A teatro per una commedia recitata da non vedenti.

di Giovanni Carbone

Scritta negli anni 70 da Gaetano Di Maio, la commedia “Madama quatte solde”, in occasione della 51° Giornata Nazionale del Cieco, é andata in scena il 16 dicembre ’09 al Teatro Roma di Portici, presentata dalla filodrammatica U.I.C., diretta da Bruno Mirabile e composta da attori non vedenti, ipovedenti e amici dell’Unione.
 
L’attore è una persona dotata di talento che interpreta un ruolo in una produzione artistica. Il talento è l'inclinazione naturale di una persona a far bene una certa attività. In suo codicillo, Vittorio Gassman diceva: Tutti al mondo recitano tranne alcuni attori!
 
Come può un non vedente, seppur talentuoso, far bene la parte assegnatagli? Certamente questi incontra molte più difficoltà rispetto a chi è naturalmente dotato. Deve inventarsi la gestualità. Deve ben memorizzare l’agilità nei movimenti. Deve essere in sintonia con gli altri personaggi pur non scorgendoli. Un lavoro multiplo. Solo l’attenta e specifica conoscenza di chi è al loro fianco e la volontà a ben eseguire i ruoli può consentire il raggiungimento di risultati di riguardo.
 
Il teatro era pieno e la platea ha sicuramente assistito ad uno spettacolo ben curato e riuscito. I continui, spontanei e calorosi applausi hanno testimoniato sì l’apprezzamento della commedia ma anche la valida interpretazione del gruppo artistico. Complimenti davvero all’intero staff!
 
Chi ha presentato lo spettacolo ha tenuto a precisare che sono occorsi tre mesi di duro impegno per portare la commedia in scena. Si poteva immaginare anche di più!
 
Un sentito applauso va all'U.N.I.Vo.C., un’organizzazione di volontariato capace d’indurre i portatori di deficit visivo a superare le difficoltà che ostruiscono la piena integrazione sociale. Essa svolge una professionale attività ed interventi personalizzati idonei ad aiutare lo svantaggiato a vivere una possibile serena esistenza. Grazie, grazie, grazie.
 
Le nobili iniziative dei volontari si spaziano in ogni settore culturale e artistico. Essi promuovono cene al buio, visite ai musei con gli occhi bendati, teatro… Parteciparvi significa scambiare singolari ed edificanti esperienze, mentre la solidarietà educa l'uomo alla donazione, gli fa percepire il senso di sé e la comprensione dell'altro.
 
Una sollecitazione all’associazione è che agisca un po’ come fa il circo: quando arriva sul territorio, si rivolge ai presidi delle scuole per avere un nutrito pubblico di giovani. In occasione di interessanti manifestazioni, si presenti anch’essa ai Presidi di qualunque scuola locale per ottenere la presenza dei giovani che ne trarrebbero un valido insegnamento di vita.
 
L’esercizio delle attività viene purtroppo molto spesso precluso dalla mancanza o dall'insufficienza o dall’intempestività dei più elementari sussidi accessibili ai portatori di handicap visivo, come ha tenuto a sottolineare il presidente dell’Unione di Napoli a fine rappresentazione. I nostri politici sono spesso ciechi e sordi.
 
Per avere notizie su come sostenere la degna organizzazione e su come diventare suoi volontari, si consulti il suo sito dell’U.I.C.
 
Cara U.N.I.Vo.C. ai prossimi edificanti incontri. Intanto cordiali saluti.
Giovanni Carbone
20 dicembre ’09
 


Domenica 20 Dicembre,2009 Ore: 19:39