VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI.
Interventi e interviste a Mao Valpiana, Monica Lanfranco, Giulia Morini, Fredo Olivero, Mariella Zadro

Dal Numero 404 del 23 agosto 2011 di VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA


1. EDITORIALE. MAO VALPIANA: SAREBBE BELLO
[Ringraziamo Mao Valpiana (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an@nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) per questo intervento. ]

Sarebbe bello se ogni marciatore che partecipera' alla marcia, portasse appeso al collo un cartello, anche solo un foglio di quaderno, con scritto il proprio personale impegno contro la guerra, firmato con nome e cognome.

2. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A MONICA LANFRANCO
[Ringraziamo Monica Lanfranco (per contatti: monica.lanfranco@gmail.com) per questa intervista.
Monica Lanfranco e' giornalista e formatrice sui temi della differenza di genere e sul conflitto. Ha fondato il trimestrale di cultura di genere "Marea". Ha collaborato con Radio Rai International, con il settimanale "Carta", il quotidiano "Liberazione", con Arcoiris Tv, "Linus". Cura e conduce corsi di formazione per gruppi di donne strutturati (politici, sindacali, scolastici) sulla storia del movimento delle donne e  sulla comunicazione di genere, e sulla risoluzione nonviolenta dei conflitti. Ha insegnato Teoria e tecnica dei nuovi media all'Universita' di Parma. Il suo primo libro e' stato nel 1990 Parole per giovani donne - 18 femministe parlano alle ragazze d'oggi. Nel 2003 ha scritto assieme a Maria G. Di Rienzo, Donne disarmanti - storie e testimonianze su nonviolenza e femminismi. Nel 2005 e' uscito il volume Senza velo - donne nell'Islam contro l'integralismo. Nel 2007 ha prodotto e curato il film sulla vita e l'esperienza politica della senatrice Lidia Menapace dal titolo Ci dichiariamo nipoti politici. Nel 2009 e' uscito Letteralmente femminista. Perche' e' ancora necessario il movimento delle donne (Edizioni Punto Rosso). I suoi siti sono www.monicalanfranco.it, www.altradimora.it, www.mareaonline.it, www.radiodelledonne.org. Si veda anche l'intervista nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 350]

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?
- Monica Lanfranco: Ho partecipato solo una volta alla marcia, ed e' stato proprio a quella dell'autunno del 2001, dopo la devastante e intensa estate del G8 di Genova, ma ho sempre considerato l'appuntamento una tappa del percorso personale e collettivo delle realta' che lavorano per il cambiamento.
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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?
- Monica Lanfranco: Personalmente credo che la crisi nella quale siamo immerse e immersi non sia solo economica ma valoriale e sociale; nonostante l'apparente benessere di chi vive in relativa democrazia e media economia quello che mi fa paura e' la deriva di violenza accettata e considerata come componente imprescindibile: tra donne e uomini, in primo luogo. Questo vissuto di ineluttabilita', confermato e asseverato anche e soprattutto dai media, e' una eredita' devastante per le giovani generazioni.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?
- Monica Lanfranco: In questi ultimi dieci anni nei quali ho molto girato per il paese mi sono resa conto che c'e' moltissima ignoranza sull'argomento, si fa poca formazione e si sottovalutano le conseguenze sociali e culturali di questa lacuna, anche nei movimenti che dovrebbero invece essere molto attenti e sensibili alle pratiche, di piazza e nelle esperienze collettive.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
- Monica Lanfranco: Credo che potrebbe uscire maggiormente fuori dalle scuole ortodosse e ascoltare di piu'.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
- Monica Lanfranco: Per me l'esperienza delle Donne in nero resta un paradigma; credo che la deriva in Val Susa sia un segnale preoccupante, e penso che l'unica strada sia quella di rafforzare iniziative glocal (come "Usciamo dal silenzio" e "Se non ora quando") che cioe' non pensano solo alle grandi adunate ma al coinvolgimento nelle realta' locali delle donne e degli uomini con diverse modalita', e non sempre in quelle classiche del corteo.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?
- Monica Lanfranco: La violenza contro le donne, la presa di coscienza maschile, il rigore sui messaggi culturali in tema di convivenza civile, sessismo, omofobia e migranti, fermo restando il rifiuto del multiculturalismo acritico e relativista.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Monica Lanfranco: Come ha detto Vandana Shiva, citata nel nostro "Donne disarmanti - Storie e testimonianze su nonviolenza e femminismo": "Gli animali non sono fatti per vivere imprigionati in gabbie. Gli esseri umani non sono fatti per vivere imprigionati nei mercati, o per vivere disperati e disponibili se non possono essere consumatori nel mercato globale. La nostra deumanizzazione crescente e' alle radici del crescere della violenza. Reclamare la nostra umanita', in modo inclusivo e compassionevole, e' il primo passo verso la pace. La pace non si creera' dalle armi e dalle guerra, dalle bombe e dalla barbarie. La violenza non si contiene propagandola. La violenza e' diventata un lusso che la specie umana non pio' piu' permettersi, se vuole sopravvivere. La nonviolenza e' diventato un imperativo per la sopravvivenza".

3. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A GIULIA MORINI
[Ringraziamo Giulia Morini (per contatti: giulia.morini@gmail.com) per questa intervista.
"Mi chiamo Giulia Morini, ho 24 anni e sono di Modena. Sono una lavoratrice precaria, operatore sociale in un piccolo comune. Sono consigliere comunale a Modena per il Partito Democratico e nella mia attivita' politica mi occupo prevalentemente di politiche sociali, integrazione, ambiente e diritti dei detenuti. Faccio volontariato nel mio quartiere dove organizzo attivita' sportive per i giovani e gli anziani. Faccio parte del Forum del Terzo Settore della Provincia di Modena"]

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?
- Giulia Morini: Ho partecipato a diverse Marce per la Pace e ne conservo un ricordo nitido e gioioso. La Marcia per la Pace non ha solo il valore della testimonianza, ma e' un importante momento di unita' tra persone, movimenti ed aggregazioni di diversa ispirazione, unite dalla richiesta di un mondo diverso, fondato su principi etici e solidali. E' uno degli eventi con la piu' alta carica politica che conosca.
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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?
- Giulia Morini: Viviamo un momento storico, economico e sociale inedito. La crisi ci ha mostrato chiaramente che questo modello di sviluppo, fondato su iniquita' esasperate e logiche sbagliate, non ha prodotto benessere a lungo termine. Allo stesso tempo, abbiamo assistito alle rivolte del Mediterraneo: una generazione di giovani e' riuscita a mettere in discussione regimi retrivi. L'Inghilterra ha vissuto giorni di paura perche' incapace di costruire un strategia per il futuro, per i giovani, per gli emarginati. Sempre piu' persone si spostano in fuga da situazioni intollerabili e bussano alle porte di un'Europa sempre piu' anziana, affamata di giovani energie. E' un momento di profonda trasformazione: la politica deve essere motore di un cambiamento positivo, altrimenti le comunita' nazionali rischiano di cadere preda di tensioni, paure, integralismi. Un mondo diverso e' ora piu' che mai possibile, ma soprattutto necessario.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?
- Giulia Morini: Credo che la nonviolenza sia un valore radicato nella societa' civile del nostro paese. I cittadini italiani hanno mostrato piu' volte di avere a cuore battaglie nonviolente decisive per il nostro futuro: penso alla lunga esperienza del movimento di tutela dell'acqua come bene comune, battaglia che quest'anno e' stata coronata dalla vittoria del referendum. Credo che la politica dovrebbe imparare dai movimenti per la pace e la nonviolenza: in un paese in cui il confronto politico e' spesso esasperato, ai limiti del decoro, sarebbe importante riscoprire i valori del dialogo, del confronto, del dubbio e dell'umilta'.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
- Giulia Morini: Come ho detto, il movimento nonviolento e' Politica, con la "p" maiuscola. E' una galassia di associazioni e gruppi che avanzano richieste precise al mondo della politica e delle istituzioni. Il movimento deve continuare a fare questo e sensibilizzare l'opinione pubblica nel farlo. Bisogna spingere i cittadini a pretendere di piu' dai propri governanti: chi si candida a governare deve avere un disegno per il futuro. Bisogna domandargli "Come pensi di affrontare la questione ambientale ed energetica?", "Su cosa deve essere fondata la politica estera dei prossimi anni?", "Come si coniugano i diritti ed i doveri, la solidarieta' e la legalita'?". Sono grandi domande, alle quali la politica non puo' permettersi, pero', di rinunciare.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
- Giulia Morini: Il 14 agosto scorso il Partito Radicale ha promosso una grande mobilitazione nonviolenta per riaccendere i riflettori sulla "questione carceri" in Italia (che ormai non puo' piu' essere definita emergenza, essendo divenuta drammaticamente cronica). Hanno aderito associazioni, gruppi, partiti, organizzazioni. C'e' chi ha fatto lo sciopero della fame, chi ha semplicemente postato su facebook un commento, ma la mobilitazione c'e' stata, nonostante il clima festivo. Ho aderito con convinzione perche' la situazione delle carceri e' lo specchio della difficolta' della nostra societa': se non sappiamo garantire la dignita' e l'utilita' della pena, vuol dire che ci manca un'intera visione sul valore della persona e sul ruolo che la Repubblica deve esercitare, come sancito dall'art. 3 della Costituzione. Ho provato una profonda commozione quando ho ascoltato le parole del Primo Ministro norvegese, all'indomani della strage dell'isola di Utoya. Ho visto un uomo distrutto da una tragedia assurda, feroce, intollerabile, un uomo che, come tutti noi, non riusciva a spiegare un orrore cosi' cieco. Eppure ha detto pubblicamente che il suo paese avrebbe reagito con l'amore, che il suo paese non avrebbe mai messo in discussione il proprio modello di vita, profondamente etico, profondamente aperto. Il popolo norvegese si e' unito davanti a queste parole. Credo che la Norvegia abbia insegnato a tutto il mondo che la paura, l'odio e la violenza non sono strumenti per combattere l'orrore.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?
- Giulia Morini: Credo che il Movimento Nonviolento debba chiedere alla politica nazionale di rivedere radicalmente la propria agenda. In un momento di recessione economica rischiano di essere messi in discussione pilastri fondamentali del nostro stato sociale, penso alla lotta alla poverta', al valore dell'integrazione, alla cooperazione internazionale. I cittadini devono dire chiaramente che queste priorita' non possono essere legate alla congiuntura economica, ma rappresentano l'ossatura di uno stato civile che anela alla costruzione di una societa' migliore.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Giulia Morini: Ritornerei sulle parole del Premier norvegese. Essere nonviolenti significa reagire con sdegno alle ingiustizie, significa essere militanti del cambiamento, ma significa anche aver incisi nel proprio Dna valori supremi ai quali non si puo' rinunciare. Significa avere la consapevolezza che le ingiustizie vanno rimosse, ma che un paese, una comunita' non puo' uscire abbrutita dal cambiamento. "Noi non metteremo in discussione il nostro modello di vita" vuol dire questo: se cancellassimo l'etica, la solidarieta', la tutela della liberta' e della dignita', l'orrore avrebbe vinto. Chi vuole agire nella nonviolenza deve trovare le ragioni per indignarsi e i valori per i quali impegnarsi.

4. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A FREDO OLIVERO
[Ringraziamo Fredo Olivero (per contatti: migranti@diocesi.torino.it) per questa intervista.
Fredo Olivero, 68 anni, direttore Migrantes Piemonte e Valle d'Aosta e Ufficio Pastorale Migranti della diocesi di Torino. Da 30 anni impegnato per i diritti dei migranti, sia come attivita' lavorativa (presso il Comune di Torino), sia come diocesi dal 1995. Don Fredo Olivero e' in Italia una delle figure piu' autorevoli dell'impegno di solidarieta', di pace e di nonviolenza; e' autore di molte utilissime pubblicazioni. Cfr. anche l'intervista nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 285]

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?
- Fredo Olivero: Il significato e' stato molto diverso nei 50 anni. Prima era una testimonianza (quasi incompresa), oggi e' diventata una proposta di stile di vita e di rapporto con i popoli che gli stranieri rendono attuale.
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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?
- Fredo Olivero: Il giudizio negativo sulle varie guerre a cui diamo il nostro contributo, negando l'evidenza e chiamandole "missioni di pace". Il giudizio negativo sulla prevaricazione nei confronti di chi vive in mezzo a noi e non vogliamo rispettare.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?
- Fredo Olivero: Molto piu' elaborato, ma non riesce ad incidere sulla gente normale.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
- Fredo Olivero: Un ruolo di testimonianza, di informazione, di coinvolgimento in stili di vita diversi, rispettosi dei poveri e del creato.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
- Fredo Olivero: Credo quelli indiani e thailandesi. E poi la reazione della Norvegia all'attentato di luglio 2011.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?
- Fredo Olivero: Le rivolte in Nord Africa, l'opposizione alla violenza della scelta nucleare.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Fredo Olivero: La difesa della pace come vita possibile (la guerra non e' il metodo migliore per risolvere le tensioni). Convivenza tra diversi. Sostegno ad iniziative concrete per costruire una societa' diversa (dal microcredito alla tutela dei diritti delle donne, ecc.).

5. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SEI DOMANDE A MARIELLA ZADRO
[Ringraziamo Mariella Zadro (per contatti: mariella-bruno@libero.it) per questa intervista.
"Sono nata a Tarquinia, ma residente a Viterbo fin dalla prima infanzia. Diplomata, ho iniziato studi di sociologia con Ferrarotti all'Universita' di Roma, non conclusi. Attualmente sono insegnante di scuola primaria presso la Scuola Statale "Silvio Canevari" di Viterbo. Seguo le problematiche socio-politiche della citta'; in particolare da alcuni anni con un gruppo di residenti seguiamo il problema dell'elettrosmog causato dalla telefonia mobile. Con molti amici ho condiviso tante iniziative per il verde pubblico, il traffico cittadino, la chiusura del centro storico e per la salvaguardia della scuola pubblica"]

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?
- Mariella Zadro: Inizialmente la marcia Perugi-Assisi rappresentava un appuntamento inderogabile per tutte le persone che s'interessavano del sociale inteso come movimento costruttivo, propositivo e attivo.
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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?
- Mariella Zadro: Un forte momento di aggregazione e identita'. Ricordo, ero "piccolina", l'entusiasmo col quale si partecipava, la voglia di esserci e il piacere di organizzare un momento alquanto gratificante.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?
- Mariella Zadro: Stiamo vivendo, a mio avviso, un momento politico molto confuso e frammentato che non riesce a programmare o trovare delle soluzioni immediate alle problematiche esistenti.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
- Mariella Zadro: Attualmente non riescono ad incidere piu' di tanto.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?
- Mariella Zadro: Riprendere i "rapporti umani" tra le persone; ridisegnare un programma per tutto il sociale, partendo dal rispetto del bambino "straniero" che arriva a scuola e terminando col rapporto con il vicino di casa a volte molto ingombrante...
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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Mariella Zadro: "La liberta' attraverso la tolleranza"; potrebbe sembrare uno slogan, ma speriamo di poterlo mettere in atto, ognuno nel proprio ruolo sociale.

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it
Numero 404 del 23 agosto 2011



Marted́ 23 Agosto,2011 Ore: 19:23