Preti sposati
Una domanda alla gerarchia: "suprema lex" della Chiesa è "la salvezza delle anime" oppure no?

di Pietro Taffari, prete sposato

Qualcuno della "sacra" Gerarchia dovrebbe spiegare ai credenti cattolici perche', in caso di numeroso afflusso di fedeli alla Cena del Signore, un parroco puo' conferire "ad actum"(per quella circostanza) il mandato ad un laico di aiutarlo a distribuire la Comunione;
mentre un Vescovo (o un parroco ammalato) , in caso di carenza di preti, non puo' "ad actum" chiamare un prete sposato a presiedere l'Eucarestia domenicale di una Comunita' parrocchiale senza prete!
Ma la Chiesa non nasce, vive e cresce "de Eucarestia"?
E la "suprema lex" della Chiesa non e' "la salvezza delle anime"?
Perche' non fare questo piccolo passo, dettato dalla tanto decantata "carita' pastorale", in attesa dei..."viri probati"?
O i preti sposati non possono essere "una risorsa e un'opportunita' "(+Giovanni D'Ercole) e devono rimanere scartati perche' solo "buoni laici"? (papa Francesco).
Pietro Taffari, prete sposato



Venerdì 11 Gennaio,2019 Ore: 12:24