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Messaggioda Mario Ragagnin » 30/04/2011, 17:28

LA RESPONSABILITA’ DELLE ASSOCIAZIONI DI ÉLITE

Le associazioni culturali e di élite cercano di essere il cervello
dell’umanità, oggi mancante

Le associazioni di élite (Massoneria, Rotary, Lions eccetera) rivelano
quello che gli intellettuali cercano inconsciamente di essere: il cervello dell'umanità.
Le associazioni di élite, e le culture in genere, cercano di rimediare alla
unilateralità dispersiva degli specialisti accademici.
Le ramificazioni dei campi culturali, punto di arrivo della fase di
espansione dell’universo umano, tendono a realizzarsi pienamente col riconvergere (tramite l’unione dei loro rappresentanti) alla matrice originaria unitaria; che rappresenta il completamento di ciascuna, anche ai suoi fini attuali.
Ogni campo è unilaterale e ha bisogno degli altri, complementari
indispensabili per la realizzazione di sé stesso.
Le associazioni di élite ritengono di essere i cervelli dell'umanità.
E lo sarebbero se la cultura fosse quello che dovrebbe essere e si crede sia.
Sarebbero gli embrioni del cervello che si va formando.
Ciò intanto dimostra che il cervello non c'è, e che l'umanità si regola
con contrapposizioni di forza macroscopica, tentativi esteriori di riequilibrare le
situazioni con l’ immobilizzarle.
Ma poi tali autopretesi cervelli non sono collegati all'organismo,
all'umanità, loro corpo. Perciò non funzionano neppure da cervelli.
Tutte le associazioni culturali sono potenzialmente di élite; ma, per
essere riconosciute come tali ed avere successo, devono ritrarsi dall’ambito
circostante. La cultura è ciò che sorge in contrapposizione alla situazione esistente, sempre sbagliata e insufficiente. Dovrebbe poi ritornare alla realtà da cui è partita, a completarla e a riordinarla. Invece si ferma a metà strada, perché le nostre possibilità ci permettono di fare solo piccoli passi, che non corrispondono all'esigenza delle cose. E intanto ci si dimentica del perché si è partiti.
La teoria, per essere quello che intende anche solo dal suo punto di
vista, deve essere applicabile alla pratica, alla realtà, alla vita. I “services” sono
surrogati di ciò; perché fanno credere di essere la funzione che la cultura dovrebbe avere, di soluzione del mondo.

Solamente le associazioni di élite oggi racchiudono in sé stesse la ragione e il potere
Le associazioni di élite si alimenteranno di forze nuove, di idee creative, prodotte dallo slancio a finalità universali, proprio delle associazioni spontaneiste.
Analogamente a come cominceranno a fare anche le associazioni di base (su loro indicazione).
Promuoveranno le iniziative delle persone in vista dell'unità umana. Tutti i mille
particolari problemi cominceranno a risolversi solo così, e fin dall'inizio della nuova prospettiva.

Mario Ragagnin
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Mario Ragagnin
 
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