Ricordi
ALFIO PANNEGA, UN ANNO DOPO

di Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo

Un anno fa moriva Alfio Pannega.

Sabato 30 aprile e domenica primo maggio molti degli amici piu' cari lo ricordano a Viterbo con due giorni di iniziative che si svolgeranno sia in citta', nel quartiere medioevale di San Pellegrino, sia nella campagna di Castel d'Asso, e naturalmente presso il centro sociale occupato autogestito "Valle Faul" (che nell'area ex-Cogema nella campagna di Castel d'Asso da alcuni anni si e' trasferito), il centro sociale che e' stato la casa e la famiglia di Alfio negli ultimi due decenni della sua lunga vita, e che di Alfio s'impegna a serbare la memoria e proseguire la riflessione e le lotte.

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Era nato a Viterbo nel 1925, e della citta', della profonda sua anima popolare, era un simbolo, un simbolo luminoso.

Gia' anziano, quando sembrava lo avviluppasse ormai una nebbiosa solitudine e fosse in agguato un incipiente declinare, nel 1993 per cosi' dire rinacque, trovo' una nuova e vasta umana famiglia (la famiglia degli animali, che accudiva con immenso amore, non lo aveva mai abbandonato) e visse una seconda giovinezza: quando con l'occupazione dell'ex gazometro e la nascita del centro sociale occupato autogestito "Valle Faul" una generazione di giovani e giovanissimi lo conobbe nella sua autenticita' e si riconobbe in lui, nel suo magistero di persona limpida ed integra, semplice e generosa, compassionevole e solidale, in Alfio riscoprendo le ragioni della dignita' umana e della lotta per i diritti di tutti.

Per molti di quei giovani Alfio Pannega e' stato come un secondo padre, e un maestro di vita.

Da lui seppero la storia della Viterbo proletaria e antifascista, da lui appresero i segreti dell'alimentarsi con cio' che la campagna offre a chi la conosce e l'ama, da lui conobbero la sapienza, la saggezza, la dignita', la virtu' eroica e misericordiosa che e' dei poveri che non si arrendono all'ingiustizia e alla degradazione del mondo.

Attraverso lui scoprirono la poesia a braccio ma anche la tradizione dantesca e dei poemi cavallereschi, il piacere della declamazione e dell'improvvisazione, della memoria di antiche parole che da quella voce venivano fatte nuove, e nuovamente vere a dire i compiti dell'oggi per ogni persona decente.

Aveva una innata vocazione pedagogica, ed insegnava nell'unico modo in cui si insegna veramente qualcosa: con l'amore, con l'esempio.

Poco prima della morte tenne presso la Sala Regia di Palazzo dei Priori a un pubblico di giovanissimi una "lectio magistralis" sul valore della cultura, della solidarieta' e della liberta' che profondamente commosse gli astanti e la citta', e che resta uno dei culmini dell'epifania della politica a Viterbo.

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E per la citta' di Viterbo, che immensamente amo', Alfio Pannega e' stato e resta un testimone, un segno di contraddizione, una pietra di paragone: testimone di una Viterbo popolare ad un tempo colta e umile, generosa e orgogliosa dei suoi saperi e delle sue pratiche, della sua storia e della sua resistenza alla barbarie che lungo i secoli e di nuovo e vieppiu' in questi ultimi anni l'eversione dall'alto tenta di imporre alla citta'; segno di contraddizione e avversario non riconciliato di ogni potere oppressivo e menzognero contro cui ancora nei suoi tardi anni e fino all'ultimo giorno di vita continuo' a lottare in nome dei diritti di tutti, per la dignita' e la liberazione di tutti; pietra di paragone per quante e quanti ne conobbero la persona e ne intesero il messaggio.

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E resta un simbolo e una guida per la lotta del movimento delle oppresse e degli oppressi: generoso nell'accogliere e nel donare, antifascista, militante del movimento operaio e della solidarieta' internazionale, tenacemente impegnato contro il razzismo, contro la guerra, in difesa dell'ambiente (e in difesa dei diritti non solo degli esseri umani, ma anche degli altri animali non umani), aveva partecipato e fortemente contribuito all'elaborazione teorica e pratica, morale e politica, che aveva portato il centro sociale di Viterbo alla scelta della nonviolenza.

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Il 30 aprile e il primo maggio Alfio Pannega sara' ricordato in questa antica citta e nell'ubertosa sua campagna non come una figurina del passato, non come un "personaggio caratteristico" da imbalsamare nell'aneddotica; ma come una persona straordinariamente colta e versatile, portatrice di un'esperienza forte e di molte preziose riflessioni, come un compagno di vita e di lotte, come un uomo che fino all'ultimo giorno della sua vita lotto' per la pace e i diritti umani di tutti gli esseri umani, per difendere la biosfera casa comune dell'umanita' intera, per una umanita' di persone libere, solidali ed eguali in diritti, per una cultura prassi di liberazione, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza.

 

Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo

 

Viterbo, 29 aprile 2011

 

Mittente: "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo

strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo

e-mail: nbawac@tin.it

web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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Allegato primo: il programma delle iniziative promosse dal Centro sociale "Valle Faul"

30 aprile 2011

Ore 10,30, in Via Pietra del Pesce (dinanzi al Due Righe Book Bar):

- Letture da "Allora ero giovane pure io. Travagliata e poetica vita di Alfio Pannega".

- Ricordo di Alfio Pannega a cura del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo.

Dalle ore 18,30, presso il centro sociale occupato autogestito "Valle Faul" (in strada Castel d'Asso snc):

- Inaugurazione mostra fotografica permanente (opere fotografiche di Valentino Costa, Francesco Galli e Mario Onofri; opere pittoriche di Lella Biagi e Massimo De Giovanni).

- Cena sociale.

ore 22: Spettacolo teatrale, La Banda del Racconto in "Vittoria! Malinconica e avventurosa vita di Pietro Rossi Garibaldino".

- A seguire musica popolare e canti di lotta.

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Primo maggio 2011

Ore 13, presso il centro sociale occupato autogestito Valle Faul (in strada Castel d'Asso snc): Pranzo sociale.

Oe 17: Passeggiata per Castel d'Asso con raccolta di erbe selvatiche.

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Per ulteriori informazioni e contatti: Centro sociale occupato autogestito "Valle Faul", area ex Cogema, strada Castel d'Asso snc, 01100 Viterbo, e-mail: csavallefaul@autistici.org, sito: http://csavallefaul.noblogs.org/

 

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Allegato secondo: un minimo profilo di Alfio Pannega

Alfio Pannega nacque a Viterbo il 21 settembre 1925, figlio della Caterina (ma il vero nome era Giovanna), epica figura di popolana di cui ancor oggi in citta' si narrano i  motti e le vicende trasfigurate ormai in leggende omeriche, deceduta a ottantaquattro anni nel 1974. E dopo gli anni di studi in collegio, con la madre visse fino alla sua scomparsa, per molti anni abitando in una grotta nella Valle di Faul, un tratto di campagna entro la cinta muraria cittadina. A scuola da bambino aveva incontrato Dante e l'Ariosto, ma fu lavorando "in mezzo ai butteri della Tolfa" che si appassiono' vieppiu' di poesia e fiori' come poeta a braccio, arguto e solenne declamatore di impeccabili e sorprendenti ottave di endecasillabi. Una vita travagliata fu la sua, di duro lavoro fin dalla primissima giovinezza. La raccontava lui stesso nell'intervista che costituisce la prima parte del libro che raccoglie le sue poesie che i suoi amici e compagni sono riusciti a pubblicare pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa (Alfio Pannega, Allora ero giovane pure io, Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010): tra innumerevoli altri umili e indispensabili lavori manuali in campagna e in citta', per decine di anni ha anche raccolto gli imballi e gli scarti delle attivita' artigiane e commerciali, recuperando il recuperabile e riciclandolo: consapevole maestro di ecologia pratica, quando la parola ecologia ancora non si usava. Nel 1993 la nascita del centro sociale occupato autogestito nell'ex gazometro abbandonato: ne diventa immediatamente protagonista, e lo sara' fino alla fine della vita. Sapeva di essere un monumento vivente della Viterbo popolare, della Viterbo migliore, e il popolo di Viterbo lo amava visceralmente. E' deceduto il 30 aprile 2010, non risvegliandosi dal sonno dei giusti.

Alcuni testi commemorativi sono stati piu' volte pubblicati nel notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (e sono quindi disponibili nel web), da ultimo negli "Archivi della nonviolenza in cammino" nn. 56, 57, 58, 60; cfr. anche il fascicolo monografico dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 265.

 

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Sabato 30 Aprile,2011 Ore: 21:04