Pagina 1 di 1

Fra le rovine di Haiti, una neonata riporta la speranza

MessaggioInviato: 17/02/2010, 14:49
da filippo
Fra le rovine di Haiti, una neonata riporta la speranza
PORT-AU-PRINCE, Haiti, 5 febbraio (BWNS) – La piccola Tina Rose Wome è venuta al mondo il 28 gennaio in un ospedale da campo allestito in un’aula della scuola baha’i Anis Zunuzi alla periferia di Port-au-Prince.

Un medico volontario visita Tina Rose Wome poco dopo la sua nascita in una scuola baha’i di Port-au-Prince. Un’equipe medica statunitense e canadese ha allestito un ospedale da campo nella scuola e i suoi 18 componenti erano tutti pronti all’arrivo della neonata alla quale sono stati imposti i nomi di Tina Edraki e Rose Cabot, la dottoressa e l’infermiera che l’hanno fatta nascere. (Baha'i World News Service photographs)

Un’intera equipe di medici e infermieri era preparata al suo arrivo, la prima nascita nella scuola da quando è stata fondata 30 anni or sono.

Il parto è stato commovente anche per un’altra ragione, Magdalah Wome aveva avute tre precedenti gravidanze ma nessuno dei suoi figli era sopravvissuto alla nascita. Tina Rose è il primo figlio che porta a casa, una casa che ora è solo una tenda piantata davanti alle macerie di quella che un tempo era un’abitazione.

Le agenzie internazionali di assistenza dicono che rimediare ai disastri prodotti dal terremoto che ha devastato Port-au-Prince il 12 gennaio è uno dei compiti più difficili che abbiano dovuto affrontare. Si pensa che siano morte ben 170.000 persone e il numero dei senza tetto sfiora il milione.

«Qualunque cosa abbiate visto in televisione, la realtà è dieci volte peggio», ha detto la dottoressa Munirih Tahzib, pediatra del New Jersey che ha contribuito a organizzare l’equipe medica. «Abbiamo incontrato persone che hanno avuto l’intera famiglia distrutta. Ma si sono risollevati e hanno ripreso a vivere. Questo ha aiutato tutti ad andare avanti».

In verità il coraggio dimostrato dal popolo haitiano ricorre in tutti i racconti di chi è stato sul posto. «Gli haitiani non si sono messi a sedere con le mani tese. Stanno facendo moltissimo per risollevarsi, in modo umile, quasi invisibile», ha detto la rivista Time. «Estraggono dalle macerie i superstiti con le mani, senza l’aiuto di grandi macchine gialle».

Il 18 membri dell’equipe che ha aiutato Tina Rose a nascere venivano dagli Stati Uniti e dal Canada. Sono venuti ad Haiti per offrire assistenza medica e curare tutti i pazienti che potevano nella settimana durante la quale hanno potuto trattenersi sull’isola. Si sono anche proposti di insegnare alla gente a riconoscere e curare le infezioni.

I 18 sanitari, molti dei quali erano baha’i, si sono attendati nel cortile della scuola Anis Zunuzi e hanno allestito un ospedale da campo nelle aule che erano rimaste in piedi.

L’equipe medica ha stabilito il suo quartier generale e il suo ospedale da campo nella scuola baha’i Anis Zunuzi alla periferia di Port-au-Prince. I suoi componenti si sono sistemati nel cortile assieme ad altri che erano venuti perché avevano perso la casa.

I direttori della scuola, Yves e Susanna Puzo, hanno perso la casa nel terremoto ma hanno aiutato a preparare cibo e supporto logistico per l’equipe, che comprendeva due pediatri, due chirurghi ortopedici, quattro ostetrici-ginecologi, uno specialista in terapia intensiva, un medico ospedaliero, un’infermiera, un terapista della respirazione e uno studente di medicina di quarto anno.

Ritornati a casa, i membri del gruppo si sono già consultati su come continuare a dare assistenza agli sforzi di ricostruzione compiuti dagli haitiani – compresi i baha’i del luogo.

«Abbiamo imparato quanto sia importante il lavoro della gente», ha detto la dottoressa Tahzib.

Per le foto si vada a http://news.bahai.org/story/755

Saluti cari e fraterni per tutti
Filippo