VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI.
SETTE DOMANDE A MICHELE BOATO
di "La nonviolenza e' in cammino"
[Ringraziamo Michele Boato (per contatti: micheleboato@tin.it) per questa intervista. - "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquant'anni? - Michele Boato: Tener viva l'idea di nonviolenza sia nel senso di azioni nonviolente (marce, digiuni, obiezioni di coscienza, ecc.), sia di visione generale della societa': non solo antimilitarismo, ma democrazia diretta, scuola creativa, rapporti umani solidali, non razzisti o sessisti. * - "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno? - Michele Boato: Spero tre cose: 1. l'opposizione alla vergognosa bugia delle "missioni di pace", di cui e' diventato massimo paladino il Presidente della Repubblica Napolitano, di cui ricordiamo il totale appoggio alle "missioni di pace" dell'esercito russo, sia in Ungheria nel 1956 che a Praga nel 1968; 2. la riproposizione della persona e del pensiero di Aldo Capitini, che porta in Italia la nonviolenza gandhiana ed e' riferimento forte per alcune delle piu' grandi personalita' del '900 italiano, come (ma non solo!) don Milani, Ernesto Balducci, Giorgio La Pira e Alex Langer; 3. occasione di incontro per i tanti torrenti e fiumi della nonviolenza attivi ora in Italia, tra cui segnalo il "Treno delle donne per la Costituzione" che portera' a Roma migliaia di donne, soprattutto da Palermo e dalla Sicilia, venerdi' 23 settembre, che parteciperanno poi alla Marcia domenica 25. * - "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia? - Michele Boato: Sempre piu' presente di fatto nelle iniziative e lotte di centinaia di associazioni e comitati locali, ma non ancora sufficientemente presente esplicitamente come riferimento fondativo, dal punto di vista teorico e pratico, in particolare nei movimenti No Dal Molin, No Mose e anche, a fasi alterne, No Tav. * - "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini? - Michele Boato: Il Movimento Nonviolento italiano in questa fase dovrebbe essere un po' il "sale" che fa maturare verso la nonviolenza i vari movimenti locali e nazionali e un po' il catalizzatore verso una maggior collaborazione tra le varie associazioni e comitati attivi sul piano ambientale, della demoocrazia e della giustizia sociale. * - "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza? - Michele Boato: Concordo con Nanni Salio nel sottolineare, oltre che il risveglio dei diritti nei paesi arabi, la rivoluzione silenziosa avvenuta e ancora in corso in Islanda, a cui dedichiamo alcune pagine nel numero di settembre della rivista "Gaia" (in distribuzione alla Marcia). * - "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi? - Michele Boato: Vanno sostenute in particolare le iniziative di democrazia diretta locali e regionali (referendum e non solo) per capitalizzare e sviluppare la primavera referendaria su acqua e nucleare che ci ha cosi' piacevolmente sorpreso. Non farsi usare dalle piccole-grandi manovre di vari partiti che, per ora, hanno come quasi unico obbiettivo salvare se stessi, le proprie burocrazie e finanziamenti pubblici. In particolare, lavorare per una politica energetica democratica, sobria e basata su fonti rinnovabili, come tentano di fare l'Ecoistituto del Veneto e varie altre associazioni organizzando per sabato 29 ottobre 2011 a Padova il convegno "Idee per un Piano energetico regionale, basato su risparmio, efficienza, rinnovabili". * - "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara ti chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", che cosa risponderesti? - Michele Boato: Tu non uccidere. Rispettare persino chi sfrutta e fa violenza, cercando di impedirglielo, spiegandogli le ragioni (i diritti, la giustizia, la vita), tirando fuori da lui i (pochi o tanti) elementi positivi su cui far leva per il cambiamento comune. Tratto da Marted́ 02 Agosto,2011 Ore: 16:49 |