MORIRE DI FREDDO A VITERBO

di Peppe Sini

Riferiscono le cronache locali del ritrovamento da parte dei carabinieri del cadavere di una persona morta di freddo nella campagna alle porte di Viterbo in un riparo improvvisato di tavole di compensato e cartone.

Una persona proveniente da un altro paese, un paese legato all'Italia da profonda affinita' culturale e linguistica, la Romania.

Una persona che evidentemente in questi giorni e notti di freddo estremo non aveva altro luogo in cui ripararsi, una casa che gli salvasse la vita.

Una persona che sarebbe ancora viva se i pubblici poteri e l'opinione pubblica ricordassero che un essere umano ha diritto - diritto - all'aiuto degli altri esseri umani, e i pubblici poteri in tanto sono legittimi e adeguati in quanto salvano le vite e inverano i diritti delle persone.

Una persona che sarebbe ancora viva se in questo nostro paese il razzismo non avesse imbarbarito istituzioni e societa' a tal punto che il costume dominante e con esso l'amministrazione della cosa pubblica non sa piu' riconoscere quale sia il primo dovere di ogni essere umano: recare aiuto all'altro essere umano, salvare le vite.

Una persona che sarebbe ancora viva con un piccolo aiuto. Ed invece e' morta.

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Qui mi sovviene l'ultima grande lotta nonviolenta del mio scomparso maestro e compagno di lotte ed amico fraterno Alfio Pannega: la battaglia civile nonviolenta perche' ogni persona avesse una casa. Alfio Pannega la testimonio' fino all'ultimo dei suoi giorni.

E' la battaglia civile nonviolenta che ancora dobbiamo condurre. Perche' nessun essere umano muoia piu' di freddo tra tavole e cartoni in una notte d'inverno nella campagna alle porte di Viterbo.

 

Peppe Sini

gia' consigliere comunale e provinciale

responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo

 

Viterbo, 18 dicembre 2010

 

Mittente: Centro di ricerca per la pace

strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo

e-mail: nbawac@tin.it

web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/



Sabato 18 Dicembre,2010 Ore: 15:58