LA VIE È BELLE FULL CONCERT

di Masoli Franco

“La vie est belle full concert”, diretta da André Rieu, sta deliziando il mio cervello e il mio cuore: entro in un’estasi emozionale che alimenta la mia percezione.
La vita è bella, però bisogna ascoltare l’indissolubilità di tutti gli strumenti di un concerto, coglierne l’armonia e godere la bellezza che ci fa assaporare il direttore dell’orchestra.
L’astrazione musicale mi da la sensazione del levitare, mi porta in un altro mondo dove spirito e materia convivono.
Guardo il cielo stellato nell’oscurità della notte: la luce e il buio. La gioiosa e calda palpitazione delle stelle contrasta con il freddo siderale. Tanti contrasti e io sono confuso, o forse no.
Cosa sono il cielo degli scienziati e la luce della divinità? La materia esiste e la si vede. Se è eterna, perché il buco nero? Dicono, però, che lascia intravedere un barlume di luce. Ogni volta che troviamo una risposta vera o pseudo scientifica, resta la nostra perplessità.
La divinità l’abbiamo inventata per paura delle cose e dei fenomeni che sconvolgono la nostra vita? O questi sono esattamente segnali di un qualcosa o qualcuno che ci guarda, che ci segue. Se esiste, è buono o solo provoca guai nella natura, nella nostra mente, nel nostro cuore?
Passa una ragazza avvenente, sexy, e sento un tonfo nel mio cuore, lo stomaco si attanaglia e mando giù la saliva. È l’inizio dell’amore o è una semplice reazione chimica? Si parla di alchimia nelle riviste ‘rosa’.
La vita come comincia per noi? È un atto creativo di Dio o è un semplice rapporto sessuale, una questione tra spermatozoi ed ovulo? È un atto d’amore? Può essere, ma se è frutto di uno stupro, la vita comincia con la violenza, l’opposto dell’amore.
Mi viene un’idea: la vita è incontro e Dio si chiama Amore. La materia esiste, ma anche lo spirito. La vita è essenzialmente incontro. Ecco, l’incontro, la relazione, questo mi affascina. La divinità, noi cattolici, la chiamiamo Dio e questo è un concetto freddo, senza anima, senza volto. È un’astrazione filosofica, è un concetto metafisico.
Provo a cambiare il nome e, se invece di Dio dico Amore, tutto cambia. L’amore ha sempre un volto e non è statico e non vive più lassù nei cieli. Lui possiede le apparenze del creato: delle persone, degli animali, delle stelle, dei pianeti, dei fiori… L’amore è vita, è scienza, è fisicità, è spirito. Si esprime ovunque, con chiunque e sempre positivamente, altrimenti non è amore. Lo trovo nella pace, nella giustizia.
Noi cattolici abbiamo un Dio-Amore che esiste per la sua relazione interna che è comunitaria e si chiama Padre, Figlio e Spirito Santo. E la relazione, per definizione, non può essere statica, ma è in continuo movimento e perciò sempre in cambiamento, mai uguale.
Dio non è immobile, impassibile con lo sguardo fisso verso gli orizzonti infiniti. È attento al divenire del mondo, della creazione tutta. Se tutto cambia e Lui è attento, anche Lui deve cambiare. Se gli interessano gli avvenimenti del mondo, il cammino dell’umanità, allora è un’esperienza sempre nuova anche per lui. Se è così, non può avere sempre lo stesso sguardo fisso, ma deve muovere il suo sguardo verso le cose che stanno succedendo, le quali non sono mai uguali.
In Cristo, Dio si fa conoscere. Se è vero che Dio-Amore manda il suo Figlio unigenito al mondo, vuol dire che sta seguendo il continuo cambiamento degli avvenimenti umani. Questo Figlio ha dovuto muoversi e ciò è un cambiamento. Fa un’esperienza umana, ma lui è Dio. Niente resta uguale e Dio continua a cambiarsi per restare vicino a questa passione che lui ha per noi uomini e donne.
Da quando ha mandato il Figlio, Dio si è fatto riconoscere. È bambino, adolescente, uomo. Nasce, vive e muore, però è Dio e resuscita. Torna al Padre e comincia una vita nuova. Per lui non sarà tutto come prima, ha un bagaglio di esperienze nuove, che prima non aveva. E’ un Dio nuovo, un Dio diverso. Niente sarà come prima, né per lui, né per noi; ora camminiamo insieme, meglio e più di prima.
Il volto di Dio. Mi resta un problema nuovo. Lui è ritornato al cielo a convivere con il Padre e lo Spirito. Non lo vedo più. Che sia tornato all’antico sguardo fisso verso gli spazi infiniti? Così, dopo tutta quell’esperienza che si è fatto in terra per farsi conoscere? Non credo proprio! Allora?
“Il volto, il volto di Dio, io cerco”, dice il salmo.
Sì, è questa la risposta. Il Dio vicino, il Dio-Amore è Teresa, mia moglie. I miei figli Pilar, Luca ed Elisa. Tutti gli abitanti del paesetto spagnolo dove attualmente vivo. Tutti i mozambicani che ho conosciuto nella mia esperienza missionaria. Tutti i diseredati, i fuggitivi alla ricerca di libertà e di pace. Tutti i senza tetto e i senza documenti. Quelli che quotidianamente vanno a Messa con me e non mi capiscono e ci sentiamo così lontani. Sì, anche tutti quelli che spendono la vita intera alla ricerca del successo e del denaro per diventare i più conosciuti e i più ricchi del cimitero.
Questo è il volto di Dio che io cerco e che amo. Questo Dio mai conosciuto abbastanza, ma sempre presente e mai uguale. Questo Dio Eterno, ma così buono e così vicino. Questo Dio che cammina con noi umani, sempre accanto, sempre nuovo.
By Masoli Franco



Giovedì 24 Dicembre,2015 Ore: 16:45