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Ultimo aggiornamento: September 27 2012 20:11:01.

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Autore Città Giorno Ora
Renzo Coletti Genova 27/9/2012 20.11
Titolo:
La riduzione delle emissioni inquinanti, il contenimento dei consumi energetici, lo sfruttamento di energie rinnovabili, la ricerca di soluzioni progettuali a minimo impatto ambientale, il risanamento del dissesto idrogeologico e la bonifica di aree contaminate sono tutte condizioni indispensabili per assicurare un futuro all’umanità su questo pianeta.
Il cambiamento dovrà essere radicale per essere efficace, ma il percorso in grado di condurre ad una simile trasformazione può avvenire solo in modo graduale, organico e soprattutto non può prescindere dal diritto delle persone di avere un lavoro e di poter condurre una vita dignitosa.
L’obiettivo da raggiungere è quello di garantire un ambiente lavorativo sano e sicuro per i dipendenti e la popolazione circostante sfruttando le moderne tecnologie ed investendo in ricerca per trovare delle soluzioni impiantistiche ancora più innovative, non quello di costringere una comunità a scegliere tra lavoro e salute in assenza di qualunque progetto alternativo.
E’ vergognoso che dietro il pretesto ecologista e della salvaguardia della salute, si nascondano strategie che mirano ad attuare progetti che sono invece ben lungi dal preoccuparsi dei dati relativi alla percentuale di tumori tra i cittadini di Taranto. La chiusura dello stabilimento metterebbe in ginocchio l’economia di una regione, comporterebbe la cessazione delle attività degli altri due siti produttivi di Genova e Novi Ligure, sarebbe un ulteriore passo nel processo di demolizione del patrimonio tecnologico ed industriale italiano ormai ridotto al lumicino.
Ciò avverrebbe in un contesto di gravissima crisi economica, contraddistinto da tassi altissimi di disoccupazione, consumi mai così bassi dal dopoguerra ed una pressione fiscale a livelli record.
Se gli operai dell’Ilva perderanno il lavoro, difficilmente ne troveranno un altro, dovranno accontentarsi di vivere grazie al misero contributo degli ammortizzatori sociali per il periodo garantito dalla legge e ciò dovrà bastare per il mantenimento della famiglia, l’istruzione dei figli, il pagamento delle tasse esorbitanti che il governo Monti ci impone. Con lo spegnimento dell’altoforno sicuramente respireranno aria più pulita, ma siamo proprio sicuri che godranno di ottima salute? E soprattutto, in caso di malattia potranno permettersi il lusso di curarsi?