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Anche la volgarità è uno stato di guerra, di Mario Pancera

Ultimo aggiornamento: September 28 2007 11:34:52.

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Autore Cittą Giorno Ora
vincenzo lombardo raffadali 28/9/2007 11.34
Titolo:GRILLISMO=FASCISMO?
Non mi convince la perentorietà con la quale Mario Pancera liquida il fenomeno Grillo ed ancor meno condivido l'impostazione secondo la quale Grillo sarebbe l'incarnazione del degrado civile e l'anticamera del fascismo.
Io mi sarei sforzato un pò di più a cercare di capire da dove nasce tanta reazione sdegnata. Non c'è alcun dubbio che il ceto politico che domina ormai da un quindicennio la vita pubblica ha dato prova di una volgarità molto più marcata, seppure meno appariscente, di quella di Grillo. A titolo puramente indicativo vorrei richiamare tutte le leggi a protezione di lestofanti politici ed economici, quelle a detrimento dei ceti sociali più deboli (precarietà, aumento delle povertà, assalto al potere d'acquisto dei lavoratori). "L'insolenza del potere" ha fatto sì che sia stato scavato un fosso sempre più profondo fra una minoranza oligarchica e la grande massa di cittadini, con la prima che è diventata sempre più grassa ed arrogante e la seconda sempre più povera e marginale. Direi che il processo di degrado della democrazia, sempre più formale e rinsecchita, indotto dalle classi dominanti non poteva che generare Grillo e il rifiuto della politica. Il trasformismo e l'opportunismo esibiti dai politici, la politica vista e gestita come business per interessi personali, non potevano che indurre disillusione da un canto e reazione rabbiosa dall'altro.
E' difficile accettare l'idea che il degrado "grillesco" possa essere il figlio legittimo di una società basata su un'idea di capitalismo liberista senza legge e senza Dio?
Non sono particolarmente tifoso di papa Ratzinger, ma se anche lui ammonisce che il capitalismo non è l'ultimo approdo dell'umanità
e che esso, con il suo dominio globale, ha accentuato il degrado dell'ambiente planetario e l'impoverimento dei popoli del mondo, forse un nesso tra il degrado del potere e il degrado della reazione si può cogliere e capire.
Detto ciò, penso anch'io che il grillismo contenga rischi di degenerazione ed elementi di qualunquismo, i cui esiti sono imprevedibili per la tenuta della democrazia. Ma la respnsabilità della tenuta della democrazia appartiene anzitutto alle classi dirigenti (dominanti?) di un paese. Non so se sia possibile un processo di autoriforma della politica, per la verità ne dubito. Una cosa è certa: fintanto che la richiesta di moralizzaizone e riduzione dei costi della politica è stata posta in termini garbati- vedi ad esempio la petizione popolare contenuta in questo forum- il ceto politico ha continuato a sghignazzare ed a fregarsene. Ci sono voluti la dissacrazione ed il rotondo vaffanculo di Grillo, con le imprevedibili manifestazioni dell'otto settembre, per svegliare la casta dal letargo. Forse in politica porgere l'altra guancia non solo non paga ma è addirittura deleterio.