VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI.
Interviste e interventi di Benito D'Ippolito, Germana Cesarano, Mauro Morucci, Rita Petti

Dal Numero 662 del 29 agosto 2011 dei TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO


1. EDITORIALE. BENITO D'IPPOLITO: L'ORRORE DELLA GUERRA COLONIALE

L'orrore della guerra coloniale
le stragi delle bombe della Nato:
e chi pietrificato innanzi al male
anche potendo, non lo ha contrastato.

Ed il potere armato e criminale
che la' tanti innocenti ha massacrato
qui ha goduto della generale
complicita' di un popolo accecato.

La guerra sempre uccide vite umane
e tu che sei un'altra vita umana
un soffio di pieta' non ti rimane?

Non sai tu per chi suona la campana?
non senti il morso delle agute scane?
non poni mano per fermar la frana?

2. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A GERMANA CESARANO
[Ringraziamo Germana Cesarano (per contatti: germanac@mclink.it) per questa intervista.
Germana Cesarano, psicologa e psicoterapeuta, e' laureata in Psicologia e specializzata in Psicologia di comunita' ed in Psicoterapia familiare e relazionale. Dal 1981 si occupa di tossicodipendenze e di altre forme di disagio sociale. Dal 1988 collabora con la cooperativa "Magliana 80" di cui e' stata presidente per dodici anni fino al 2009 e attualmente e' responsabile di area dei centri diurni per tossicodipendenti. Il suo lavoro attuale ha aspetti amministrativi - come la gestione della comunita' - e aspetti clinici come le terapie familiari e individuali e di gruppi con gli utenti]

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?
- Germana Cesarano: Cercare di mantenere sveglio nella coscienza delle persone il tema della pace, che non e' solo assenza di una guerra mondiale.
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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?
- Germana Cesarano: La fatica, la fatica di dover spiegare e di dover portare la testimonianza ancora una volta.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?
- Germana Cesarano: La sensibilita' al tema e' diminuita: se oggi chiedo a mia nipote, giovane sensibile, cosa significa per lei "nonviolenza" forse non si accorgerebbe neanche che si tratta di una parola unica e forse non sa il pensiero che c'e' stato dietro l'invenzione di questa parola.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
- Germana Cesarano: Io sono per l'utopia, e spero quindi che possa fare ancora molto.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
- Germana Cesarano: Non lo so; mi sembra di accumulare sconfitte: le carceri, i Cie, le guerre dimenticate, quelle che sono guerre ma si chiamano in altro modo...
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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?
- Germana Cesarano: Far capire che le nostre scelte da occidentali viziati hanno una ripercussione sul mondo: noi sprechiamo acqua e risorse e il mondo si scanna per un pozzo, chi compra sesso non pensa che dietro la venuta di una ragazza c'e' di solito una situazione di miseria e di guerra, chi usa cocaina non pensa ai morti che ci sono per i narcos e al resto...
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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Germana Cesarano: La nonviolenza e' una scelta di vita, significa avere uno sguardo che va oltre il proprio garage (nessuno ha piu' l'orticello in citta'), significa assumersi delle responsabilita' e non delegare; ma significa anche che i piccoli gesti, e non le grandi azioni eroiche, cambieranno in meglio questo nostro mondo.

3. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A MAURO MORUCCI
[Ringraziamo Mauro Morucci (per contatti: mauro@mp-edizioni.it) per questa intervista.
Mauro Morucci, nato a Viterbo nel 1970, giornalista professionista, e' fondatore e direttore responsabile del periodico free press "Melting Pot" (diffuso nelle provincie di Viterbo e Terni) e amministratore dell'omonima casa editrice (tra i titoli pubblicati di rilevanza locale: La Tuscia nel cinema, di Franco Grattarola e La Tuscia nello sport, di Massimiliano Mascolo). Ideatore e responsabile organizzativo del Tuscia Film Fest, e' tra gli autori de Il portaborse vent'anni dopo (Rubbettino, 2011)]

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?
- Mauro Morucci: Devo confessare che non vi ho mai partecipato e, quindi, la mie sono considerazioni di uno spettatore; interessato ma pur sempre uno spettatore. Mi sembra l'evento piu' importante del movimento nonviolento italiano e - pur rischiando di divenire un rito senza impatto sull'opinione pubblica --credo sia confortante (mi scusino tutti i partecipanti per il termine) vedere che nel nostro Paese tante persone si riuniscono e marciano per un tema tanto importante.
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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?
- Mauro Morucci: Al di la' dei problemi piu' stringenti che sta vivendo in nostro Paese (crisi economica e della rappresentanza politica su tutti) e che incidono maggiormente sulla nostra pelle, credo che la marcia debba ribadire il concetto del no a tutte le guerre, no alle spese militari, si' al disarmo.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?
- Mauro Morucci: Credo che esistano due problemi: il primo e' che lo stato di catalessi che ha interessato il nostro Paese negli ultimi anni (anche se vedo dei segnali di risveglio civico) penalizzi anche la crescita del movimento nonviolento; il secondo e' che a mio modo di vedere i media snobbano in modo imbarazzante le iniziative nonviolente contribuendo colpevolmente alla mancata sensibilizzazione dell'opinione pubblica sul tema.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
- Mauro Morucci: Fondamentale. E' una minoranza che deve (cercare di) farsi maggioranza. I problemi sopra indicati esistono ma ho l'idea che nel breve termine assisteremo a dei cambiamenti sostanziali politici. Mi auguro che siano cambiamenti reali (non come nel passaggio tra prima e seconda Repubblica) e che il movimento nonviolento - insieme agli altri nati dal basso che si sono manifestati in Italia in questi anni - possa essere protagonista.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
- Mauro Morucci: Indignados in Spagna, primavera araba, no-tav in Italia.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?
- Mauro Morucci: Sui temi indicati nella mia risposta alla seconda domanda: no a tutte le guerre, no alle spese militari, si' al disarmo.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Mauro Morucci: Una testimonianza quotidiana. Non basta (non basta solo) schierarsi sui grandi temi. Accettare giorno per giorno la convivenza con gli altri (soprattutto con chi ci piace meno) con umilta'.

4. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A RITA PETTI
[Ringraziamo Rita Petti (per contatti: adele99@interfree.it) per questa intervista.
Rita Petti e' nata a Siena. Diplomata presso l'Istituto d'Arte "Duccio di Boninsegna", laureata in Lettere con indirizzo artistico. Storica dell'Arte, catalogatrice professionale di beni culturali, pittrice e scultrice. Docente di Storia dell'Arte e Storia della Moda e del Costume. Conduce specifiche esperienze nel campo del disegno naturalistico e dell'illustrazione, della grafica e della decorazione d'ambiente, scultura e microfusione di metalli, recupero di antiche tecniche artistiche pittoriche e decorative anche con finalita' didattiche (video per la mostra di Duccio, Palazzo Squarcialupi, Siena 2003). Costumista, progettista e realizzatrice dei costumi di alcune comparse per il Corteo Storico del palio di Siena. Nel 2001 ha curato l'immagine grafica del progetto "Le Feste del Sole" (Euromed-Unesco). Autrice del drappellone per il palio di Siena del 2 luglio 2005. Redattrice di pubblicazioni, saggi e schede storico-artistiche. Ha partecipato con sue opere a progetti ed iniziative collettive. Ha curato personalmente l'allestimento e l'immagine di mostre ed esposizione temporanee. Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private. Segretario provinciale con delega alla scuola secondaria di secondo grado e precariato nella Flc Cgil di Siena dal 2009 al 2011 quando e' subentrato l'impegno politico come segretario comunale Pd, consigliera comunale e presidente della Commissione consiliare Cultura e Scuola]

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?
- Rita Petti: E' stato significativo divenire il "luogo comune" della pace per tutto il mondo. Un'identita' simbolica che porta con se' il compito di mantenere e alimentare nella sostanza con le buone pratiche il senso di tale ruolo.
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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?
- Rita Petti: Pace e fratellanza che declinate suonano come dignita' e parita'. Dare a ogni persona il diritto di essere e di vivere, costruire politiche di benessere basate su un modello umano e non sull'iperbole insostenibile del sempre di piu', aliena alla naturale aspirazione alla felicita' e insostenibile per l'entita' comunque finita delle risorse mondiali.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?
- Rita Petti: Stiamo attraversando un momento molto delicato in cui i due valori centrali, liberta' e sicurezza, che creano il campo in cui agisce la formazione dell'identita', rischiano di essere forzati in posizione sbilanciata. Il bisogno di sicurezza, facilmente strumentalizzabile, degenera in razzismo e mixofobia, e autorizza politiche di repressione e respingimento.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
- Rita Petti: Credo che sia importante superare il concetto di integrazione, che prevede comunque un modello dominante a cui assuefare l'altro, e sostituirgli la parita' di diritti, la dignita', il lavoro, percorsi di crescita che rendano le persone cittadini veri, partecipi attivamente. La globalizzazione ha creato un'innegabile dipendenza reciproca di dimensioni planetarie, siamo oggettivamente responsabili degli altri. Dobbiamo adesso assumerci di buon grado la responsabilita' soggettiva per questa nostra responsabilita' oggettiva.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
- Rita Petti: La realta' in essere, apparentemente statica, del Mediterraneo e' divenuta una realta' in divenire di cui facciamo parte e con cui siamo chiamati a confrontarci cercando risposte, strategie. Possiamo riscoprire con il vento del nord Africa il senso della democrazia rivedendo gli obiettivi delle nostre politiche che ci hanno fatto scendere a patti con i dittatori ignorando per il nostro vantaggio economico cio' che oggi denunciamo con orrore.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?
- Rita Petti: Condivido la politica di accoglienza diffusa del Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e la legge regionale sull'immigrazione. La rete di accoglienza creata dal lavoro corale tra enti e organizzazioni di volontariato, la distribuzione adeguata al territorio e alle sue caratteristiche, la denuncia dall'assimilazione del migrante a un fuorilegge da rinchiudere in lager e tendopoli indegne. Dobbiamo promuovere processi interculturali per costruire una cultura multipolare molto simile a quella osmosi di civilta' e di movimenti che ha creato la nostra identita' euromediterranea. La societa' a cui puntiamo deve essere in grado di valorizzare la diversita' e gli italiani devono adattarsi a questo nuovo mondo. Kant predisse piu' di due secoli fa che progettare, elaborare e tradurre in pratica regole di reciproca ospitalita' sarebbe diventato a un certo punto, considerando che abitiamo la superficie di un pianeta sferico, una necessita' per la specie umana. Quella previsione adesso si e' realizzata: la necessita' e' diventata la sfida piu' rilevante del nostro tempo a cui dobbiamo rispondere in modo meditato e urgente.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Rita Petti: La nonviolenza e' la testimonianza forte, equilibrata e coerente, volitiva ma non prevaricatrice di chi opera nel giusto per la dignita' della persona e per un futuro sostenibile. La nonviolenza e' una modalita' trasversale che assimila percorsi diversi accomunati dagli stessi obiettivi, e' la negazione di tutto cio' che non essendo giusto deve essere affermato con strumenti coercitivi. La nonviolenza e' un percorso, un cammino di liberazione e ricerca di equilibrio, individuale e collettivo.

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 662 del 29 agosto 2011
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/



Luned́ 29 Agosto,2011 Ore: 15:37