiate quella sarda che mi dicono sia ottima.


Fregola sarda de Chef koketo
file licensed under Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International


31/01/20 : 8:37:57
Indice