I commenti all'articolo:

Ultimo aggiornamento: January 20 2011 14:48:18.

Gli ultimi messaggi sono posti alla fine

Autore Città Giorno Ora
Nino Lanzetta Manocalzati (Avellino) 18/1/2011 17.55
Titolo:
Caro Giovanni. Ok! sull'indignazione e.... su una parte del popolo "bue". Ma il problema, nel caso di Berlusoni, è politico. Il presidente, anche se fosse stato eletto dallo Spirito Santo, non è in grado di governare il Paese nelle sue condizioni perchè, quanto meno è ricattabile e non ha la statura moraleper porsi alla guida di nessuno. Se l'opposizione non rioesce a carirlo e ad "impostare" una alternativa politica di emergenza con tutti quelli che ci stanno ( di destra. di ce ntro e di sinistra) proponendo al Parlamento ed al Paese un governo di salute pubblica, di solidarietà, di salvaguardia della Costituzione per fare la legge elettoralke e misure urgenti per l'economia per poi andare a votare, poveri noi!. Nino
Autore Città Giorno Ora
Augusta De Piero Udine 18/1/2011 18.55
Titolo:I minori: soggetti di diritto o trastulli?
Caro Giovanni,
che dire? Fra i tenti problemi cui ti riferisci fai menzione anche dei minori.
A tale proposito voglio sottolineare quello che più mi turba ed è non solo l’indifferenza, ma l’incapacità di molti a capire.
Per i minori l’interesse generale è scarso. Per troppi sono poco più di graziosi cagnolini. Se parli di loro diritti vieni guardato come un alieno.
E le B- vicende si collocano in questo quadro di squallore, certamente a un livello più clamoroso del normale, e, per me, altrettanto repellente.
Ne ho scritto più volte e forse ricorderai che da due anni m i occupo della registrazione anagrafica negata ai figli degli immigrati irregolari, argomento che (pensavo e naturalmente sbagliavo) avrebbe dovuto suscitare almeno l’interesse di sindaci, impossibilitati a registrare i nuovi cittadini nati nel loro comune.
Non è così … e stendo un velo pietoso sull’opinione pubblica.
Così mi sono permessa di scrivere al Presidente della Repubblica (riporto la lettera) che mi ha risposto (in calce ricopio la risposta).
Anche da qui voglio dire quanto gli sono grata e grazie anche a te per il tuo editoriale.
Augusta De Piero - Udine.
27 dicembre 2010
Egregio Presidente
il Suo gesto –così limpido nella sua determinazione e importante per il significato che riveste- di ricevere in Quirinale una delegazione di studenti, mi ha incoraggiato nella decisione di scriverLe per chiederLe di dar voce a persone cui voce è negata e che non hanno modo di chiederle udienza.
Si tratta dei neonati, figli di immigrati privi di permesso di soggiorno, cui è rifiutata la registrazione anagrafica, il che li condanna alla perdita di diritti anche essenziali e a un futuro da apolidi.
Il meccanismo che crea tale situazione attraversa subdolamente leggi e burocrazie.
Mi spiego: tale esclusione è prevista dalla legge ‘Disposizioni in materia di sicurezza pubblica’ (94/2009 - lettera g) del comma 22 dell’art. 1).
Non c’é una espressione esplicitamente e chiaramente discriminatoria, ma semplicemente una modifica della norma precedente che diceva essere esclusi dalla presentazione del permesso di soggiorno vari provvedimenti, fra cui gli atti di stato civile (comma 2 - art. 6 - legge 40/1998). Nella legge 94/2009, mentre permangono altre esclusioni, é scomparsa quella relativa agli atti di stato civile e di conseguenza la registrazione di tali atti è subordinata alla presentazione del permesso di soggiorno.
I problemi sono parecchi, relativi a situazioni diverse: mi limito al problema nascita.
Pochi giorni dopo l’approvazione della legge 94 il Ministero dell’interno emanò una circolare (n. 19 del 7 Agosto 2009, prot. 0008899) che affermava essere possibile – relativamente alla registrazione anagrafica - ciò che la legge negava.
Ciò nonostante il problema resta aperto.
Infatti alla diffusa impreparazione degli uffici di molti enti locali si aggiunge la paura dei genitori che, scoprendosi irregolari per la mancanza del permesso di soggiorno, non osano avvicinare le sedi comunali, con un gesto che – anziché permettere loro di esprimere la gioia e l’orgoglio di aver generato un figlio – li condannerebbe all’espulsione.
Permetta, signor presidente, a una cittadina che è nata nell’anno in cui furono promulgate le prime leggi razziali italiane, di dichiararsi inorridita di fronte alla questione che le è stata posta da giornalisti cui si era rivolta “Conosce un caso da poter segnalare? L’informazione in merito alla legge non è una notizia”.
Mi chiedo e Le chiedo: “Se la presenza in legge di un principio che discrimina le persone per uno status burocraticamente accertato è – e io ritengo che sia- un principio razzista, perché tale affermazione non è da considerarsi ‘notizia’?”.
Mi creda signor Presidente, nella convinzione che la difesa dei principi fondanti la nostra Costituzione appartenga ad ognuna e ognuno di noi (e questo ho insegnato ai miei figli e ai miei studenti di un tempo), ho fatto quando potevo e sapevo per segnalare, rendere pubblica la segnalazione, chiedere ai responsabili un gesto consapevole che apra alla modifica della norma.
Ora mi rivolgo a Lei: quei piccoli minacciati dalla negazione di un riconoscimento fondante la vita di relazione, non possono costituirsi in delegazione, né lo osano i loro genitori, ma Lei può essere la loro voce, tutelandoli come la Costituzione, numerose leggi (cito soltanto la legge n. 176/1991, ratifica della Convenzione di New York del 20 novembre 1989), prevedono e garantendo insieme la dignità di tutti noi che un principio razzista, che pretende di essere legale, umilia.
Nella certezza che Lei troverà il modo per essere voce di chi non ne ha e non può averne e insieme di confortarci nel disagio che nasce dalla consapevolezza di non riuscire ad opporci al razzismo strisciante, Le auguro buon anno.
Roma 12 gennaio 2011
Segreteria generale della Presidenza della Repubblica
Ufficio per gli Affari Giuridici e le Relazioni Costituzionali
Gentile signora De Piero,
In relazione alla Sua lettera, indirizzata al Capo dello Stato, la informo che questo Ufficio ha sottoposto quanto da Lei rappresentato all’attenzione del Ministero dell’interno, per l’esame di competenza.
p. il Direttore dell’Ufficio
dott. Gino Onorato
Autore Città Giorno Ora
Mimmia Fresu Quartu Sant\\\'Elena 20/1/2011 14.48
Titolo:
Mi è assai difficile, in questa fase storica del Paese, riuscire a conciliarmi con uno stato d\'animo che non inclina alla speranza, ogni giorno sempre più imprigionato nella \"fattoria\" orwelliana. Non trovo corrispondenza in un, quasi naturale e purtroppo assente, sussulto civile e morale da parte delle masse oppresse dalla crisi, precipitate, ahinoi, dalla cultura di regime, nell\'egoismo e nella superficialità triviale dalle dosi quotidiane di sottocultura mediatica. Ancor più mi sgomenta il silenzio pavido da parte del mondo della cultura, evidentemente, anche per loro, vale il detto: tengo famiglia. Non trovo conforto nelle parole assenti, vaghe o generiche della Chiesa, dei suoi vicari di Cristo e loro sottoposti più interessati a far cassa, ad organizzare cene con i potenti, ben attenti, in ogni caso, a non nuocere il potere, mentre carovane di cammelli attraversano la cruna dell\'ago. Come, caro Direttore, questo Paese possa riuscire a squotersi dal torpore e ritrovare elementari valori di civiltà è la domanda angosciante alla quale resto appeso. Un caro saluto.