"Ai bambini appartiene il Regno dei cieli": lettera a don Antonio Mazzi

di don Vitaliano Della Sala

Carissimo don Antonio,

ho letto con interesse il tuo intervento alla Festa democratica di Pesaro, dove hai giustamente detto che ''le risposte della Chiesa in merito ai casi di pedofilia che sono emersi in questi ultimi tempi, non mi hanno convinto. Andrebbero aboliti i seminari minori. L'errore inizia da lì".

Quanto, invece, siamo lontani dalle parole del Vangelo che propongono i bambini come modelli di vita per ogni cristiano: "se non diventerete come bambini, non entrerete nel Regno dei cieli" (Marco 10, 14). E quanto siamo lontani dal rispetto verso i bambini che queste parole presuppongono: bambini resi schiavi, ridotti ad essere soldati, sfruttati, non rispettati nei loro diritti, bambini rapiti per soldi e uccisi come cani, bambini fatti oggetto di attenzioni e di violenze sessuali da parte di adulti. Purtroppo il versetto del Vangelo "ai bambini appartiene il Regno dei cieli", è una parola tradita doppiamente da chi quella Parola è chiamato ad annunziare e testimoniare, dai “pedofili in abito talare” che, approfittando del proprio ruolo all’interno delle parrocchie, dei seminari, delle scuole, usano violenza proprio contro i bambini "legittimi proprietari" del Regno di Dio.

Non trovo parole sufficienti per dire lo sdegno di fronte a tanta bruttura commessa da fratelli sacerdoti. Ma resto altrettanto senza parole per il modo con cui il Vaticano cerca di risolvere il problema della pedofilia nel clero. Sono sconcertato perché ci si è occupati del problema solo quando, dopo la vicenda dei preti pedofili statunitensi, si è dovuto mettere mano a santi portafogli e a sacri conti bancari, e quando l’immagine della Chiesa (e quindi le abbondanti offerte e i numerosi contributi dei fedeli che da quella immagine scaturiscono) ha rischiato di essere irrimediabilmente compromessa. E poi provo sconcerto di fronte agli atteggiamenti che la gerarchia cattolica si propone di assumere nei confronti dei preti accusati di pedofilia, atteggiamenti che si riassumono in quelle, cristianamente e umanamente infelici affermazioni mai smentite, "tolleranza zero contro i preti pedofili" e "uno sbaglio e sei fuori": i cristiani non possono ragionare così, tanto meno se vescovi e cardinali.

A chi in Vaticano è passato per la mente che i nostri confratelli preti pedofili sono anche e comunque vittime – e dico questo non per giustificarli – di violenze fisiche, psicologiche e "formative"? Non sono un esperto ma, come te, penso che il problema pedofilia si deve cominciare ad affrontare a partire dalla formazione nei seminari e dall’organizzazione dei seminari stessi, che spesso assomigliano a "case chiuse" per soli uomini, e che dovrebbero invece essere luoghi dove un ragazzo cresce armonicamente e serenamente in un contesto e in un ambiente normale; chiudere i seminari minori sarebbe la soluzione migliore! Bisognerebbe intervenire sul "disprezzo" per la sessualità che spesso è diffuso tra il clero, e dunque sul seminario, luogo nel quale questo "disprezzo" nasce e si sviluppa. Tutto il cammino formativo dei seminari tende a "congelare" la sessualità, e di fatto è come se bloccasse il naturale sviluppo sessuale degli ragazzi-seminaristi; se in seguito non si recupera, a fatica e da soli, un rapporto sereno con il proprio corpo, si rischia di diventare adulti con una sessualità ferma al periodo puberale o adolescenziale. Ma di questo in Vaticano non si parla, come non si parla, anzi è espressamente vietato parlarne, della possibilità di rendere facoltativo il celibato del clero. Temo che non cambierà granché nella Chiesa: i preti pedofili continueranno indisturbati ad essere vittime e a fare vittime tra i bambini, casomai cercheranno di farlo con molta più attenzione; sicuramente alcuni tra questi preti pagheranno ma, sono pronto a scommetterci, pagheranno i preti pedofili più sfigati, mai i "potenti", per alcuni dei quali anche la supina magistratura italiana ha già concesso corsie privilegiate.

Carissimo, hai fatto bene a sollevare il problema e a farci capire che sulle spalle e sulle coscienze di ogni cristiano, laico, prete o vescovo, grava la responsabilità di essere coscienza critica del nostro tempo; perciò abbiamo il dovere della denuncia di tutte quelle situazioni che umiliano gli esseri umani e Gesù Cristo in essi. Come profeti dobbiamo levare la nostra voce, senza paura delle conseguenze che ce ne potranno derivare, senza calcolare, animati dalla forza delle nostre convinzioni. Dobbiamo assomigliare proprio ai bambini, proposti da Gesù come modelli: sinceri, testardi, disinteressati, innocenti e ... senza potere!

Il Signore benedica il tuo lavoro
don Vitaliano Della Sala
Mercogliano, 1° settembre 2011

 don Vitaliano Della Sala
parrocchia Santi Pietro e Paolo - Mercogliano
www.donvitaliano.it



Giovedì 01 Settembre,2011 Ore: 15:20