Restiamo umani..

di Don Agostino Rota Martir

Una testimonianza sui funerali di Vittorio Arrigoni


Ciao a tutti, ieri ho voluto partecipare ai funerali di Vittorio Arrigoni, celebrati al Palazzetto di Bulciago (Lecco), in due distinti momenti: il primo religioso, l'altro "laico", nello stile che Vittorio avrebbe forse voluto e amato di più.
Il momento religioso mi ha lasciato abbastanza perplesso... innanzitutto è stata una celebrazione ingessata, formale, abbastanza fredda nella sua ortodossia. Solo 4 sacerdoti, a me ed ad altri è stato impedito di concelebrare..il motivo proprio non ce l'hanno spiegato i "zelanti" volontari del servizio civile mi hanno risposto: "Assolutamente non è possibile!" Più mastini che umani=Leghisti(?), nello svolgimento del loro servizio, che ha anche infastidito non poca gente per i loro atteggiamenti sospettosi e di rigidità verso la gente.
Perchè ai funerali di militari (armati), caduti facendo la guerra, i sacerdoti concelebrano a iosa, senza alcun impedimento?
Comunque ho pregato e concelebrato lo stesso, tra la gente e forse è stato meglio così!  Molto belli i due interventi di sacerdoti quasi ottantenni, alla fine della Messa che hanno saputo toccare le corde giuste nel tratteggiare lo stile di Vittorio, e lì l'assemblea è esplosa in applausi, e i volontari-mastini, non sono più riusciti a controllare la gente che con piccoli gesti dimostrava il suo amore verso Vittorio...che poi è continuato per tutta la seconda parte.
Alla mamma ho consegnato una mia riflessione su Vittorio (allegato).
E' stata una bella Pasqua!
Ciao Ago 

 

 

 

Restiamo umani..
È il messaggio che (Vittorio) hai saputo trasmetterci, provocatorio nella sua semplicità, oggi sempre più difficile da vivere, e accogliere; non solo da Gaza, dalla tua amata Palestina, ma da ogni angolo della terra, dai luoghi offesi dalle molteplici forme della violenza, ma anche dall’interno dei nostri confini, da Pantelleria fin dentro le nostre piazze, i nostri palazzi e case.
Restiamo umani..veniva da chi aveva deciso di guardare il mondo con gli occhi delle vittime, con gli occhi dei poveri, e questo ti rendeva agli occhi dei “sapienti “di questo mondo e dei potenti  un umano pericoloso: Ti ringrazio a Padre perché hai tenuto nascosto queste cose ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli.” : è il regalo più bello che i poveri ti hanno saputo dare, i loro occhi per vedere noi stessi e il mondo.
Restiamo umani..hai capito che il modo migliore per esserlo è di stare a fianco dei poveri, di mescolarti dentro la vita delle vittime, condividendo i loro tempi, i loro sogni, le loro tragedie , insieme alle loro paure e il desiderio di un futuro diverso. Difficile amare qualcuno a distanza di sicurezza, invece è assumendo il loro punto di vista che diventiamo umani, giorno dopo giorno, costi quel che costi! Anche per questo ora appartieni a tutte le vittime..oltre le bandiere, i confini, oltre i muri che separano e i check point..
Restiamo umani..”restare”: è uno dei verbi che prepara la Pasqua, essa c’è donata quando si ha la forza e l’umiltà di saper restare di fronte alle ferite dell’umanità crocefissa, riuscire a restare anche impotenti, come spesso lo sono i poveri, vittime della prepotenza di qualcuno, ma anche a quella delle leggi..saper restare anche a mani vuote, senza “mai smettere di sognare”. Dovrebbe essere anche lo stile del cristiano, di chi si affida e crede nell’umanità del Cristo Crocefisso e Risorto.
”In piedi costruttori di Pace” era l’invito che don Tonino Bello rivolgeva dall’arena di Verona nel lontano 1990, oggi con il tuo sacrificio comprendiamo meglio che per raggiungere la Pace si è chiamati a saperla coniugare sempre, in ogni circostanza con la capacità di restare umani.
 Grazie Vittorio, hai vinto nonostante tutto, perché non hai smesso di sognare e di certo continuerai a farlo attraverso gli occhi dei tuoi amici Palestinesi.
 
Don Agostino Rota Martir - 24 Aprile 2011 – Festa di Pasqua 
Campo nomadi di Coltano (PI)
 


Luned́ 25 Aprile,2011 Ore: 16:04