OGGI NIENTE SCUOLA, TUTTI DAL PAPA! IL CANTO DEL CIGNO DEL GOVERNO BERLUSCONI

Da ADISTA NOTIZIE N. 89 del 03 Dicembre 2011

36415. ROMA-ADISTA. È possibile in uno Stato laico che il Ministero dell’Istruzione inviti le scuole ad interrompere l’attività didattica per portare gli studenti in udienza dal papa? Stando alla Nota del Miur, la n. 310/11, datata 10.10.2011 e inviata ai dirigenti generali degli Uffici scolastici regionali, sembrerebbe di sì.

A firmare la missiva, che prega i dirigenti degli Usr di «informare dell’iniziativa le dipendenti Istituzioni scolastiche statali e paritarie affinché possano valutare, nella loro autonomia, se aderire o meno», l’allora sottosegretario all’Istruzione del governo Berlusconi, Guido Viceconte (senatore del PdL). Si tratta, spiega Viceconte, di una “udienza speciale” ottenuta da una Fondazione, denominata “Sorella natura”, «riconosciuta dallo Stato ed operante con Protocollo d’Intesa del Miur». Poiché l’udienza è fissata per il 28 novembre alle ore 12, le scuole che intendessero aderire all’iniziativa, di natura schiettamente confessionale, dovrebbero sospendere l’attività didattica prevista per quella giornata.

Inoltre, “Sorella natura”, associazione fondata ad Assisi nel 1992 con lo scopo – si legge nel sito internet della Fondazione – «di diffondere una corretta cultura ambientale, nel nome di s. Francesco d’Assisi e nella prospettiva dello sviluppo sostenibile», è stata fondata da Roberto Leoni, dirigente tecnico del Gabinetto del ministro. In sostanza, il sottosegretario del ministro chiede alle scuole pubbliche e paritarie di aderire ad una iniziativa confessionale, per di più promossa da un ente che fa capo ad un collaboratore del ministro stesso.

A rendere di dominio pubblico la nota dell’ex sottosegretario all’Istruzione, e a denunciarne il contenuto, è stata l’associazione nazionale “Per la Scuola della Repubblica”: «Non solo – scrive l’associazione in un comunicato del 22 novembre scorso – si configura un’arbitraria interruzione di un pubblico servizio per finalità di natura confessionale e quindi private, ma si mette in atto un’attività discriminatoria che è anzitutto in contrasto con il principio della laicità dello Stato che nella scuola preclude in modo assoluto iniziative che per la loro natura confessionale creano ingiuste distinzioni tra gli alunni a seconda della loro credenza religiosa». Per questo, l’associazione chiede un intervento del nuovo ministro all’Istruzione affinché revochi l’invito. Contestualmente, “Per la scuola della Repubblica” chiede «che le forze laiche sia in Parlamento che nel Paese si facciano promotrici di tutte le opportune iniziative per impedire l’uso privatistico e discriminatorio della scuola statale». (valerio gigante)

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ADISTA
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Marted́ 29 Novembre,2011 Ore: 19:06