La lunga e solitaria crociata di un uomo contro l'opposizione vaticana al clero uxorato

di DAVID RICE

Da The Irish Times - Tuesday, August 23, 2011

IL RITO E LA RAGIONE: Una sera del 1952, un ragazzo tedesco diciannovenne, sull'onda di un romanticismo adolescenziale, si convinse che Dio lo volesse prete. Nei giorni seguenti sentì che non avrebbe più potuto dire "Sia fatta la tua volontà" se avesse rifiutato quella chiamata.
E allo stesso tempo si trovò profondamente e incontrollabilmente "invaso dalle tenebre poiché, per il bene della vocazione presbiterale, dovevo rinunciare al matrimonio".
Heinz-Jurgen Vogels rimase fedele alla sua vocazione fino all'ordinazione, poiché la chiamata aveva avuto luogo "con una tale forza da portarmi all'ordinazione presbiterale, ma da farmi sentire come consumato immediatamente dopo".
I due anni successivi all'ordinazione di Vogels, avvenuta nel 1959, furono anni di depressione incessante, tanto da inabilitarlo a svolgere il ministero, portandolo sull'orlo del suicidio.
"Solo alcuni anni dopo riuscì a riconoscere che il inconscio, all'ordinazione diceva 'infine la porta del matrimonio è stata sbarrata; ora non esiste più spazio per il mio desiderio di provare sentimenti verso l'altra metà dell'umanità, che è tuttavia parte della mia natura".
Questi pensieri giunsero nella sua piccola stanza di Colonia, affacciata sul Reno: "Il senso di abbandono nella grigia stanza era così sentito che mi fermai più volte dinanzi al lavandino, impugnai la lametta da barba per tagliarmi le arterie dei polsi. Solo con uno sforzo immenso mi trascinai verso il vetro. La finestra, il Reno, la ferrovia, tutto mi attraeva quasi irresistibilmente".
Vogels fu mandato a casa per riposare per un periodo e poi riprese il ministero presso un vecchio parroco accomodante di una cittadina sui monti dell'Eifel.
"Fu un periodo di lunghe conversazioni serali, seduti in comode poltrone. Ci vollero altri cinque anni prima che la nebbia venisse spazzata via".
Accadde dopo un pellegrinaggio a Kevelaer: "Può sembrare strano che proprio durante una preghiera abbia risuonato nell'anima il grande desiderio 'Oh se solo potessi usare la mia sessualità'. E poi ripensai ai versetti di S. Paolo della prima Lettera ai Corinzi: "Non abbiamo forse noi il diritto di portare una moglie con noi, come gli altri apostoli?" (1 Cor 9,5), laddove il termine "mulier" è aperta a diverse interpretazioni, come moglie o come donna.
A questo seguì l'immediata consapevolezza che esistessero già preti spostai nella Chiesa Cattolica, così come le chiese orientali in unione con Roma avevano il clero sposato, e anche qui in Occidente i pastori protestanti potevano diventare preti cattolici e vivere apertamente con le loro mogli e le loro famiglie.
Il resto della vita di Vogels è stata una crociata solitaria nel tentativo di convicere le autorità di Roma ad abolire il celibato obbligatorio. Questa storia è contenuta nello straordinario testo Solo contro il Vaticano (Alone against the Vatican), ora disponibile in inglese su Amzaon e su Kindle eBooks.
Le sue lotte costituiscono una storia affascinante. La prima volta che dichiarò il suo pensiero durante un'omelia scatenò un tale putiferio che venne definito come una "malattia endogena" e le autorità ecclesiatiche dichiararono che chiunque avesse sostenuto queste posizioni sarebbe stato da allontanare. Ma Vogels restò in sé, si formò come teologo e sviluppò gradualmente i temi della sua crociata.
Giunse inevitabilmente il suo matrimonio con Renata e sfidò le autorità vaticane a dichiararlo invalido, cosa che queste evitarono di fare.
In tutti questi anni Vogels ha continuato a lottare per la sua posizione, solo contro il Vaticano.
Il fulcro del suo argomentare è che il dono del presbiterato e il dono del celibato sono separati, e solo di rado convergono su una persona.
Da qui gli orrori che vediamo in Irlanda, dal momento in cui fallisce il tentativo di restare celibi. Vogels può contare sul sostegno del Vaticano II, che ha dichiarato che il celibato "non è previsto dalla natura del presbiterato".
Questo libro affascinante è solo l'ultima fatica di Vogels. Ma ciò che esce fuori chiaramente e la determinazione, la fedeltà, il sostegno e l'eroismo di Renata. Infatti è lei il migliore degli esempi di ciò che una compagna di un prete può essere.


Venerd́ 02 Settembre,2011 Ore: 15:45