A UN POETA IN CAMMINO VERSO LA FEDE

di Franco Casati

All’amico Sebastiano Saglimbeni, poeta siciliano trapiantato a Verona, che mi chiede conto della mia fede di cristiano, rispondo così:
“Uno psicanalista mi disse, circa cinquant’anni fa, che la vita altro non è che ‘volontà di vivere’. In questi giorni, nella biografia che don Agostino Micheloni ha scritto per Antonio Provolo, ‘Il sacerdote dal cuore gentile’, che ha ridato la parola ai sordomuti con il metodo orale e con la sua esuberante fede (‘Antonio Provolo’ Della Scala Edizioni, 2015), ho letto che la fede, al di là della definizione Paolina, è anche ‘volontà di credere’.
 Mettendo in atto questa volontà, dapprima sono stato ‘protagonista’ nella vita: quando insegnavo, quando scrivevo, ecc. Ora penso che, se questa volontà la metto in atto anche nei confronti della fede, posso diventare ‘protagonista’ davanti a Dio ( e, di necessità, ancora davanti agli uomini). L’Entità Suprema non si può conoscere, è l’infinito, ma Gesù l’ha chiamata Padre. Anche se noi non possiamo conoscere questa altra dimensione che, secondo M. Heidegger “sta al di fuori della dimostrabilità e dell’indimostrabilità” (‘L’essenza della verità’ Adelphi Edizioni, 1997), attraverso il nostro atto di volontà (una scelta affatto personale) ci è concesso almeno di accedere a questa dimensione. Da questo momento in poi saremo dei veri protagonisti perché dovremo impegnare tutte le forze del nostro ‘io’ per metterci a servizio, ‘sequela’, della volontà di Dio. Solo col nostro sforzo, con la nostra fatica saremo uomini di fronte all’Essere. Se noi, pur avendo questa coscienza, non metteremo in atto il nostro progetto, potremmo essere più colpevoli. Fermo restando che ciascuno di noi può contare sulla misericordia di Dio”.
Così ti rispondo, caro amico poeta, di più o di meglio non ti so dire. Siamo in cammino, teniamoci per mano.
Franco Casati



Giovedì 10 Gennaio,2019 Ore: 09:57