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VICO E IL "DIRITTO UNIVERSALE": RILEGGERE I "PRINCIPI DI UNA SCIENZA NUOVA" (1725). Un breve saggio ,di Federico La Sala

Ultimo aggiornamento: March 13 2013 13:32:14.

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Autore Città Giorno Ora
Federico La Sala Milano 13/3/2013 10.48
Titolo:COSTITUZIONE. Addio a Teresa Mattei ....
Addio a Teresa Mattei, era l’ultima donna rimasta tra le elette alla Costituente

Nata a Genova l’1 febbraio 1921, era detta la "ragazza di Montecitorio" dove, nel 1946 svolse la funzione di segretaria dell’ufficio di presidenza. Nel ’38 fu espulsa da tutte le scuole del Regno perché antifascista, nel ’55 fu cacciata dal Pci perché contraria allo stalinismo e alla linea togliattiana. Con il nome di battaglia "Partigiana Chicchi" fu staffetta, protagonista della Resistenza e della lotta di liberazione

di Redazione (Il Fatto Quotidiano, 12 marzo 2013)

Teresa Mattei fu la più giovane eletta nell’Assemblea costituente e per questo veniva chiamata “la ragazza di Montecitorio”. Mattei, morta a 92 anni, detta “Teresita“, era l’ultima donna vivente tra le ‘costituenti’. Nel 1938 venne espulsa da tutte le scuole del Regno per aver rifiutato di assistere alle lezioni in difesa della razza. Nel 1955 fu cacciata dal Partito comunista italiano perché contraria allo stalinismo e alla linea togliattiana.

La salma è esposta nella casa di famiglia dove resterà anche per l’intera giornata del 13 marzo. Le esequie si svolgeranno giovedì alle 14 con una cerimonia civile. La salma sarà cremata a Livorno. Laureata in filosofia a Firenze, era stata partigiana con il nome di battaglia “Partigiana Chicchi”: era una staffetta, protagonista della Resistenza e della lotta di liberazione, fu candidata per il Pci all’Assemblea costituente, nella quale aveva svolto la funzione di segretaria dell’ufficio di presidenza.

Teresa Mattei ha trascorso gli ultimi anni di vita a Lari. E’ stata dirigente nazionale dell’Unione donne italiane (Udi) e inventò l’utilizzo della mimosa per la Festa della donna. L’idea le venne quando seppe che Luigi Longo intendeva regalare alle donne per quel giorno delle violette: lei intervenne suggerendo un fiore più povero e diffuso nelle campagne.

Nel 1966 divenne presidente della Cooperativa Monte Olimpino a Como, che con Munari, Piccardo e altri realizzava e produceva film nelle scuole, fatti dai bambini. Con la Lega per i diritti dei bambini alla comunicazione ha promosso in tutto il mondo grandi campagne per la pace e la non violenza.
Autore Città Giorno Ora
Federico La Sala Milano 13/3/2013 13.22
Titolo:IL FASCISMO, GENTILE, E LA COSTITUZIONE. TERSA MATTEI, L'ULTIMA DONNA DELLA COS...
- Aveva 92 anni
- È scomparsa Maria Mattei l’ultima donna costituente

di Maria Corbi (La Stampa, 13.03.2013)

Se ne va un altro pezzo di memoria del Paese, una donna, Maria Teresa Mattei, che è stata la più giovane eletta all’Assemblea Costituente e che ha contribuito a porre le basi di un Paese libero e democratico. Classe 1921, partigiana, combattente nella formazione garibaldina Fronte della Gioventù, si è sempre dedicata alla lotta per i diritti delle donne e dei bambini. È lei la madre della mimosa, il simbolo dell’8 marzo, della battaglia per la parità. Un fiore povero e diffuso che vinse sulla violetta proposta dalla Luigi Longo che voleva regalarle quel giorno.

Teresa era genovese di nascita, si iscrisse nel 1942 al Partito Comunista che lascerà nel 1955 quando rifiuterà la candidatura alle elezioni per la Camera a causa del dissenso nei confronti di Togliatti. Il nome di battaglia della Mattei era «Chicchi» e operava nella città di Firenze (a lei ed al suo gruppo si ispirò Roberto Rossellini per l’episodio di Firenze di Paisà).

Il fratello Gianfranco Mattei è un martire della resistenza. Docente e ricercatore di chimica al Politecnico di Milano, assistente prediletto del futuro premio Nobel Giulio Natta, fabbricava esplosivi per i Gap della capitale. Nel 1944 si tolse la vita nella cella di via Tasso, a Roma, per non cedere alle torture e non rischiare di rivelare il nome dei compagni.

Anni più tardi la Mattei raccontò che da quel lutto nacque in lei e in Bruno Sanguinetti (che dopo la guerra sposerà) l’idea di uccidere il filosofo Giovanni Gentile. Per fare in modo che i gappisti incaricati dell’agguato potessero riconoscerlo, alcuni giorni prima li accompagnò lei stessa (che conosceva personalmente il filosofo) presso l’Accademia d’Italia della Rsi, che lui dirigeva. «Mentre usciva lo indicai ai partigiani, poi lui mi scorse e mi salutò».

Sessant’anni dopo rivendicò quella scelta: «Se un grande pensatore si schiera con un regime orribile come la Repubblica di Salò, si assume una responsabilità enorme. È un tradimento che non si può perdonare». Nel 1946 si presentò alle elezioni per l’Assemblea Costituente, candidata nel Pci. Venne eletta e fu la più giovane deputata al Parlamento. Nel 1947 fondò, insieme alla democristiana Maria Federici, l’Ente per la Tutela morale del Fanciullo. Con la morte di Maria Teresa Mattei i componenti dell’assemblea costituente ancora in vita sono solo due: Giulio Andreotti e Emilio Colombo.
Autore Città Giorno Ora
Federico La Sala Milano 13/3/2013 13.32
Titolo:DALLA "SCIENZA NUOVA" (1744): PLATONE E LE DONNE...
VICO, "PRINCIPI DI UNA SCIENZA NUOVA (1744): PLATONE E LE DONNE


“Solo il divino Platone egli meditò in una sapienza riposta che regolasse l’uomo a seconda delle massime che egli ha apprese dalla sapienza volgare della religione e delle leggi. Perché egli è tutto impegnato per la provvedenza e per l’immortalità degli animi umani; pone la virtù nella moderazione delle passioni; insegna che per propio dover di filosofo si debba vivere in conformità delle leggi, ove anche all’eccesso divengan rigide con una qualche ragione, sull’esempio che Socrate, suo maestro, con la sua propia vita lasciò, il quale, quantunque innocente, volle però, condennato qual reo, soddisfare alla pena e prendersi la cicuta.

- Però esso Platone perdé di veduta la provvedenza quando, per un errore comune delle menti umane, che misurano da sé le nature non ben conosciute di altrui, innalzò le barbare e rozze origini dell’umanità gentilesca allo stato perfetto delle sue altissime divine cognizioni riposte (il quale, tutto a rovescio, doveva dalle sue «idee» a quelle scendere e profondere), e, sì, con un dotto abbaglio, nel qual è stato fino al dì d’oggi seguito, ci vuol appruovare essere stati sapientissimi di sapienza riposta i primi attori dell’umanità gentilesca, i quali, come di razze d’uomini empi e senza civiltà, quali dovettero un tempo essere quelle di Cam e Giafet, non poterono essere che bestioni tutti stupore e ferocia.

- In séguito del qual erudito errore, invece di meditare nella repubblica eterna e nelle leggi d’un giusto eterno, con le quali la provvedenza ordinò il mondo delle nazioni e ‘1 governa con esse bisogne comuni del genere umano, meditò in una repubblica ideale ed uno pur ideal giusto, onde le nazioni non solo non si reggono e si conducono sopra il comun senso di tutta l’umana generazione, ma pur troppo se ne dovrebbono: storcere e disusare: come, per esempio, quel giusto, che e’ comanda nella sua Repubblica, che le donne sieno comuni.”