Le omelie di Padre Aldo Bergamaschi
30 maggio 2010

Pronunciata il 29 Maggio 1983 - Trinità Ciclo C


Giovanni 16,12-15
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: “Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annunzierà. Tutto quello che il padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve lo annunzierà”.
 
Il discorso tecnico sulla Trinità mi pare di averlo fatto molte volte. So bene che molti cervelli gradirebbero un approfondimento. Non credo di aver trascurato questa ricerca mentale, anzi, da un punto di vista personale, è una ricerca che mi affascina.
Mentre udivo la prima lettura, (Pr. 8,22-31) mi era venuto in mente, di affrontare il discorso di come stavano le cose prima della creazione, perché il teista ammette che le cose siano una concretizzazione del pensiero divino, dunque, Dio prima della creazione non era inerte. Nella prima lettura c'è proprio la descrizione di un architetto che ha dentro al suo pensiero. Immaginate che questo pensiero diventi persona e avete già fatto il discorso a metà, o più di metà direi, sulla Trinità.
Il mondo Ortodosso, su due punti è diviso da noi: sulla concezione dell'autorità papale, discorso molto dolente, e probabilmente dovranno passare duecento o trecento anni prima di avere una qualche luce di soluzione, e l'altro il problema della Trinità. Siamo divisi per quella frasettina che leggerete quando reciterete il credo. "…credo nello Spirito Santo che è Signore e dà la vita e procede dal Padre e dal Figlio...". Mentre voi leggete il credo, voi affermate la divisione da un'altra parte del cristianesimo che si chiama appunto la Ortodossia.
La riflessione orientale sulla Trinità si potrebbe visualizzare, come una linea, o qualcuno dice come tre stelle poste sullo stesso asse, per cui la luce, i tre termini sono, Padre, Figlio e Spirito Santo. Bene, secondo questa raffigurazione la luce si comunica linearmente dalla prima stella attraverso la seconda fino alla terza, poi da questa, a noi come osservatori “credenti”.
Invece nella riflessione occidentale, che sarebbe quella in cui siamo collocati noi, la immagine rappresentativa può essere quella del circolo o del triangolo equilatero. Il Padre genera il Figlio, nel testo latino troviamo “filioque” il “que” sarebbe unione, quel figlio sarebbe con lui e con lui origina e fa procedere lo Spirito Santo che è l'amore del Padre e del Figlio oppure la loro comunione mutua. Se vi si domanda come Cattolici, come vi distinguete dagli Ortodossi, voi direte: per i cattolici lo Spirito procede dal Padre e dal Figlio, gli Ortodossi dicono procede dal Padre attraverso il Figlio.
Vi domanderete se c'è poi una diversità cosi profonda da dover instaurare un litigio che dura da secoli. Non sarebbe meglio tornare indietro e rimangiarsi questa formula? In fondo è solo questo “filioque”, che è stato introdotto, da alcuni teologi della corte di Carlo Magno. Se andate ad Aquisgrana, vedrete la cappella Palatina, lì per la prima volta si è cominciato a cantare il credo con questa aggiunta che è stata portata poi a Costantinopoli e a Gerusalemme.
In breve, se si tratta di due opinioni scientifiche, non è proprio il caso di lanciare scomuniche per quelli che hanno una opinione diversa, e questo lo dico sommessamente sperando di non sbagliarmi, sarebbe anche la mia opinione. Voglio dire che restando ferma la Trinità, se gli orientale vogliono pensare che lo Spirito procede dal Padre attraverso il Figlio che facciano pure, non è una formula sbagliata, e se noi vogliamo pensare che procede dal Padre e poi dal Figlio e beh pensatela così, andremo avanti nella ricerca vedremo di fare una calibrazione dei termini, ad ogni modo siamo in sede scientifica. Non ho mai visto degli scienziati che si scannano per la concezione diversa della luce o della materia, la quale si risolverà in un qualche genio che riesca a trovare la soluzione. Probabilmente siamo a questo punto.
Lasciatemi fare una piccola discussione dall'esterno su questa faccenda del come noi ci si divida su delle verità che dovrebbero unirci. Gesù allora ridiventa oggetto di litigio peggiore di un oggetto fisico, esiste una ricerca scientifica che non è mai terminata per cui, tutti i geni hanno modo di poter scoprire una qualche verità. Gesù che era venuto per dirimere il discorso su Dio - ecco il significato di Gesù - è di nuovo perduto come unità di cuori e diventa oggetto di speculazione litigiosa.
Per esempio, per l'unità degli Italiani, poco importa se l'incontro di Vittorio Emanuele con Garibaldi sia avvenuto a Teano o a due o tre chilometri da Teano, poco importa tutto questo per la unità degli italiani, se vogliamo proprio sapere come sono andate le cose, lasciamo la ricerca agli storici, i quali sono in questo caso gli scienziati accreditati a chiarire.
Lo Spirito Santo anziché guidare alla verità intera porta alla divisione. “Qui ex patre filioque procedit”, che procede dal Padre e dal Figlio. Lo Spirito Santo invece di portare la unità riproduce la divisione. Del resto viene il dubbio che qualcuno voglia fare derivare qualche profitto dalla propria verità. Disponibili per la verità scientifica che non deve mai, mai suonare vittoria di una parte contro un'altra, ma soltanto liberazione dall'ignoranza per tutti. Queste sono le vittorie e le battaglie che io preferisco.
Accade che i cattolici – per venire alle liti di casa nostra – siano incerti fra opinioni politiche diverse, e allora è importante che la fede venga al primo posto. Comunione e Liberazione accusa l’Azione Cattolica di essersi ritirata nella religiosità.
Certo l'A.C., si è accorta che, all'interno del mondo politico vi erano cattolici che operavano su diverse sponde, tutto questo creava un certo fastidio alla fede. Perché quando la fede si trasforma in una scelta politica, non è mai possibile che questa scelta politica sia omogenea, e allora nasce la pluralità delle scelte politiche, ma ognuno di noi col proprio cervello è disposto a concederle fino a tanto non diventino contraddittorie fra di loro. Non è mai possibile che la stessa fede produca due scelte contraddittorie. Attenzione, la contraddizione è nel pensiero non è mai nella realtà. Nella realtà può benissimo esistere, ma purtroppo dopo vedremmo sangue o dittature all'orizzonte: la contraddizione esiste nella mente e mai nella realtà.
Quando i cattolici sono incerti fra opzioni politiche diverse, allora cade questo ritiro nella religiosità
Quando nacque il fascismo i discorsi dell'epoca erano esattamente questi: i cattolici si impiccino degli affari della fede, la fede non ha nulla a che fare con la politica, quella la dobbiamo gestire noi. Bene a questo tipo di mentalità aderirono molti cattolici. E allora in questo caso in C.L. c'è una anima di verità: se voi vi ritirate nell'ambito del religioso hanno buon gioco coloro che hanno distinto la politica dalla fede perché vi diranno la fede non è accreditata, siamo noi che portano avanti il discorso politico. Se quaranta anni fa per quella strada passò il fascismo, adesso passano per quella strada i cristiani per il comunismo, o per il socialismo, sempre in nome di quella medesima suonata.
Attenzione, sembra rispondere l'A.C., che anche i cristiani quando erano nelle istituzioni non hanno fatto meglio degli altri. Sottinteso, purché sia salva la democrazia, la quale democrazia è pluralismo, e il cristianesimo pluralismo non è. La democrazia dobbiamo lasciarla gestire agli altri perché all'interno della democrazia ci sarà la libertà di poter attuare la propria fede in tutti i settori.
Domanda: perché il Vangelo non deve occupare degli spazi specie in democrazia? Certo il Vangelo, ma non la traduzione politica del vostro vangelo! E allora per questa strada io non ci sto, ho paura che il grande Inquisitore diventi ancora il padrone della piazza di Siviglia e mandi Gesù Cristo in croce una seconda volta. A questo porterebbe, a mio modo di vedere, la istituzione politica cristiana.
Allora, non abbiamo più bisogno di aggregazioni per combattere contro qualcuno, abbiamo bisogno di aggregazioni che diano finalmente la dimostrazione di come si risolvono i problemi che la fede ci chiama a risolvere.


Giovedì 27 Maggio,2010 Ore: 15:37