Buon Natale...

di Ornella Marcato

Buon Natale...
buon natale ai bambini perché si dice che sia la loro festa, anche se troppi sono umiliati, dimenticati davanti alla TV, maltrattati o sovraccaricati di incombenze ludiche, che proprio perché incombenze, ludiche non sono, per gli altri 364 giorni dell'anno;
buon natale a quelle coppie con bambini che devono vivere da clandestine esattamente come Giuseppe e Maria, cioè a quelle coppie "non censite" dall'Impero con i loro bambini: ricordiamoci che non possono "fuggire in Egitto";
buon natale a tutti coloro che, in queste ore, si affannano negli ultimi acquisti, forzosamente più sobri quest'anno, e chiamano il far quadrare i conti "rinuncia al superfluo" ... spero che continuino;
buon natale a tutte le casalinghe ai fornelli intente a preparare prelibatezze e leccornie che irriteranno stomaci e gonfieranno fegati;
buon natale a tutte quelle famiglie che si riuniscono soltanto in questa circostanza, con la speranza che si regalino uno spazio per abbracciarsi davvero, inclusa la zia svampita e il bisnonno rimbecillito;
buon natale a chi si appresta a sventolarlo come una clava: che il "lancio della statuetta" non faccia scuola. Il bambinello non divenga un corpo contundente nei confronti dei non credenti e dei non cristiani, che hanno tutto il diritto di far festa a modo loro;
buon natale ai natalini e pasqualini, tra le cui fila credo si annoverino non pochi difensori della tradizione cristiana, che si accorgano che il bambinello, nel suo bisogno di tutto e di tutti, una volta cresciuto ha testimoniato che il Padre ha bisogno di tutti/e, non solo dei difensori della cristianità;
buon natale, e ci vuole coraggio, a chi giace "al freddo e al gelo" che quest'anno è "letterale", affinché insegnino l'accoglienza a chi li accoglie con in testa il pensiero di fare una buona azione che a natale non guasta mai;
buon natale al papa che predica sobrietà di vita: ha ragione, cominciasse lui a dare l'esempio;
buon natale a chi è senza lavoro, e anche qui ci vuole coraggio, perché le aziende chiudono e delocalizzano, che trovino solidarietà concreta da vicini, parenti e amici, non solo dalla caritas;
buon natale a babbo natale, alle vetrine, al mercato delle cose, alla corsa al regalo "se non posso è il pensiero che conta", alla miriade di soldi spesi inutilmente perché solo spendendo si "è buoni": babbo natale non ha colpa, siamo noi che lo facciamo vivere incapaci di scrollarci di dosso le favole;
A tutti, me inclusa, auguro un natale che conceda una sosta davanti alla mangiatoia, fuori dalle gare dei "presepi parrocchiali", oltre le mura dell'albergo di Betlemme, con i paria e i reietti del mondo dell'epoca.
Tutti indistintamente.
Tutti, piccino mio, a guardarti protetto da braccia amorose, piccolo e indifeso, per nulla speciale, circondato da quella solidarietà di poveri che ti ha portato quanto possiamo darti ma che ti hanno fatto vivere.
Io ho poco da offrire: poca fede, un pizzico di speranza, la certezza che tua vita sarà piena e dura. come quella di chi va controcorrente e il finale inevitabile. Ma sopra tutte queste cose la certezza che sarai amato oltre i secoli che generano dimenticanza, oltre le divisioni nel tuo nome, perché "passeranno i cieli, passerà la terra, ma la Tua Parola non passerà"... .
Buon Natale!
Ornella Marcato
 


Mercoledì 23 Dicembre,2009 Ore: 14:23