PREGHIERA PER LA CHIESA

di Karl Rahner

Mio Dio, devo pregare per la Chiesa. Lo faccio ogni giorno nella celebrazione della Cena del Signore. La mia fede, infatti, può vivere solo nella comunità di coloro che tutti insieme costituiscono la santa Chiesa di Gesù. Perciò è indispensabile per la mia salvezza (accanto a molte altre cose) che essa sia realmente la casa e il fondamento della mia fede.

So bene che, per la potenza della tua grazia irreversibile, essa lo è sempre, e sempre può esserlo per me. Ma poiché è sempre anche la Chiesa dei poveri peccatori, può essere fondamento e casa della mia fede in modi diversi: può rendermi più facile o più difficile credere in te e nel tuo amore vittorioso per me. In verità non mi ritengo migliore di altri nella Chiesa: so di essere tutt’altro che un argomento luminoso in favore dell’origine della Chiesa dalla tua volontà di grazia - io che pur sono un membro di questa Chiesa e dovrei rappresentarla.

Ma perciò mi è consentito dire che anche le mie sorelle e i miei fratelli nella Chiesa, a loro volta, spesso mi diventano di impedimento, allorché io confesso: credo la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica, la comunione dei santi e (quindi) la vita eterna. A volte i membri della gerarchia ecclesiastica mi sembrano così noiosi, decrepiti, preoccupati solo della rinomanza dell’apparato, così miopi, così assetati di potere, così conservatori e clericali nel peggior senso del termine! Quando poi, oltre a ciò, sono untuosi e affettati, quando mettono insistentemente in mostra la loro buona volontà e il loro disinteresse, allora la cosa diventa ancor più irritante perché è ben difficile ch’io li senta confessare pubblicamente e chiaramente anche i loro errori e i loro sbagli; e poi pretendono che oggi noi crediamo nella loro infallibilità, quando essi dimenticano i grossi abbagli che hanno preso ieri! Spesso si indignano santamente per un determinato fatto, ma io percepisco meno chiaramente la loro santa ira a proposito di un determinato ordine sociale che ne è la causa ultima. Fanno molto moralismo, ma ben raramente è dato avvertire l’inno di gioia che sgorga da tutti gli spiriti e da tutti i cuori per la buona novella della tua grazia, in cui Tu doni te stesso. Eppure la loro predicazione morale avrebbe molto maggiori probabilità di venire ascoltata se si limitasse ad essere una breve annotazione di commento a questa lode della tua grazia, alla sovrabbondanza di vita che tu vuoi comunicarci.

Il comportamento ufficiale della tua Chiesa mi sembra piuttosto tardo- europeo e paralizzante, come se essa non fosse la Chiesa mondiale, ma una Chiesa europea che fa esportazioni in tutto il mondo : ma di ciò non intendo parlare. Tre secoli fa dalle nostre parti si bruciavano le streghe, e uno si sarebbe cacciato in guai molto seri, qualora avesse messo in dubbio l’esistenza delle streghe. Oggi nella Chiesa non c’è più questa follia collettiva, ma siamo proprio sicuri che non vi siano altre forme di follia collettiva cui la Chiesa prenderebbe ingenuamente parte? Tra coloro che difendevano la vecchia follia, infatti, non mancavano persone sante, dotte e pie, di buona volontà, le quali però non avvertivano quanto il loro modo di agire fosse in contrasto con il vangelo di Gesù. Oggi la Chiesa è proprio immune da simili orrori? Da che cosa me ne potrei rendere conto? Che cosa mi potrebbe dimostrare tale immunità? Mio Dio, abbi pietà di noi poveri stolti, di noi meschini, di noi peccatori che formiamo la tua Chiesa; abbi pietà di coloro che si dicono tuoi rappresentanti (a dirla schiettamente io non trovo indovinato questo termine, perché Dio non può lasciarsi rappresentare). Abbi pietà di noi. Non voglio far parte di coloro che biasimano i membri della gerarchia e poi contribuiscono più di costoro a far apparire poco credibile la tua Chiesa. E meno ancora voglio aggregarmi a coloro che si crogiolano stoltamente se debbano " ancora " rimanere nella Chiesa. Voglio piuttosto cercare di tenere gli occhi sempre aperti per poter vedere i miracoli della tua grazia, che anche oggi si verificano nella tua Chiesa. Confesso di vedere più chiaramente questi miracoli fra i piccoli (per esempio in Andrea, che nel corso dei suoi studi andò per un anno intero in un istituto a lavare gratuitamente la biancheria di giovani sbandati), che non tra i grandi nella Chiesa, i quali il più delle volte stanno molto bene anche sotto l’aspetto economico. Ma forse i miei occhi sono offuscati e provo astio contro il " dominio " e il " potere ".

Alla Chiesa santa si possono anche cantare inni. Essa infatti confessa lungo i secoli la tua grazia, confessa che tu stai ineffabilmente al di sopra di tutto ciò che può essere pensato al di fuori di te. Per questo essa esisterà sino alla fine dei tempi, benché io attenda il regno di Dio, che metterà fine anche alla Chiesa. Ma anche un lamento un po’ amaro e un’invocazione della misericordia di Dio per la Chiesa esaltano questa Chiesa e la tua misericordia.

tratto da "Preghiere per la vita" Ed. Paoline - 1986



Martedì, 11 novembre 2003