"Dio non é morto, ma non abita pił lassł".

di Mario MAriotti

Sul n° 94 di ADISTA ho fatto un incontro sorprendente: ho trovato il primo vescovo che non crede in un Dio staccato da noi che interviene ad aiutare i suoi eletti; che non crede nei miracoli, nella nascita verginale di Gesù, nella resurrezione fisica del corpo di Gesù; che non crede che Gesù abbia fondato una chiesa e stabilite una gerarchia, creato dei sacramenti controllati dalla chiesa ed amministrati dalla casta, che ci sia stato il peccato originale; che le donne e gli omosessuali siano persone di serie B, che la Bibbia sia parola di Dio in senso letterale; che possa esistere un Dio religioso che fa morire i primogeniti degli Egizi, che assiste i propri eletti mentre massacrano i loro nemici, che gradisce il sacrificio umano, quello del proprio Figlio, per riconcigliarsi con l'uomo, ed altre "cosette" del genere.

Siccome, mi trovo in sintonia con queste convinzioni, che sono anche le mie, frutto di una ricerca teologica che dia risposta al dolore innocente ed al silenzio di Dio ad Auschwitz, questo sorprendente incontro ha dato origine alla riflessione che segue.
È vero, come dice anche il vescovo John Shelby Spong che il concetto di Dio si evolve in rapporto alla nostra crescita in autocoscienza e sensibilità; che il Dio religioso non si sostiene; che il Signore si sostiene anche come laico perché prende forza non dal miracolo ma dalla Verità. Lui si dichiara cristiano, ma vuol costruire un cristianesimo nuovo, laico, in continuità con quello religioso. Ci sarà evoluzione, o frattura, o conversione dal primo al secondo? Il suo percorso si concilia col mio sulla necessita di superare il Dio religioso e di costruire il Dio laico interiore a noi stessi. Ci sono delle espressioni che coincidono, mentre, per me, lui sta intuendo, ma non ha ancora ben chiaro, il concetto di Dio laico e di noi stessi come corpus Domini, sintesi sulla quale si potrà costruire il cristianesimo del futuro, libero dalla dimensione religiosa e col Vangelo che rimanda alle conquiste laiche sui diritti umani espresse anche dalla nostra Costituzione, con l'Art.3 allargato a tutto il pianeta: costruire, con la non-violenza dell'amore e della condivisione, l'uguaglianza fra tutti gli uomini.
Domanda per me e per lui: come farà ad evolversi il cristianesimo religioso, dato che su di esso la casta sacerdotale fonda e mantiene il proprio potere, e l’uomo continua a nascere naturalmente religioso, esposto a questo tipo di alienazione? Come liberare Gesù dalla gabbia religiosa nella quale é stato costretto da I7 secoli, dalla casta?
Bisognerà pedagogicamente associare al nome Gesà quello di "Amore incarnato", che ne costituisce la sostanza; liberarlo dall'attributo religioso di "Salvatore" e ridefinirle come "Paradigma" di come incarnare l'Amore nell'amare e condividere? Come organizzare, nelle nuove generazioni che nascono esposte all'alienazione religiosa, la conversione da tale alienazione alla proposta di un Cristo laico che combatte la religione, ne viene assassinato, si ripropone come Paradigma della laicità etica nei nostri rapporti col prossimo e con tutti i viventi del creato? Come trasformare la catechesi in educazione civica? Come far capire le conseguenze logiche dell'annuncio che Dio ci é padre, che la trascendenza é immanente in noi stessi, che noi siamo il corpo, le mani di Dio, che il Signore é paradigma del fare agli altri ciò che si vorrebbe ricevere da loro? Come purificare lo stesso Vangelo dall’inquinamento religioso, in modo che esso possa essere propedeutico alla nostra Costituzione arricchita della dimensione planetaria dell'impegno a rendere tutti gli uomini uguali fra loro nei doveri e nei diritti?
Se nella nostra naturalità é inclusa, e quindi possibile, quella crescita della nostra autocoscienza e sensibilità che ci fa evolvere dalla concezione religiosa a quella laica di Dio, come coniugare tale evoluzione con la necessità di una frattura radicale fra l'uomo vecchio, religioso, e l'uomo nuovo, il laico che ama e condivide come mani di Dio, frattura proposta dal Signore che, per questo motivo, é stato assassinato dalla casta?
Quando Spong dice che la nuova Chiesa dovrà dedicarsi all'espansione del Regno di Dio, a proporre il Signore quale paradigma laico di amore e condivisione, a costruire la vita in abbondanza per tutti, a lavorare per aumentare l'amore che e presente nella vita, lui sta dicendo che essa dovrà diventare propositiva di quella laicità fraterna e solidale che dovrà trasformare questo nostro mondo in Regno. Questo lo dico anch'io. Quando farà questo, sarà diventata un movimento che lavorerà per la sindacalizzazione dei poveri, per la denuncia del capitalismo, del mercato, della competizione, per la realizzazione dell’utopia della fratellanza universale, per la realizzazione concreta della nostra Costituzione aperta alla dimensione della solidarietà planetaria.
Con Spong condivido l'analisi, l'insostenibilità del Dio religioso; condivido il progetto, il Signore paradigma di etica laica; non trovo la denuncia della religione che e strutturale all'esperienza del Signore, non trovo la consapevolezza dell'esistenza in atto della vera Chiesa, già operativa in ogni tempo ed in ogni luogo, deve c'e qualcuno che serve la vita. Rimane il problema di come liberare il Signore dal cristianesimo storico, dalla contaminazione religiosa, in modo che se ne espliciti la sostanza di "Amore incarnato", che si chiarisca la natura dello Spirito di cui Egli è paradigma, che si riesca a proporre il Paradigma attraverso l'incarnazione personale e l'annuncio delle condizioni della sua presenza ed operatività (che é quella delle Spirito).
Il problema é il passaggio dal Cristo raccontato dalla religione al Signore laico-compagno che opera in tutti coloro che amano e condividono e lavorano per la fraternità e condivisione universali. Per questo passaggio il Signore ci dice che e necessaria anche la denuncia ed il superamento della religione, della casta sacerdotale che si nutre di lei, di quel nostro "soggettivo" sul quale la casta opera per mantenere la lettura religiosa del Signore stesso.
Io penso che la nuova Chiesa ci sia già, e che non sia nuova, perché il cristianesimo non é una religione, ma un'etica laica che opera nella storia quando gli uomini amano, condividono, lavorano onestamente e professionalmente per il bene comune. Bisogna saperla riconoscere, bisogna praticarla, bisogna annunciarla.
Per quanto riguarda la chiesa religiosa, io ho paura che non creperà mai, perché continuerà ad incantare gli uomini con la favola della salvezza eterna della loro anima. Con questa storiella farà loro ingoiare tutti i rospi nell’al di qua promettendo il centuplo nell'al di la, e nel frattempo lei godrà delle sicurezze e del benessere dei garantiti di queste mondo. Gesù laico-compagno, invece, non va creduto, ma vissuto, e questo include il morire a noi stessi ed il trasformarci nelle mani dell’amore di Dio, che vuole raggiungere e saziare ogni vivente.
Questo il compito che da il senso alla nostra vita, tralci provvisori nell'eternità dello Spirito; compito non facile, ma impegnativo, duro….
Mario Mariotti
 
 


Sabato 22 Gennaio,2011 Ore: 17:56