DEDICATO AD ADRIANA ZARRI

di Riccardo Sante Maria Fontana

E' buio pesto,
sono uscita 
dalla vostra vita
alla chetichella,
sotto una tintinnante pioggerella.
 
Col mio solito   passo lesto,
ho camminato lungo un viale,
intorno a me un   mesto   silenzio glaciale.
 
Sotto un cupo cielo notturno,
su cui si è aperto uno squarcio di sereno,
saltello su un tappeto di foglie bagnate,
anch'esse coricate sotto gli alberi,
su cui sono nate,
le cui chiome sono rimaste tristi e spoglie,
 
ed ecco che in un baleno
per me è già tutta una festa,
perché, mischiati tra le foglie, 
vi rivedo con le vostre riviste
e i   vostri giornali.
 
Mi illuminavate sul mistero nascosto nell'uomo, 
nel   reale,
troppo corrotto, per esser sgorgato
da uno sprazzo di luce soprannaturale
e sulle sue molteplici vie.
 
Scrutando,   sulle vostre luminose scie,
l'imperscrutabile inquietudine del   vostro tempo,
con un chiarore in costante fermento,
luccicavate    nella   mia solitudine,
quanto le stelle   del firmamento.
 
Ora vedo la stella cometa,
che mi conduce verso
l'agognata meta,
 
il mio pargolo tanto atteso,
che, disteso   in una culla di foglie sparse,
mi sorride, stille di rugiada sulle mie labbra arse
dal recitare ininterrotto
una preghiera accorata,
quasi un pianto a dirotto,
 
speranza di una resurrezione desiderata.
 
Vi terrò stretti fra le mie braccia,
vi   sfoglierò   fra   le mie dita,
 
al palpito del   suo e del vostro cuore
nulla più   mi   addiaccia
nella mia nuova vita.
 
Alla   vostra   memoria
ho consegnato   la   storia
della mia sia lieta,   che sofferta   esistenza,
vissuta   alla    sua e alla vostra costante 
e confortante   presenza,
alla ricerca dell'intrinseca essenza
delle inesauribili parabole,
segno mirabile del Signore.
 
E ora lasciate che finalmente mi affidi
alle sue amorevoli cure.
 
Riccardo Sante Maria Fontana
 
   

 



Venerd́ 03 Dicembre,2010 Ore: 22:49