Vogliono bloccare i referendum, il governo pone la fiducia

IL CASO

Fiducia sul decreto Omnibus
"Vogliono scippare il referendum"

La capigruppo ha deciso che si voterà domani contiene fra le altre norme anche la moratoria sul nucleare. E l'opposizione insorge: "Il governo vuole evitare la consultazione perché sa di perdere". I Comitati referendari: "Prendono in giro gli italiani". Il Pd: non ci sono neanche le tariffe agevolate postali per permettere la campagna referendaria"

ROMA - Il governo ha posto la fiducia in aula alla Camera sul decreto legge omnibus nel testo approvato dalle Commissioni, identico a quello del Senato. L'annuncio è stato dato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, appena iniziata la seduta. Il provvedimento va convertito in legge entro il 30 maggio prossimo. Il voto di fiducia si terrà domani pomeriggio. Il provvedimento contiene norme di vario tipo, tra cui il rifinanziamrnto del Fus, l'aumento delle accise sui carburanti, la proroga del divieto per gli incroci tra tv e giornali e, soprattutto, la moratoria sulle centrali nucleari. E questo ha scatenato le reazioni degli antinuclearisti.
Il Pd denuncia: "Con la decisione di mettere la fiducia sul decreto omnibus, il governo le prova tutte per sfuggire al voto degli italiani nel referendum indetto per il 12 e 13 giugno. Nelle norme che l'esecutivo vuole imporre non c'è nessun abbandono del piano nucleare ma solo un rinvio per evitare il giudizio dei cittadini che, come già dimostrato dal voto in Sardegna, è nettamente contrario al ritorno delle centrali nucleare in Italia". Lo stesso Pd denuncia che è atteso da tempo il decreto che autorizza le spedizioni postali in regime agevolato per la campagna referendaria: "Ci chiediamo se non sia in atto un'azione ostruzionistica del governo - denuncia la deputata del Partito Democratico Margherita Miotto - visto che da numerose segnalazioni di funzionari delle Poste Italiane apprendiamo che non è stata diramata alcuna circolare in merito. La legge prevede che le informazioni siano inviate agli uffici postali trenta giorni prima del voto, perciò abbiamo chiesto al ministro dell'Interno, con un'interrogazione, immediati chiarimenti".
E anche i Comitato per i sì ai referendum intervengono. "Prendono in giro gli italiani - dicono - con un finto addio al programma nucleare e punta a cancellare il quesito referendario, sottraendo ai cittadini il diritto al voto". Manovra simile, secondo i comitati, anche sull'acqua: "il governo - fanno sapere - punta a depotenziare anche quel quesito referendario proponendo la creazione di fantomatiche autorità garanti" per un bene che, invece, "deve restare pubblico".
Mentre il capogruppo alla Camera dell'Idv Massimo Donadi parla di "doppio schiaffo". "E' uno schiaffo al Parlamento - dice - perché non si può mettere la fiducia su un provvedimento che, una volta tanto, è di una certa importanza. Ed è uno schiaffo ai cittadini perché si tenta di scippargli il diritto di esprimersi con il referendum. Un tentativo che non andrà a buon fine perché la Cassazione non potrà far altro che ribadire la validità del referendum, in quanto il governo, con questa legge, non rinuncia al suo nefasto piano nucleare".

(23 maggio 2011)

Da Repubblica On-Line



Marted́ 24 Maggio,2011 Ore: 12:08