Lui é uno dei grandi teologi del mondo, anche se non sembra. Persino il Papa lo chiama e lo ascolta. Conosce la Divina Commedia a memoria e la fa gustare alle piazze d’Italia. Si insinua nello scibile della cultura e con il tono della sua voce suadente e convicente, venata di ironia, entra nella mente e nei cuori dei suoi ascoltatori. Sí, lo so, avete indovinato: é lui, é Roberto Benigni. Commentando il libro di Papa Francesco sulla Misericordia, mi colpisce una frase del famoso attore: il Sí di Dio.

Questo “sí” mi ha illuminato e scrivo.

IL SÍ DI MARIA. La storia cristiana comincia, secondo i Vangeli, con il sí di Maria, scelta da Dio per essere incredibilmente la madre di suo Figlio. Se ne parlava da tempo in Israele, ma sicuramente nessuno pensava a una povera ragazza di campagna. I dottori della legge sapevano tante cose, ma l’intuizione, come regalo di Dio, arriva a questa umile paesana di Nazareth.

Un’accettazione semplice ed eroica, ma inutile se non ci fosse stato prima il sí di Dio, come dice Benigni.

IL SÍ DI DIO. Dio avvolge in se stesso l’umanitá intera. Lui é il Padre e sente qualcosa di strano che contamina l’amore che é lui stesso. La natura gli sfugge di mano, perché l’umanitá non ne fa un buon uso. La natura si snaturalizza e la creatura uomo-donna si disumanizza. Bisogna muoversi. Ok, ma per fare che?

Divinizzare la persona umana, questo ci vuole! Certamente Dio ha schioccato le dita e si é dato uno schiaffetto sulla fronte esclamando:

L’universo intero trema al grido di Dio: “SIIIIII” e si tinge con i colori dell’arcobaleno.

Il Padre eterno raccoglie il Sí di Maria ed arriva il Natale: l’avventura del Dio umanizzato che ci rende “belli.”