UNA FEDE CIECA E BIECA

di Mario Pavan
 

L’ abbiamo imparata con trepidazione , in una remota lezione
quella poesia, “L’Ave”, del grande vecchio Diego Valeri.
La campana ha suonato e l’angelo è venuto …” in verso
di pace : a unire desiderio e attesa di cuori sereni.
Adesso, invece, il padre-padrone, epulone e saltimbanco
ha tuonato ( e ancora ha indovinato tra i “suoi”) in schiere
di donne e uominidi lucida plastica e celluloide
e da una fede cieca e bieca, votata alla legge dell’apparenza.
Una fede professata da esseri senza propria spina dorsale ,
votati al duplex delle idee e rivolti a scuse d’interessi
tutti segnati da firme estorte e … di bassa lega.
La coscienza di Lutero il riformatore e di Francesco ,
uomo e padre, maestro del coraggio di sperare
farà il miracolo del biblico bacio di verità e giustizia?
Urge dissotterrare l’ascia di una guerra da vincere
nella coerenza di idee e di un camminare insieme
senza gettare alle ortiche la legge del pane e lavoro
( ma in tutti davvero ci sia scatto di dignità!).
Mario Pavan, pensando all’Italia,
domenica 29 settembre 2013.



Lunedì 21 Ottobre,2013 Ore: 22:10