Poesia
L’attesa più grande del Giorno

di Mario Pavan , 2013

Regem venturum Dominum, venite adoremus
si cantava allora e in quello stesso latino
imparato ai piedi d’altare tra mosse obbligate di bimbi
e stava per arrivare davvero e tutto per noi il Gesù dei poveri.
Si sentiva e lo sentivamo sempre soltanto Uno dei nostri ,
noi, come miracolati e più buoni in quei giorni.
Novena puntuale, segnata da desideri e illusioni ma era gioia.
L’attesa più grande del Giorno, riassunto come Il Sabato del Villaggio.
E si sognava sempre in quelle nove notti sempre più lunghe.
Arrivava poi il Natale nell’aria più calda di una stufa,
accesa in anticipo da mani di provvidenza di mamma
e il babbo aveva già posto il Gesù di gesso e l’aureola
sua già luccicava .A noi l’emozione più grande tra la meraviglia
di giochi pensati in meritata già nostra proprietà.
Ci restava allora soltanto il segreto finale : un lettera
di brillantini sotto il piatto fumante della minestra della Festa.
Mario Pavan , 2013



Sabato 14 Dicembre,2013 Ore: 17:22