28 maggio 2012
Strage di Brescia

a cura di Libreria Rinascita e Associazione Culturale Libri e Lettori

 

28 MAGGIO 1974

C'è un'eco di dolore che si porta dietro questa data. Un'eco che resta viva in chi non vuol dimenticare, ma che, lentamente, si spegne nei più per distanza temporale, per distanza emozionale, per stanchezza di ascoltare chi cerca verità e giustizia, per quel fatalismo che sembra appianare le asperità della vita.

Ma anche per la consuetudine di incorniciare i fatti in una superficiale nozione, in una breve definizione buona per rispondere correttamente ai quiz televisivi, ora diventati, purtroppo, prove di “cultura generale” valide per l'accesso a molteplici attività.

Le esitazioni, le lungaggini, gli atteggiamenti assolutori noi li lasciamo ad altri.

28 MAGGIO 2012

Non piangiamo solo i morti nella ricorrenza del 28 maggio 1974.

Piangiamo un'agonia, l'agonia del sapere che fa sì che questi morti sbiadiscano nella memoria.

Non solo del sapere legato a quel fatto, orrendo, devastante e, sciaguratamente, non unico.

Piangiamo l'agonia della cultura, quella fatta di domande, di curiosità, di intuito, di poesia.

Piangiamo lo sfregio della lingua, ridotta a povera sequenza di parole sempre più spesso svilite nel turpiloquio perfino sui banchi del Parlamento.

Piangiamo lo scadimento del racconto, dall'incanto dei Trovatori alla vacuità della soap-opera, che sembra garantire a chiunque la dignità di scrittore.

Piangiamo ancora la perdita della complessità, in favore di una semplificazione che toglie ogni distinguo e riscatta dall'infamia anche i responsabili delle storie più oscure e degli eventi più tragici accaduti da quegli anni in poi.

E Brescia ne sa qualcosa.

Ma il pianto non è lamento. È rifiuto della logica che ha prodotto i piani eversivi degli anni '70, quella stessa logica che immiserisce le menti, addormenta le coscienze e toglie alla cultura il suo ruolo di motore di civiltà e di creatrice di nuovi modelli di vita.



Mercoledì 23 Maggio,2012 Ore: 17:24