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COVID-19: QUALE FUTURO?,di Giovanni Sarubbi

Ultimo aggiornamento: March 23 2020 21:42:27.

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Autore Città Giorno Ora
domenico stimolo catania 22/3/2020 22.46
Titolo:
Giusto in Lombardia i dati ufficiali di spesa che riguardano la sanità affermano che il 44% delle risorse totali vanno a beneficio delle strutture private. IL tasso più alto in assoluto in Italia.
Autore Città Giorno Ora
Augusta De Piero Udine 23/3/2020 22.46
Titolo:
“Occorre cambiare sistema sociale. Occorre cambiare il proprio approccio con la vita e la natura. Non più il profitto individuale al centro ma l’umanità, l’ambiente, il rapporto stretto con tutti gli altri esseri viventi, una tecnologia che non distrugga tutto ciò che la natura ha costruito in alcuni miliardi di anni di evoluzione”. Io leggo, cerco di capire, di conservare considerazioni che mi tornano utili anche in altri momenti di riflessione.
In particolare condivido le considerazioni sui NoVax che ci portano a una concezione che consente – nella critica pretestuosa e sconsiderata alle vaccinazioni – di sposare una cultura della magia, travestita da scienza new age. Chi come me ha avuto in figli nel dopo Sabin, quando quel vaccino era una novità, sa cosa vuol dire non guardare come si muovono i tuoi figli dopo una febbre alta. Aver vissuto il terrore della poliomielite non vuol dire fiducia indiscriminata al sistema vaccinale comunque, ma l’uso ragionevole del dubbio e l’accettazione di procedure validate.
Lasciare che le decisioni in materia siano prese sconsideratamente da persone la cui capacità cognitiva – e la cui libertà di valutazione è capace di umiliarsi al mercato o alla moda – non è tollerabile.
Lo abbiamo fatto e ne paghiamo le conseguenze.
Non dimentichiamo, come apriori di ogni nostra azione, l’attenzione dovuta e consapevole alla Costituzione.
Io mi occupo da anni dei nati in Italia cui è negato il certificato di nascita perché figli di non comunitari irregolari.
Vogliamo ragionare sull’affastellarsi di condizioni incongrue che mettono in fila una serie di parole , trasformandole in elementi di discriminazione funzionali a creare paura e quindi condizioni di dominio di chi della paura sa approfittarsi per ragioni propagandistiche su cui viene fondata l’espressione insensata “Prima gli italiani!”, insensata ma fonte di percorsi politici sempre più condivisi.