Appello Cristiani per l’Uguaglianza

«Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali»(art. 3 della Costituzione della Repubblica Italiana)

Appello Cristiani per l’Uguaglianza

Messaggioda admintore » 10/02/2010, 11:51

La Corte costituzionale è stata recentemente interpellata da numerosi tribunali a seguito del rifiuto degli ufficiali di stato civile di procedere alle pubblicazioni di matrimonio per le coppie dello stesso sesso che in numero sempre crescente, in ogni parte d’Italia, trovano oggi il coraggio di rivolgersi alla giustizia.
Come cristiani siamo sensibili ai principi di uguaglianza e di laicità e, per questo, sosteniamo la campagna “Affermazione civile” promossa dalle Associazione Certi Diritti e Rete Lenford in favore dei ricorrenti.
L’amore fra due persone legate dall’impegno reciproco ad una relazione esclusiva, duratura e altruistica è, infatti, un bene sociale da riconoscere e proteggere.
Due persone che si amano, nella piena libertà e di mutuo accordo, possono decidere di sposarsi, acquisendo i diritti e assumendosi le responsabilità e i doveri del matrimonio civile o di un istituto alternativo equivalente, laddove previsto, come espresso dal Parlamento europeo fin dal 1994.
Siamo pur consapevoli che il matrimonio civile ha attraversato una notevole trasformazione nel corso della storia.
Nell’antichità e nel Medioevo, la donna era sottomessa all’uomo, fatta oggetto di uno scambio, mercificata. Il matrimonio ne sanciva il passaggio della sottomissione dal padre allo sposo, interessati non di rado ad accrescere il patrimonio e il prestigio delle rispettive famiglie.
Per lungo tempo, inoltre, gli effetti civili del matrimonio sono stati subordinati a norme religiose. Il monopolio ecclesiastico sul matrimonio cessava dapprima con la Rivoluzione francese e, poi, con la fine del potere temporale della Chiesa. In Italia questo avveniva nel 1865. Da allora, il matrimonio civile e il matrimonio religioso restano concettualmente distinti, lasciando alla libertà delle persone la scelta tra l’uno o l’altro.
Nel Novecento ci sono stati esempi di divieto di matrimonio per alcune categorie di persone. Nella Germania nazista e nell’Italia fascista era vietato il matrimonio con ebrei. Negli Stati Uniti, fino al 1967 era vietato in alcuni stati il matrimonio fra bianchi e neri, cosiddetto matrimonio interrazziale. Questo divieto è rimasto in vigore in Sudafrica fino al 1985.
Col tempo, l’uguaglianza ha fatto progressi. Prima a favore delle donne, poi a favore dei neri e ora a favore degli omosessuali. In Europa, all’inizio del 2010, il diritto al matrimonio civile è riconosciuto alle coppie omosessuali in Spagna, Belgio, Olanda, Svezia, Norvegia. In Portogallo è in dirittura d’arrivo. In Regno Unito è stato istituito un istituto sostitutivo equivalente. In molti altri paesi europei sono state istituite nuove forme di unione accessibili alle coppie omosessuali.
Nella nostra comprensione dei diritti umani, tutte le coppie, eterosessuali o omosessuali, interraziali o interreligiose, sono formazioni sociali titolari di diritti inviolabili e lo Stato non può negare loro l’accesso al matrimonio civile o a un istituto equivalente a causa del colore della pelle, della religione o dell'orientamento sessuale. Lo Stato, piuttosto, può e deve sostenere tutte le famiglie, specialmente quelle bisognose e numerose, e i giovani che si stanno appena formando una famiglia, con interventi economici e politiche sociali adeguate.
Come cristiani esprimiamo il nostro sostegno al riconoscimento di uguali diritti per le coppie dello stesso sesso pur essendo consapevoli che non tutti i credenti comprendono la gravità della posta in gioco. Le nostre convinzioni sono profondamente radicate nel principio di uguaglianza, che sancisce l’assenza di privilegi e di ingiuste discriminazioni, e nel principio di laicità, che sancisce una netta separazione tra potere temporale e potere spirituale.
Infatti, dove non c’è una netta separazione tra Stato e Chiesa, incombono le tentazioni del fondamentalismo e della rincorsa ai privilegi. In questo modo si rischia di alimentare ingiustizie e sete di potere. Campagne politiche apparentemente condivisibili come quella per “la difesa della famiglia” in realtà non sembrano condurre a inteventi sostanziali di sostegno alle famiglie, ma servono spesso a politici di ogni schieramento per cercare di trarre vantaggi elettorali e personali. Gli omosessuali, in questo modo, diventano dei capri espiatori. I loro diritti sono calpestati. Non sarà infatti riconoscendo o non riconoscendo il diritto delle coppie omosessuali di sposarsi che le coppie eterosessuali avranno più aiuti dallo Stato o divorzieranno meno o faranno più figli, o li educheranno meglio.
Al tempo stesso, non accettiamo di essere considerati relativisti senza valori. Non difendiamo i diritti degli omosessuali in nome di una vuota libertà permissivista. Una libertà senza valori e senza radici condurrebbe, infatti, all’anarchia. Noi non intendiamo rivoluzionare il matrimonio civile. Lo faremmo se ne professassimo l’inutilità o il superamento con istituti di seconda categoria, fondati sull’amore debole e finalizzati a ridimensionare i doveri, le responsabilità e il senso profondo di un impegno così importante per la vita dei singoli e della società in generale. Noi crediamo nell’alto valore del matrimonio e in una concezione di matrimonio, o istituto alternativo equivalente, che non tolga nulla agli eterosessuali e alle famiglie tradizionali e che dia finalmente dignità e uguaglianza alle coppie omosessuali, al loro amore e al loro altruismo, a beneficio di tutta la società.
Preghiamo infine per i nostri fratelli e sorelle chiamati a responsabilità ecclesiastiche e pastorali affinchè, in uno spirito di dialogo e di amorevole e rispettosa ricerca della verità alla luce del Vangelo, vogliano conoscere approfonditamente il percorso di coscienza, l’esperienza di fede e le istanze spirituali delle coppie di fedeli omosessuali che già oggi, in piena libertà e nel mutuo consenso, stringono il loro patto d’amore di fronte a Dio e alle loro comunità.

Cristiani per l’Uguaglianza
Per contatti: cristianiperluguaglianza@googlemail.com

Per firmare on-line e leggere le adesioni : http://www.ildialogo.org/VerificaEsiste ... 362798.htm
admintore
Amministratore
 
Messaggi: 4
Iscritto il: 10/02/2010, 11:51

Re: Appello Cristiani per l’Uguaglianza

Messaggioda filippo » 25/02/2010, 13:02

Posso esprimere le mie convinzioni sull'omosessualità.Per me è una distorsione della sessualità e, come tale, va curata.Non ammetto, non è una condizione alla quale una persona debba accomodarsi.Dovrebbe fare sforzi per superarla. La sessualità va vissuta ed espletata fra uomo e donna che siano sposati.chi non è sposato dovrà astenersi dal compiere atti sessuali.Si può vivere lo stesso benissimo nella purezza,fisica e morale.Conosco tanta gente che vive in questa condizione ed è serena, felice, tranquilla.Se una persona non riesce a superare il problema, dovrà restare casto e puro.
Molti omosessuali sono riusciti a guarire ed a sposarsi regolarmente, ad avere figli.
Saluti
Filippo
filippo
 
Messaggi: 14
Iscritto il: 16/02/2010, 10:56

Re: Appello Cristiani per l’Uguaglianza

Messaggioda sergiogrande » 02/04/2010, 11:42

Sono stupito delle parole di Filippo sul tema della omosessualità. Mi sembra che egli emetta una sentenza facendosi più grande del "dio" in cui professa di credere. La omosessualità non è più considerata una malattia da 40 anni e non esiste quindi aluna "cura" per guarire da tale condizione che uno si ritrova al di la della propria volontà, come capita agli eterosesuali che sono così senza sapere perchè. Non si diventa omosessuali per moda, statene certi. Basta che chi sostiene tale tesi provi a cambiare il proprio orientamento sessuale: ne otterà una repulsione immediata ed impossibile da mettere in pratica. Ne si diventa omossuali a seguito di violenza carnale. Provate per credere.
Probabilmente la convinzione chel'omosessualità sia una malattia dipendono dal fatto che l'omosessualità viene associata erroneamente e scorrettamente alla pedoflia che quella si è una malattia. Quasi nessuno sa, per esempio, che la quasi totalità dei pedofili non è affatto omosessuale bensì eterosessuale. Cioè la pedofilia è una malattia tipicamente etersessuale e questo non lo dico io ma le indagini di polizia sui casi di pedofilia accertati.
Ed è sulla falsa equazione omosessualità=pedoflia che si costruisce tutto l'ostracismo e l'omofobia ne confronti delle persone omosessuali che sono così dalla nascita. Leggete per cortesia i tanti libri esistenti sull'argomento che non lasciano adito a dubbi. Ci sono ad esempio casi di gemelli omozigoti di cui uno eterosessuale ed uno omosessule, pur avendo essi avuto la stessa famiglia e la stessa vita come capita a tutte le coppie di gemelli.
Quindi per cortesia lasciamo l'omofobia ai preti che hanno molti peccati da farsi perdonare e che cercano di coprirli inventando nemici e mostri che non esistono.
ciao
sergio
sergiogrande
 
Messaggi: 2
Iscritto il: 25/03/2010, 7:46

Re: Appello Cristiani per l’Uguaglianza

Messaggioda filippo » 08/04/2010, 13:31

Ciao, caro Sergio,
lo dice la Fede Baha'i che l'omosessualità è una distorsione della sessualità alla quale una persona non può accomodarsi.Ed io sono perfettamente d'accordo.La pedofilìa non c'entra, è un'altra cosa.Non condivido la moda e le convinzioni che la vogliono far passare(l'omosessualità) come una cosa normale.Per me non è e non lo sarà mai.Però nei confronti degli omosessuali ho il massimo rispetto.Credo che se un giovane o una giovane si scoprono omosessuali dovrebbero fare di tutto per non accettarla, ma superarla, rivolgendosi anche a specialisti in materia.E' possibile che un omosessuale diventi eterosessuale.Credo che la sessualità va vissuta solo ed esclusivamente nel matrimonio e fra uomo e donna, così vuole il nostro Creatore.So che è una prova esserlo.Così come è una prova anche per l'eterosessuale non sposato non esprimere la propria sessualità.Questo serve per la nostra evoluzione, so che può essere molto duro,ma ne va della nostra evoluzione presente e futura.
Ti saluto Sergio, augurandoti buone cose.
filippo
filippo
 
Messaggi: 14
Iscritto il: 16/02/2010, 10:56

Re: Appello Cristiani per l’Uguaglianza

Messaggioda sergiogrande » 11/04/2010, 20:38

L'omosessualità non è una moda, non è un fatto culturale ne c'è nessuno che vuole imporre a chicchessia di diventare per forza omosessuali. Ripeto non è possibile cambiare il proprio orientamento sessuale che ci accompagna fin dal grembo materno. Volendo usare le categorie creazioniste possiamo dire che se Dio ha creato gli eterosessuali ha creato anche gli omosessuali che sono entrambi naturali. Nessuna fede, io credo, può saperne più di Dio stesso, neppure quella Bahai e se egli ha creato eterosessuali ed omosessuali chi sono le religioni per negare questa sua creazione? Come dicono i fratelli musulmani "Allah ne sa di più" ed io credo che nessuno debba ergersi a giudice di fronte alla creazione e, ripeto, è certo che non si diventa omosessuali ma si nasce omosessuali. Le malattie invece, come la pedofilia o la omofobia, quelle sono create dalla cultura dell'uomo.
ciao
sergiogrande
 
Messaggi: 2
Iscritto il: 25/03/2010, 7:46

Re: Appello Cristiani per l’Uguaglianza

Messaggioda filippo » 12/04/2010, 17:20

Anche l'uomo, per fare un esempio, è cattivo, ma ciò non vuol dire che la cattiveria l'ha creata Dio.So di casi di persone omosessuali che sono diventati etero, si sono sposati, hanno avuto figli.L'omosessualità c'è in natura come anche c'è l'odio nell'uomo ed allora io credo che questi aspetti della natura andrebbero cambiati, evoluti.Ecco l'evoluzione: trasformare il negativo in positivo, la marte materiale in parte angelica, questo vuole il nostro Creatore.Se c'è cattiveria in me e me ne rendo conto, devo cercare di fare uno sforzo per superarla, devo lasciare la cattiveria.Tutto quello che vuole Dio da noi io lo ritrovo negli insegnamenti, leggi, principi, ordinanze portate da Bahà'ù'llàh, e dalla Sua guida che oggi è la Casa Universale di Giustizia. Bahà'ù'llàh proibisce le pratiche omosessuali, ed afferma che chi fa queste cose compromette la sua evoluzione spirituale presente e futura.Questo per i baha'i, è il volere di Dio.E non si transige.Ma non c'è alcuna condanna.Ognuno risponde di sè stesso.Ognuno è libero e io non condanno nessuno.
saluti cari
filippo
filippo
 
Messaggi: 14
Iscritto il: 16/02/2010, 10:56

Re: Appello Cristiani per l’Uguaglianza

Messaggioda filippo » 15/04/2010, 13:40

Facendo seguito al mio intervento di prima,proseguo trascrivendo quello che Bahà'ù'llàh ha lasciato scritto in merito:

" Vi è proibito di commettere adulterio, atti di sodomia e di libertinaggio.Evitateli, o schiere dei fedeli! Per la GIUSTIZIA DI dIO! sIETE STATI CHIAMATI ALL'ESISTENZA PER PURIFICARE IL MONDO DA CONTAMINAZIONI DI PASSIONI INSANE. qUESTO è CIò Che il Signore di tutta l'umanità vi ha ingiunto, se lo capiste. Chi si mette in rapporto con il Misericordiosissimo e commette atti satanici, in verità, non mi appartiene. Lo attesta ogni atomo, ogni ciottolo, ogni albero e frutto e oltre a loro questa lingua che sempre proclama, verace e fidata." Quitàb -i- AQdàS, paragrafo 107.


In una lettera del 26/03/1950 il Custode Shoghi Effendi, autorevole interprete degli insegnamenti baha'i spiega ulteriormente l'atteggiamento baha'i nei confronti dell'omosessualità:

" Per quanto devoto e delicato possa essere l'amore fra due persone dello stesso sesso, è un errore permettergli di esprimersi in atti sessuali. Bahà'ù'llàh proibisce ogni tipo di immoralità e tale Egli considera i rapporti omosessuali, oltre al fatto che sono contronatura.
Essere colpita da questa afflizione è un grande peso per un'anima coscienziosa. Ma con i consigli e con l'aiuto dei medici, con uno sforzo energico e deciso e con la preghiera, un'anima può superare questa menomazione."

Vi invio cari saluti
filippo
filippo
 
Messaggi: 14
Iscritto il: 16/02/2010, 10:56


Torna a Le religioni e l'omossessualità

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite

cron