Buon Natale da Lira

p. Giuseppe Franzelli, Vescovo

Carissimi, 23 Dicembre 2017
BUON NATALE! L’ho scritto in maiuscolo e in neretto perché vorrei proprio che ognuno di voi possa celebrare un Natale vero, ricuperando e gustando il suo significato più profondo e autentico.
Come sempre, all’avvicinarsi del 25 Dicembre, anche quest’anno sono stato tempestato da vari giornali e radio locali con la richiesta: “Qual è il tuo messaggio di Natale?” Confesso che la cosa mi mette un po’ a disagio. Sembra che molti facciano fatica a capire che il messaggio è proprio il Natale stesso. Il fatto che ha cambiato la storia dell’umanità. Non belle parole più o meno ispirate, ma un evento che, accaduto più di duemila anni fa, continua a segnare, accompagnare e dare un significato nuovo alla vita di ogni uomo e donna, di ogni tempo e paese. Dà un orizzonte e una speranza nuova alla mia vita, alla vostra. “Dio ha tanto amato il mondo che ha inviato il Figlio suo, nato da una donna”. Gesù, l’Emmanuele, “Dio con noi”. Il problema è che ce ne dimentichiamo o addirittura... non ci crediamo fino in fondo.
Ecco allora che Natale ritorna ogni anno ed irrompe nella nostra vita come una novità, proprio per rompere il muro di dimenticanza con cui releghiamo in secondo piano la notizia più importante e da prima pagina, lasciandoci distrarre dalla cronaca spicciola, fatta di argomenti secondari che finiscono per assorbire tutta la nostra attenzione. Certo, oltre che dell’attualità politica e della situazione economica ci preoccupiamo anche dei regali, del pranzo o cena di Natale... ma quale posto riserviamo a Colui che viene, a chi ha scelto non semplicemente di venire a visitarci come un ospite di passaggio ma di diventare uno di noi? A Betlemme, piena zeppa di gente venuta per il censimento voluto da Roma, Maria e Giuseppe non trovarono posto per il bambino che doveva nascere. Chiedo a me stesso e a tutti voi: oggi nella nostra vita c’è posto per Lui, il vero “regalo di Natale” che Dio ci offre anche quest’anno? E quale posto gli riserviamo? Lo mettiamo al centro o in un angolo, confuso e quasi sommerso dalle mille cose che ci tengono indaffarati in questi giorni? Il rischio di preoccuparci di tante cose ma di perdere di vista e non accogliere il dono del Signore è reale. Si finisce così per fare magari una gran festa, senza celebrare ed accogliere il Natale di Gesù che viene a salvarci.
Penso che quanto ho scritto sia vero anche in italia e dappertutto. Certamente quest’anno qui a Lira e in tutta l’Uganda tale rischio è molto evidente. Stiamo vivendo un periodo abbastanza confuso, che rischia di degenerare in ulteriori divisioni fra la gente. Accanto a indubbi progressi in vari campi, il paese continua a non trovare una soluzione a molti problemi che lo affliggono. Si va dalla corruzione ormai endemica e diffusa a tutti i livelli della società, alle grosse lacune del sistema scolastico per cui solo due su dieci alunni di prima e seconda elementare sono in grado di leggere un testo nella lingua locale e ancor meno in inglese. Poco fa abbiamo avuto un lungo e drammatico sciopero dei medici che, assieme agli impiegati statali e agli insegnanti hanno ottenuto la promessa di un sostanziale aumento dei salari... a partire dal luglio dell’anno prossimo. Il fenomeno della violenza domestica, specialmente nei confronti delle donne, continua senza sosta, tanto che io stesso non ho esitato ad accogliere l’invito a guidare una marcia pacifica di protesta e sensibilizzazione per le vie della città. Nel corso di quest’anno quasi il 50% degli ugandesi ha subito un furto di vario genere ed entità. La corruzione dell’apparato giudiziario, incline a proteggere ed assicurare impunità a chi è al potere non aiuta certo a migliorare la situazione. I numerosi episodi di violenza ingiustificata, tortura e violazione dei diritti umani da parte della polizia lasciano la gente indifesa e impotente.
A tutto ciò in questo ultimo periodo e fino a questi ultimi giorni si è aggiunto un fenomeno che rischia di scatenare un circolo vizioso di scontento, violenza, represssione e ribellione che non promette nulla di buono per il futuro e la pacifica convivenza della popolazione. Il dibattito parlamentare per cambiare un articolo della costituzione e togliere i limiti d’età per la carica di presidente della nazione - con la chiara intenzione di favorire quello attuale, al potere da 31 anni e intenzionato a continuare in futuro - ha polarizzato lo scontro fra governo e opposizione. Il parlamento è diventato così teatro di battaglia, con scambi di botte fra deputati, con l’irruzione ed intervento di agenti di sicurezza non autorizzati, a complicare ulteriormente le cose.
Tre giorni fa, la goccia che rischia di far traboccare il vaso, una vera ma sgradita sorpresa di Natale. Con un colpo di mano sulla cui legalità si discuterà ora senza fine, la maggioranza ha approvato anche l’estensione da cinque a sette anni del mandato del presidente, dei parlamentari e dellle altre cariche amministrative! Il tutto senza consultare la popolazione che li ha eletti .... Molta gente è arrabbiata, gli animi sono surriscaldati e l’atmosfera non è certo in sintonia con la celebrazione del Natale. Speriamo e preghiamo che la situazione non degeneri . In mezzo a tutto questo non è molto facile scorgere la luce del Natale, la speranza di qualcosa di nuovo, pulito e giusto...
Eppure, è Natale! Anche oggi, anche in Uganda, la nascita di Gesù rende possibile la nostra rinascita, il mondo nuovo che tutti desideriamo. Come vescovo e pastore di quasi 1.300.000 cattolici, è questo il messaggio e l’invito più attuale che mai che ripeterò per la tredicesima volta da quando ho iniziato il mio servizio alla Chiesa di Lira nel 2005.
Questo Natale lo viviamo nel contesto del cammino di preparazione che ci condurrà a celebrare il 12 Luglio 2018 il 50mo anniversario della diocesi di Lira, eretta nel 1968. Ve ne ho già parlato in occasione della Pasqua e della Giornata missionaria mondiale. Ora il tempo si fa corto e vedo con preoccupazione che siamo in ritardo sul ruolino di marcia. Abbiamo organizzato un grande “Fund raising” , una raccolta pubblica di fondi per i lavori di rifacimento del tetto e l’allargamento della cattedrale, segno esterno e memoriale di questo Giubileo. Il presidente dell’Uganda ci ha dato una mano accettando di presenziare l’occasione ed offrendoci il contributo suo e del governo. Ma siamo ancora ben lontani dalla somma necessaria per i lavori, che si aggira sui 400.000 euro! Ci stiamo dando da fare e io, da buon comboniano, tendo la mano senza vergogna a chiunque possa aiutarci anche solo con qualche euro. ....
C’è poi la sfida di trovare una ditta affidabile, onesta ed esperta che possa fare i lavori. Una scelta difficile e, nel nostro ambiente, anche rischiosa per motivi che non sto a spiegare. Pregate perche’ lo Spirito Santo ci illumini.
La sfida più grande resta comunque quella di un lavoro capillare ai vari livelli, dalle famiglie alle piccole comunità di base, alle cappelle e parrocchie, per un approfondimento della fede, da tradurre in una vita più autenticamente cristiana e una conversione pastorale e missionaria di tutta la diocesi. Ci stiamo lavorando, e da febbraio faremo una settimana di annuncio e sensibilizzazione in ogni parrocchia, parlando alle varie categorie di fedeli. Una specie di “missione popolare”, come si usava da noi tanti anni fa. Il tema che ci guida e il messaggio che rivolgeremo a tutti è: La Chiesa-Famiglia di Dio in Lira, guidata dalla Parola, nutrita dall’Eucaristia e spinta nel mondo dallo Spirito Santo per annunciare e condividere amore, riconciliazione, giustizia e pace.
E’ un tema lungo ed articolato, come il cammino che siamo chiamati a percorrere per diventare sempre più una chiesa missionaria, tesa a raggiungere tutti per comunicare la gioia del vangelo che noi per primi cerchiamo di vivere. L’idea e l’immagine di fondo che ci proponiamo di realizzare è quella di una chiesa “famiglia di Dio”,secondo l’espressione coniata dai vescovi del primo sinodo sull’Africa. Una immagine, anzi una realtà che coincide con la Buona Notizia del Natale che stiamo per celebrare. Il Figlio di Dio si fa nostro fratello per farci diventare attraverso di lui figli di Dio, membri della sua stessa Famiglia!
Non è certo una cosa che possiamo realizzare noi da soli, con le nostre forze. E’ innanzitutto opera Sua, un dono che ci viene offerto e che dobbiamo chiedere continuamente nella preghiera: “Vieni, Signore Gesù!” E’ il dono di un Natale vero che chiedo per ciascuno di voi e per le vostre famiglie. In preparazione al Giubileo, ho fatto stampare 10.000 immagini con una preghiera da recitare ogni giorno nelle nostre parrocchie e famiglie. Ve ne copio due righe.
Mentre vi auguro un Natale vero e un Annno Nuovo pieno della presenza ed amore di Dio per voi e le vostre famiglie, lasciate che vi chieda anch’io un regalo di Natale. Pregate con noi e per noi, con le stesse parole:
“Dio, Padre che ci ami, rafforza la nostra fede e guidaci con la tua Parola. Elimina le nostre divisioni. Siamo tutti tuoi figli. Uniscici, e fa della diocesi di Lira una vera famiglia, unita nel tuo amore”. Buon Natale a tutti! P. Giuseppe



Domenica 24 Dicembre,2017 Ore: 16:49