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Un dibattito su Dio, Gesù, la Bibbia,di Giovanni Sarubbi

Ultimo aggiornamento: June 02 2013 18:20:21.

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Autore Città Giorno Ora
Renzo Coletti Genova 27/5/2013 08.38
Titolo:
Grazie Giovanni,
un editoriale di quelli che lasciano il segno e faranno riflettere coloro che ancora hanno il bisogno di cercare Dio e se stessi, consapevoli che in fondo sono la stessa cosa.
Non ho le basi culturali per affrontare un argomento di questo genere, ma proprio per questo lo affronto senza schemi mentali e senza inibizioni.
Ho sempre pensato che Dio fosse l'intera umanità, la somma di tutte le parti, che non è il tutto, ma qualcosa che sfugge alla comprensione ed alla ricerca più accurata che la mente può esercitare sia su se stessa, sia sulla struttura che la connette con il resto dell'habitat che la circonda e con cui interagisce.
Vedi caro Giovanni, ho conosciuto un prete intelligente, don Prospero, che affermava che la bestemmia è ad un passo oltre la preghiera, ma allora non avevo capito molto. Ora so che aveva ragione e quando sento che tu citi le canzoni anarchiche, mi viene in mente quella frase.
Chi come me a avuto l'esperienza di entrare in un istituto per ciechi alla giovane etàà di 16 anni, che ha visto in faccia il suo futuro di emarginato, che ha visto svanire le sue illusioni ad una età in cui si crede di possedere il mondo e di poterne godere a piacimento i suoi beni e le sue meraviglie, sa che la bestemmia diventa preghiera e vaga per le stanze e le camerate dei ragazzi assumendo a volte la melodia di una canzone, sì proprio una canzone fatta di bestemmie, di bestemmie ricercate, pensate, studiate e rese quasi poetiche.
E poi sono diventato adulto, padre, ed ho incontrato ancora una volta la bestemmia che vagava come una preghiera infinita e si perdeva nei meandri della mente malata, ma era la mente dei sani che credevano di rinchiudere le malattie mentali tra le mura di un ospedale psichiatrico.
E così ho vissuto i miei ultimi dieci anni di lavoro tra le mura di un ex ospedale psichiatrico, che aveva le caratteristiche dell'istituto per ciechi, aveva le stesse motivazioni per trovare nella bestemmia una forma di preghiera, la stessa che usi tu quando ascolti le canzoni anarchiche e che uso io quando ascolto Guccini o De Andrè. Ognuno di noi ha un modo di essere Dio di se stesso, sa dove ricercare quel valore che sa esistere nel suo profondo, sa dove può trovare la sua pace, la sua forza vitale, la sua vera natura, il suo bisogno di libertà, il suo coraggio, la sua viltà, la sua tenerezza, il suo egoismo, la sua natura selvaggia , la sua rabbia, la sua cattiveria, il suo amore, ma è un percorso che richiede sacrificio, impegno costante, volontà ferrea e la maggior parte della gente rinuncia ancor prima di iniziare, vede la salita, vede la difficoltà e si arrende subito.
Per me non c'è stata scelta, o lottare o soccombere, quindi la lotta è diventata la mia forma di vita.
La chiesa ha il compito di svuotare sul nascere ogni tentativo di ricerca di quel Dio che tu hai visto e che io vedo nell'uomo, la chiesa ha il compito di distruggere la mente e renderla serva del Dio che lei rappresenta, ha l'arroganza di tutti i poteri che vogliono sottomettere e schiavizzare, ha la sete di dominio nel suo dna e noi possiamo solo cantare le canzoni anarchiche, cantare le canzoni fatte di bestemmie, recitare poesie fatte di insutli alla Madonna e Gesù, ma non possiamo modificare la mente malata che secoli di dominio clericale hanno imposto alle masse.
Sarà la scienza, se saprà liberarsi dal giogo del potere, a riportare l'umanità verso un nuovo mito, verso un Dio Universale, verso un Dio che è ricerca continua , sapere senza confini, volontà di conoscenza e libertà da ogni certezza o dogma
ora attendo le tue prossime elugubrazioni, non puoi fermarti quì, sarà interessante scoprire il tuo percorso di fede, la tua strada che ti ha respirato mentre respiravi, ma sarà storia che dovrai vivere alla luce della ragione e la ragione mente sempre, ma restiamo tutti in attesa del tuo prossimo editoriale.
Autore Città Giorno Ora
Ugo Agnoletto Susegana 02/6/2013 18.20
Titolo:a quello che si attrinuiscono l'autorità di saper leggere il vangelo
innanzitutto ritengo che uno crede in quello che vuole credere. Poi io prendo la bibbia per quello che vi è scritto, un libro come gli altri, non ho bisogno di sapere che è ispirato da Dio. Vi si parla di Gesù, ma chi fosse veramente Gesù, nessuno ancora lo sa. Il Gesù storico è quello che corrisponde ai vangeli? E chi può saperlo? E chi può dire: la bibbia va interpretata così? Sono solo le religioni che si attribuiscono questo potere. Come di fatto succede, ogni religione che si rifà a Cristo dice una cosa diversa dagli altri e ognuno pretende di avere ragione. La cosa non mi stupisce perché appunto ognuno crede in quello in cui vuol credere.