Ricordo di don Carlo Bertacchini
"In memoria di te".

di Mario Mariotti

Caro D.Carlo, vorrei proprio sapere dove tu sei adesso. Non certo nel tuo corpo, che ti ha fatto tanto tribolare prima di spegnersi, e questo anche con la nostra complicità, dato che tu ti strappavi gli aghi delle flebo perché ti lasciassimo uscire dalla sofferenza, e noi ti abbiamo tenuto legato in croce in un'agonia di mesi .....

Di sicuro, ora, sei nella mia zucca, nel mio ricordo di te. Io, poi, faccio fatica a vederti in un al di là, perché non trovo altro posto per l'al di la se non quello dentro al nostro spirito; alla fine potresti essere, adesso, nella Verità, nel Tutto, o anche nel nulla, per quanto ne sappiamo noi del mistero oltre la morte.

Comunque, dovunque tu sia, io adesso parlo col mio ricordo di te, come che tu sia presente in esso. Siamo venuti a Morano a celebrare il tuo primo anniversario da morto, ed io mi sono subito chiesto perché esso sia stato religioso, con tanto di Messa e tutto il resto, e non civile, per poter fare memoria di quel funerale civile che tu avresti voluto e che invece ti é stato negato ad onore e gloria di S.R.Chiesa.

A proposito, hai visto che grande successo hai ottenuto da morto? Alle tue riunioni ed iniziative da vivo, c'erano le poche unita, qualche rara volta forse le decine. Adesso le centinaia, con le automobili che avevano invaso piazzale e stradine di Morano, fino ad arrivare davanti al cimitero. “Matto” per lo meno fastidioso, ed anche pericoloso da vivo; santo da morto; impuffato da vivo e da morto, nella logica di quella normalizzazione-alienazione che la casta pone in essere per far dimenticare ogni profezia e beatificare se stessa.

Probabilmente, adesso, se sei nella Verità, cioè in Dio, sarai ancora più indignato contro la Chiesa, indignato anche della tua ancora poca indignazione verso di lei da vivo. Essa non meritava e non merita il tuo amore, essendo essa abusiva, poiché la vera Chiesa non é lei, ma il popolo di coloro che amano, servono e condividono, e questa Chiesa é presente ad ogni latitudine, in ogni tempo, trasversale a tutte le culture, e un po’ meno in tutte le religioni ....

La chiesa abusiva, invece, accumula un patrimonio immobiliare gigantesco, brontola per l'IMU, aiuta i poveri con l'obolo della vedova, con le offerte dei poveri stessi, e poi isola i profeti da vivi e li usa da morti, inglobandoli a sé, per persistere e perseverare nel peccato...

Il Signore sarà già venuto da te a consolarti, e vi troverete fra gli "indignati" tutti e due. Lui ti dirà quello che tu avevi intuito: la sua vera Chiesa é fuori dal Tempio, é in quelli che incarnano l'amore gratuito del Padre per ogni creatura, per ogni vivente, anche per i minimi, le piccole vite. Ti dirà anche che, a parlare di pace senza parlare di condivisione, di economia di comunione, si finisce col perdere il tempo, poiché é l'ingiustizia, la mancanza di giustizia sociale, ad essere la prima violenza, e la radice di quelle che seguono.

Lui riuscirà a consolarti, perché ti darà atto che tu avevi capito il fondamentale, ed hai vissuto l'unico voto sul quale si può costruire il futuro secondo Dio, quello della "povertà", della cultura del necessario e della condivisione con amore.

Siccome Lui giudica sulle opere e non sulle preghiere e liturgie, tu Carlo ne esci bene, ed io lo vedo, il Signore, che quasi ti chiede perdono per la triste vita cui sei stato condannato dalla casta, e, per giunta proprio in Suo nome. Lui sarà contento di te perché sei stato uno che ha cercato di resistere, e che ci é anche riuscito ....

Quanto casino in nome di Dio, e quanta sofferenza in te, dagli anni della speranza, i primi della tua vita, al naufragio di oggi nel liquame berlusconiano, copia maligna della cultura e della società made in USA! Tu sei stato fra quelli che hanno praticato la vera Resistenza, che hanno lottato contro la cultura maligna del "Beati gli indefinitamente ricchi", che hanno predicato e praticato la cultura del necessario e la condivisione con amore. Dalle tue corde vocali, o almeno "in pectore", io penso che qualche accidente al capitalismo, al mercato ed alla competizione sarà sicuramente uscito.

Nessun problema: erano, sarebbero stati accidenti evangelici, ed il Signore é stato ed é contento di te. E siccome l'alto dei cieli é nel profondo di noi stessi, ciao, Carlo, e stammi bene. Se, oltre che nella memoria di coloro che tu hai accostato in vita, come me, sei anche nel tuo progetto, ed in coloro che cercano di portarlo avanti, progetto del Signore che passa per le nostre mani, qui la tua vita, il tuo futuro, dipendono da noi, e allora noi non ti lasceremo morire.

C'é chi continua la tua battaglia, la tua resistenza, e non siamo soli. Il popolo laico di coloro che amano e servono l'affamato e l'assetato, e lavorano per quel Regno nel quale gli affamati e gli assetati non esisteranno più: esiste e resiste.

Noi cerchiamo di farne parte e, facendo questo, ti stiamo dando memoria e vita, noi da tralci provvisori nella terra dei viventi, e tu con noi, non più “provvisorio”, nell’eternità dello Spirito-Vita.

Mario Mariotti



Sabato 14 Aprile,2012 Ore: 15:13