VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI.
SETTE DOMANDE A OLIVIER TURQUET
di "La nonviolenza e' in cammino"
[Ringraziamo Olivier Turquet (per contatti: olivier.turquet@gmail.com) per questa intervista. - "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni? - Olivier Turquet: Direi il suo costante monito affinche' non si dimentichino i valori della pace, della convivenza civile e della nonviolenza. * - "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno? - Olivier Turquet: Spero sia caratterizzata da un ripudio della guerra senza se e senza ma; da una denuncia forte dei nuovi "banditismi semantici" (come opportunamente li chiama Noam Chomsky) di "guerra umanitaria", "truppe di pace" e via dicendo. * - "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia? - Olivier Turquet: La nonviolenza sta uscendo dalla nicchia e diventando un valore condiviso, soprattutto dai giovani; sta ai "nonviolenti storici" cogliere ed appoggiare i nuovi fenomeni, divulgare, chiarire ma soprattutto sviluppare. * - "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia? - Olivier Turquet: Approfondendo quanto detto sopra direi che tutte le diverse correnti che si definiscono nonviolente devono lavorare insieme per la convergenza e lo sviluppo nella diversita'; troppe volte abbiamo visto qualcuno ergersi a maestro di qualcun altro; in questo senso vorrei citare il Documento Umanista quando dice "gli umanisti non vogliono dirigenti ne' capi e non si sentono rappresentanti o capi di alcuno": credo che questo concetto si adatti perfettamente ai nonviolenti di oggi. * - "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza? - Olivier Turquet: I sintomi e le concomitanze sono varie: le attivita' degli "indignados" (non solo le manifestazioni ma il grande lavoro di rete e di democrazia reale), le azioni nonviolente del movimento no-tav, le lotte degli studenti contro le pseudoriforme della scuola in vari paesi del mondo, il costante lavoro del governo di Evo Morales per far uscire la Bolivia dalla poverta' e ridare dignita' a tutto un popolo, l'autorganizzazione sociale ed economica dei villaggi originari a Jujuy in Argentina; ma esistono anche numerose iniziative di minor clamore mediatico che ogni giorno tessono la rete delle relazioni nonviolente. * - "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi? - Olivier Turquet: Credo che un vecchio difetto da superare sia quello di concentrarsi sulle "iniziative"; almeno se con questo si intendono solo manifestazioni o campagne di breve durata; credo che il massimo sforzo dovrebbe andare a fomentare "il lavoro umile e sentito attraverso il quale non si pretende di esaltare la propria figura ma di cambiare se stessi e facilitare il cambiamento del proprio ambiente familiare, lavorativo o relazionale" come diceva Silo nelle sue "Lettere ai miei amici" giusto vent'anni fa. Perche' la forza della nonviolenza e' quella del suo lavoro costante e silenzioso. * - "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe? - Olivier Turquet: Gli direi che la nonviolenza e' la forma di essere e di lottare assolutamente necessaria in questo momento storico dove la violenza domina in tutte le sue forme; perche' la nonviolenza non tollera la violenza; di cercare, valutare ed abbracciare la causa dei nonviolenti nelle forme e negli ambiti che gli siano piu' congeniali e che ne esaltino meglio le capacita'. Tratto da Sabato 30 Luglio,2011 Ore: 09:20 |