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Le incredibili esternazioni odierne di Bruno Vespa sui “meriti sociali” del fascismo,di Domenico Stimolo

Ultimo aggiornamento: November 21 2020 22:30:53.

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Autore Città Giorno Ora
domenico stimolo catania 21/11/2020 22.29
Titolo:
Varie voci del pensiero delle destre nazionali si sono sollevate in questi ultimi giorni per contrastare un presunto attacco alle esternazioni del giornalista Bruno Vespa.
Che cosa deve essere al centro dell’attenzione? :

E’ il dolore, che non muore mai. Il dolore, imponente e lacerante, che vive sempre nelle vivide e razionali coscienze democratiche, che sgorga dalle macerie umane e materiali che furono lasciate in eredità dall'agire della dittatura fascista. Il dolore che, come una guida indelebile, scolpì la Costituzione repubblicana e dalla Resistenza, e solidifica la memoria, che come un faro solenne, accompagna la “quotidianità” di ieri, oggi e domani. Codificando, sul piano sociale ed etico il grido del “Mai più”!

Mai più la dittatura, la distruzione violenta delle libertà e delle strutture di rappresentazione politiche, sindacali, sociali, associative e di informazione.
Mai più le orrende oppressioni subite dagli italiani oppositori del regime ( di tutte le parti politiche, anche ecclesiali) e da tanti cittadini in: assassini, carcere e torture, confini, espatri forzati, licenziamenti, discriminazioni e ritorsioni.
Mai più leggi razziali, persecutorie e deportatorie.
Mai più alle misere e sofferenze, alle affamate condizioni di vita degli italiani, specie nelle aree dei paesi e rurali dove viveva, analfabeta, la gran parte degli italiani dediti all’agricoltura.
Mai più al servaggio subito a cura dei gerarchi e dai rappresentanti della nobiltà, loro fervidi sostenitori.
Mai più le centinaia di migliaia di morti, i tanti feriti e mutilati, subiti dal popolo italiano a seguito delle guerre di aggressioni ai popoli europei e ai popoli africani vittime della colonizzazione per la conquista del famigerato” Impero”, che subirono orrende stragi ed enormi distruzioni materiali.
Mai più ad un’Italia maciullata e distrutta, così come si ritrovò alla fine dell’aprile del 1945.
Mai più la ricostruzione post bellica che costò enormi sacrifici al popolo italiano e ai milioni di cittadini che furono costretti ad emigrare, per trovare pane,lavoro e sopravvivenza di vita.


Di questo si deve parlare, non di “poetica” retorica astratta.
Autore Città Giorno Ora
domenico stimolo catania 21/11/2020 22.30
Titolo:
Varie voci del pensiero delle destre nazionali si sono sollevate in questi ultimi giorni per contrastare un presunto attacco alle esternazioni del giornalista Bruno Vespa.
Che cosa deve essere al centro dell’attenzione? :

E’ il dolore, che non muore mai. Il dolore, imponente e lacerante, che vive sempre nelle vivide e razionali coscienze democratiche, che sgorga dalle macerie umane e materiali che furono lasciate in eredità dall'agire della dittatura fascista. Il dolore che, come una guida indelebile, scolpì la Costituzione repubblicana e dalla Resistenza, e solidifica la memoria, che come un faro solenne, accompagna la “quotidianità” di ieri, oggi e domani. Codificando, sul piano sociale ed etico il grido del “Mai più”!

Mai più la dittatura, la distruzione violenta delle libertà e delle strutture di rappresentazione politiche, sindacali, sociali, associative e di informazione.
Mai più le orrende oppressioni subite dagli italiani oppositori del regime ( di tutte le parti politiche, anche ecclesiali) e da tanti cittadini in: assassini, carcere e torture, confini, espatri forzati, licenziamenti, discriminazioni e ritorsioni.
Mai più leggi razziali, persecutorie e deportatorie.
Mai più alle misere e sofferenze, alle affamate condizioni di vita degli italiani, specie nelle aree dei paesi e rurali dove viveva, analfabeta, la gran parte degli italiani dediti all’agricoltura.
Mai più al servaggio subito a cura dei gerarchi e dai rappresentanti della nobiltà, loro fervidi sostenitori.
Mai più le centinaia di migliaia di morti, i tanti feriti e mutilati, subiti dal popolo italiano a seguito delle guerre di aggressioni ai popoli europei e ai popoli africani vittime della colonizzazione per la conquista del famigerato” Impero”, che subirono orrende stragi ed enormi distruzioni materiali.
Mai più ad un’Italia maciullata e distrutta, così come si ritrovò alla fine dell’aprile del 1945.
Mai più la ricostruzione post bellica che costò enormi sacrifici al popolo italiano e ai milioni di cittadini che furono costretti ad emigrare, per trovare pane,lavoro e sopravvivenza di vita.


Di questo si deve parlare, non di “poetica” retorica astratta.