Giovanni Orcel, Salvatore Micale: piazze intitolate a Palermo e Acicastello a due martiri per il riscatto e la libertà

di Domenico Stimolo

Palermo 14 marzo. Lo slargo antistante lo storico sito dei Cantieri Navali è stato intitolato a Giovanni Orcel, il segretario della FIOM- Cgil ucciso a 33 anni dalla mafia nel 1920. Hanno presenziato la cerimonia il sindaco Leoluca Orlando, Susanna Camusso segreteria generale della Cgil e Maurizio Calà segretario genarle provinciale della Cgil palermitana.
Giovanni Orcel, operaio tipografo, fu eletto segretario generale della Fiom di Palermo nel 1919. Una fase storica caratterizzata a livello nazionale da grandi sommovimenti di rivendicazioni e di lotta da parte del movimento operaio gestiti dalle nuove strutture sindacali chiamati Consigli di Fabbrica. Anche Palermo, a partire dai lavoratori dei Cantieri Navali, fu interessata da rilevanti e continue iniziative che chiedevano diritti, migliori condizioni lavorative e aumenti salariali. In quegli anni la Fiom contava a Palermo oltre 2000 iscritti, e Giovanni Orcel, sindacalista rivoluzionario, dedicò tutte le sue energie per il riscatto dei lavoratori e degli emarginati. La mafia, potere sempre dominante, in combutta con gli ambiti padronali, eliminò il combattivo sindacalista. Orcel , nella tarda serata del 15 ottobre del 1920, reduce da una riunione serale nella sede del Partito Socialista, vicino alla sede alla Federazione Metallurgici, fu colpito da un individuo rimasto sconosciuto con alcune pugnalate mortali.
Acicastello ( Catania) 13 marzo. Con una cerimonia presieduta dal sindaco Filippo Drago, nella ricorrenza del 70° anniversario della morte, a cura dell’amministrazione comunale, una piazza centrale del paese è stata intitolata a Salvatore Micale, medaglia d’oro alla memoria, nativo di Acicastello, combattente per la libertà, trucidato vicino Norcia – Umbria - dalle truppe naziste il 13 marzo del 1944 dopo essere stato fatto prigioniero.
Salvatore Micale, sergente maggiore, faceva parte del 185° reparto paracadutisti “ Nembo” del Corpo Italiano di Liberazione, l’unità militare operativa del nuovo esercito italiano nato dopo l’armistizio del’8 settembre in diretta collaborazione con gli Alleati nella lotta contro i tedeschi che occupavano il centro-nord collaborati dai fascisti della RSI.
Così recita il conferimento della medaglia d’oro alla memoria. “Aviolanciato in territorio occupato dai tedeschi e da questi sorpreso, impegnava cruenta lotta imponendosi ripetutamente per far scudo al proprio ufficiale. Ferito questi, lo sostituiva incitando i compagni a continuare la lotta. Dopo lunga ed aspra resistenza veniva fatto prigioniero e barbaramente trucidato. Col suo nobile sacrificio confermava le generose tradizioni del soldato italiano. Visso-Norcia, 13 marzo 1944.
(domenico stimolo)



Sabato 15 Marzo,2014 Ore: 13:13