Le omelie di padre Aldo Bergamaschi
7 febbraio 2010

Pronunciata il 6 febbraio 1983
Luca 5,1-11
In quel tempo, mentre, levato in piedi, stava presso il lago di Genezaret e la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: “Prendi il largo e calate le reti per la pesca”. Simone rispose: “Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti”. E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano.
Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano. Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: “Signore, allontanati da me che sono un peccatore”. Grande stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme con lui per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: “Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini”. Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
 
Ho qualche preoccupazione perché non so se riuscirò a cucire questo argomento di fondo dell'annuncio cristiano, con quell'altro argomento che viene sovrapposto dalla istituzione che riguarda appunto la questione della salvezza della vita. Debbo parlare a cuore aperto. Ciò che mi dà fastidio è che si creda che le preoccupazioni della istituzione siano più interessanti delle preoccupazioni del Vangelo. Un po' alla volta, a furia di piccole sostituzioni arriviamo come all'epoca medioevale in cui i fedeli in Chiesa non udivano altro che una parola, dobbiamo andare alle crociate e così via... Quando invece Francesco di Assisi disse no, il discorso è un altro, dobbiamo riprendere il contatto con il messaggio del Vangelo. Questo messaggio certamente, è sempre più bruciante di qualsiasi documento ecclesiastico, anzi, fonda in linea di principio qualsiasi documento ecclesiastico.
Beato colui che riesce appunto a guardare in filigrana ciò che è la sostanza del discorso, indipendentemente dalla mano che impone il proprio messaggio e non quello di Gesù. Affermazione un poco dura di cui sono pronto a rendere conto.
Questo passo è un piccolo capolavoro anche dal punto di vista letterario, e direi che un regista avrebbe qui da ricamare parecchio, senza allontanarsi si capisce, dalle parole del testo evangelico. Avrete notato anche voi come la frase più pesante di tutto il passo sia la parola di Gesù a Simone: "Non temere d'ora in poi sarai pescatore di uomini",Questa frase è uno dei punti più delicati e drammatici dell'annuncio cristiano.
Adesso vedrò di mettere a soqquadro la vostra piccola o grossa fede di teista, sono anch'io teista naturalmente, ma c'è modo e modo di esserlo. Quando in mezzo a noi muore una persona giovane, udiamo i predicatori, nell'omelia funebre, dire pressappoco: ci troviamo di fronte a una sorpresa; perché Dio ha permesso questo? Poi in una seconda sequenza: …ma sì certo Dio avrà avuto i suoi motivi. Non so quando morirò, dopo quello che ho detto non so se qualcuno oserà dire una frase di questa specie, io certamente non la dirò a carico degli altri. Non la dirò né se si tratta di un bambino di due giorni, né se si tratta di una persona anziana di cento anni, perché un teista, per di più credente e cattolico, che non ha capito questa dinamica dell'esistenza, che vale solo per essere tale senza avere nessuna garanzia sulla continuità del tempo, è un povero teista. E’ un povero teista se poi sotto sotto cerca di scaricare le colpe in Dio con un certo discorso provvidenzialista.
Nessuna assicurazione sul tempo della propria esistenza al di fuori del controllo delle leggi naturali che, in quanto credenti, dovremmo studiare di più perché questa é la specificità della rivelazione cristiana, giacché non credo al miracolo che venga dall'esterno. Credo all'unico miracolo della rivelazione del “Logos” che è penetrato dentro alle categorie umane, per svegliare l'uomo e farlo diventare un po' meno pigro e renderlo capace di studiare il pensiero di Dio nel cosmo. Si tratta soltanto di un ritmo della natura che il teista dovrebbe riconoscere a occhi aperti. Ecco perché dovremmo diventare più svegli e tradurre la nostra preghiera in una ricerca scientifica, dove pregare vuol dire essenzialmente, conoscere il pensiero di Dio riversato nella realtà creata.
Riprendiamo il testo: ''Tu sarai pescatore di uomini", voi capite cosa vuol dire portare fuori da un ambiente naturale quale è l'acqua per i pesci, e portarli in un ambiente che non è il loro. Dio opera sull'uomo così come l'uomo opera sulla natura? Sto parlando al teista rigido. L’uomo deve rispondere del flagello, poniamo delle formiche, che si trovano sul cammino della sua progettazione? L'uomo pesca alcuni pesci e finiscono sulla sua mensa. E’ ovvio che dal punto di vista dell'uomo il pesce raggiunge un fine. Nella visione teistica o creazionistica, il pesce è finalizzato, è pesce non per essere pesce ma è pesce “per”. Questo “per” rimanda oltre se stesso, quindi sotto un certo profilo è finalizzato a uscire dall’acqua, ma dal punto di vista del pesce le cose cambiano.
L’uomo pesca alcuni pesci fra i tanti che sono nel mare. Tenete presente la prospettiva di Gesù nei confronti di Simone: “…sarai pescatori di uomini…”. Operata questa pesca, immaginiamo che i pesci sfuggiti alla cattura, dicano dei pesci pescati: è una fine immatura, c'è qualcuno che in fondo è più grande di noi e ha deciso che questi debbano fare una fine immatura. Li abbiamo visti sparire dall'acqua e sono andati in un altro mondo. Ragioniamo così anche noi di fronte alla morte di un amico? É sparito, fine immatura, è andato in un altro mondo. Si capisce che questi pesci non sapranno mai quello che sulla terra, al di là dell'acqua, gli uomini stiano trafficando intorno ai loro fratelli catturati. Cosi ragioniamo noi di fronte alla morte dei nostri simili
Domanda: l’uomo è buono o cattivo rispetto al pesce, quando decide di pescarlo dal suo ambiente naturale? Quelli della lega della protezione degli animali vi diranno che l'uomo è cattivo, ma il teista vi dirà: l'uomo è buono perché ubbidisce a una struttura teologica, nella quale queste creature sono state fatte per lui, perché egli potesse alimentarsi in questo mondo.
Ultima domanda: Dio se fosse così come ho cercato di inocularvi a titolo di solletico curioso, Dio è buono o è cattivo rispetto all'uomo? Capite la domanda? Qui si qualifica la figura del vero teista. Vi farò pescatori di uomini perché gli uomini debbono essere tolti dalla naturalità e quindi invitati a una qualche rinuncia. E questo è l'aspetto drammatico di tutto il messaggio cristiano.
La mia tentazione, siccome in questo campo potrei dire qualcosa, nel senso che ritengo di avere qualche esperienza, vorrei dirvi come si qualifica l'educazione cristiana che si appella alla sua matrice sovrannaturale, mentre invece tutte le correnti laiciste si riferiscono a una educazione di tipo naturalistico. Badate forse i campi non sono così delimitati e vedo che le polemiche sono smussate perché siamo al punto in cui, visto che almeno in queste regioni viviamo in una democrazia pluralistica, ormai la sfida è aperta, cioè, tolta una frangia di folli che continuano a fare i moralisti, quelli che non credono e non accettano la propria visione del mondo, sottinteso, ognuno giochi le carte che ha.
Siccome siamo in un clima di libertà e nella libertà c'è spazio per il santo e non, ci si qualifichi, ognuno è libero di comportarsi come vuole, a condizioni di rispettare le leggi. Se il santo è tale dia la prova di ciò che vuol dire essere pescato da Gesù.
Ricordate quando si trattò di votare sulla questione dell'aborto? Il sottoscritto tenne un atteggiamento che ritengo ancora oggi corretto, cercai di enucleare la visione cristiana del mondo su questo problema e continuo ad essere di questo parere. Vi confesserò una cosa, io non ho votato né voterò mai più per problemi di questa specie, perché una visione del mondo non si vota. Domani su questa strada, io non mi stupirei che una democrazia mi conducesse alle urne per stabilire se Dio esiste o se l'anima è immortale. Voi sareste così gonzi da andare alle urne per votare una proposizione di questo genere? Mi direte: ma tu lasci passare .... Intendiamoci, io non lascio passare nulla quando ho dichiarato la mia visione del mondo. Gesù dice alla samaritana hai avuto cinque uomini e quello che hai attualmente non è tuo marito. Ma Gesù si rifiuterà categoricamente di promuovere un referendum per stabilire che il divorzio il concubinato sono da colpire in maniera legale e a suon di codice. Purtroppo abbiamo ceduto a questa tentazione e storicamente siamo andati esattamente a compiere questa operazione. Non vorrò mai che la mia visione del mondo, la quale proclamerò con nitidezza di fronte al mondo, venga trasbordata in un codice e diventi obbligante per legge per un altro, ecco il motivo che mi ferma.
Dall’altra parte ci sono cattolici che hanno ritenuto giusta la legge sull’aborto. Altri cattolici ancora che si sono voluti mettere sulla strada sbagliata delle votazioni e hanno preso legnate. Non ho il tempo qui di formulare le poche battute per cui il cristiano rispetta la vita, Se è un cattolico un po' intelligente capisce che ritiene sbagliato nel fare quel passo naturalmente, e cerca di far brillare la sua fede in tutti i settori della vita. Allora le cose andranno meglio in questo mondo.


Domenica 07 Febbraio,2010 Ore: 15:19